Le amiche che mi mancano

Maledetto Fibroma Il Libro

Questo post non c’entra con il maledetto fibroma, perdonate il fuori tema.
Volevo condividere con voi qualche riflessione sull’amicizia.
Con voi che siete amiche lontane, compagne di sventura, o anche perfette sconosciute.
Con voi che, se avete un fibroma, e se è vero che tra le cause dei maledetti fibromi ci sono lo stress e i rapporti relazionali, probabilmente siete persone che, come me, vivono le cose un po’ “di pancia“.
Probabilmente siete molto sensibili e, come me, vi fate inondare dalle emozioni. Da quelle belle così come da quelle brutte.

E allora io ho bisogno di parlare con voi, di sapere cosa ne pensate, di capire, magari, se sono io a sbagliare e come posso migliorare.

Ci sono delle persone che non sono più nella mia vita e mi mancano. Mi mancano molto. Non mi do pace perchè si tratta di amiche speciali, la cui presenza ritenevo (anzi ritengo) fondamentale nella mia vita.

Amiche che ad un certo punto, non so neanche bene come (e, soprattutto, non capisco perchè) sono svanite.
È nata Giorgia ed io non ero poi così presente a tutte le occasioni mondane e le situazioni che si proponevano. E poi ho cominciato anche a stare sempre peggio, per via del maledetto, e a vivere in costante riserva di energie.
Insomma non starò ad annoiarvi con i dettagli, a raccontare quali sono state le risposte quando ho chiesto spiegazioni di comportamenti che non capivo.

Le tristi conclusioni sono che loro ad oggi non ci sono e a me mancano. Moltissimo.

Non ha senso. Per niente.
Si cresce, si cambia, si matura. Si trovano nuovi modi, nuovi tempi, nuovi incastri. Si parla, ci si confronta, ci si chiarisce. Ma non si butta tutto all’aria così!

A furia di rincorrere le mie amiche un po’ qua e un po’ lá ho scoperto che poi alla fine di recuperare questi rapporti interessa solo a me.
Ma perché?

E non ci credo che allora non erano vere amiche.
Lo erano, ve lo posso assicurare.

Qualcuno mi dice che “quando si cresce” va così, devo solo accettarlo. Però io ci stò tanto male, uffa!

4 commenti

  • Cara ele, condivido in pieno quello che hai scritto! Ho avuto poche grandi amicizie nella mia vita…ma ora mi ritrovo a non avere più intorno a me quelle persone che avevano significato tanto! Le differenti scelte di vita, differenti percorsi presi, i cambiamenti di città, la crescita, la maturazione hanno portato a perdere chi aveva condiviso momenti di vita, gioie, dolori, affetto, complicità, comprensione anche solo con uno sguardo..all’inizio anch’io ho cercato di rincorrerle, incredula e speranzosa, cercando di capire e chiedere quale potesse esserne il motivo..ma alla lunga non è cambiato nulla…l’allontanamento si è protratto portando ad una distanza abissale..ci sono stata molto male..ero arrabbiata, delusa, e se ci penso un po’ lo sono ancora! Ma poi me ne sono fatta una ragione:non posso passare la vita a rincorrere la gente…non posso elemosinare il tempo altrui…non voglio rammendare all’infinito un’amicizia che dall’altra parte non vogliono curare! E come dici tu non è vero che non erano vere amiche!! È che purtroppo le cose evolvono così! La gente è fragile, volubile, insicura e superficiale…e questo si ripercuote sui rapporti umani…e questo umilia la sensibilità di chi come noi ha una percezione maggiore delle cose!
    Avrei tanto voluto condividere con qualche amica l’angoscia del maledetto, i dubbi, le paure, le insicurezze…ma con chi? Con amiche che vedo forse una volta l’anno, perché se non le chiamo io loro non hanno tempo? I cambiamenti dovrebbero portare ad un’evoluzione dei rapporti, non alla loro fine!
    Ormai cerco di prendere le cose come vengono:quando c’è la possibilità di vedersi, di stare insieme mi godo il momento, mi diverto ma senza più illudermi, mantenendo un po’ di ormai inevitabile distanza! Altrimenti vado avanti per la mia strada, vivendomi le persone del presente, le nuove conoscenze e amicizie…la mia vita senza di loro..Anche se nel mio cuore loro ci saranno sempre..
    Grazie a te ele per il blog e grazie a tutte che intervenite!

  • Sonia

    Cara Ele,
    mi rivolgo a te, a Cristina che sopra di me ha commentato e a tutte le ragazze che leggeranno.
    Credo di aver capito di essere molto simile a te nel senso che quando mi capitano delle esperienze brutte le prendo di pancia e ci sto male.
    Ho quasi 33 anni e nella mia vita ho sempre rincorso la speranza di avere un amica, almeno una ma come ho detto l’ho sempre e solo rincorso, sperato e fortemente voluto…ma purtroppo, e sarò sfortunata, mi sono sempre imbattuta in persone avide, persone che mi hanno sempre usata fino a che c’era bisogno di me è poi buttata li come robaccia vecchia. Io che sono sempre stata in prima linea ogni a volta che c’era bisogno di sfogarsi….io sempre li nel momento del loro bisogno ma quando, per svariati eventi traumatici io avevo bisogno di loro, ecco che mi sono sempre trovata sola.
    Da quando ho scoperto questo blog, e tu Ele lo sai, ho sempre cercato amiche qui, mettendo a disposizione la mia mail e anche il mio cellulare per poter parlare un po’, anche un messaggio per sapere che qualcuno c’era ma non è servito.
    Tutti lamentano la solitudine ma quando gli si porge la mano si rimane indifferenti e questo mi dispiace perché io non sono fatta così e cerco solo delle amiche con cui condividere le mie gioie ma anche i miei dolori.
    Ele tu non sbagli, siamo fatte così….
    Quello che ti posso dire è di non continuare a stare male per persone che credevi amiche perché non meritano il tuo tempo se fanno così.
    Un amico si vede soprattutto nel momento del bisogno e se sparisce è perché non è amico!
    Spero un giorno di poter trovare ciò che cerco e spero per te, cara Ele, che possa passarti questa tristezza che hai nel cuore perché sei una persona meravigliosa.
    Un abbraccio grande, Sonia.

  • miriam

    Cara Eleonora,
    Cristina e Sonia.
    Non so se quando parlate di amiche vi riferite a coloro che hanno diviso con voi i divertimenti, passatempi, chiaccherate, raccolto e condiviso ansie, paure e dato e ricevuto consigli per poi perdere interesse non appena hanno intrapreso un’altra strada. Questa è un’amicizia di superficie che spesso viene scambiata per amicizia vera.
    L’amicizia, quella vera, è alquanto rara.
    Io non l’ho mai conosciuta.
    Ho avuto due illusioni, mi era sembrato di aver trovato due persone capaci di avere profondi sentimenti, capaci di empatia, perchè è questo che conta: avere empatia, sentire l’altra persona, sentire la sua gioia, sentire il suo smarrimento, la sua paura. Ci possono essere mille problemi ma un amica non sparisce. Se non puoi tu viene lei se non può lei vai tu, se nessuno può c’è il telefono, la mail. Si comprende perchè una o l’altra non può essere presente come prima.

    La mia amica d’infanzia, condiviso quasi tutto, sparita al momento della mia diagnosi di tumore al seno. Non un come stai, non una telefonata. Nulla.. Un leggero cenno con la mano quando passava in macchina. Eppure era un amica.

    Non fartene un cruccio, cara Eleonora e soprattutto non inseguire. non elemosinare. Che te ne fai di un affetto superficiale che sembrava fondamentale. Serve solo per fare due chiacchere. Di amiche così se ne trovano tante.
    Ma non si sa mai può darsi che nel tuo cammino ci sia l’incontro con un’amica vera.
    Un abbraccio
    Miriam

  • Grazie ragazze per avermi offerto il vostro parere e le vostre esperienze.
    È bello sapere che condividete i miei pensieri, anche perché sempre più spesso mi sento un po’ un’aliena,

    Nel post mi riferivo ad un paio di persone, ed in special modo ad una cara amica con la quale ho condiviso praticamente tutto. I giochi in cortile da bambine, il gelato ai giardinetti, l’oratorio, le cotte da adolescenti, i pomeriggi in discoteca e poi le prime serate fuori casa, al pub e poi a ballare. E ancora le vacanze estive, in bici per il quartiere da ragazzine, al mare con gli amici più grandicelle. E i pianti per gli amori non corrisposti, le delusioni, le litigate con i genitori, i sogni, le speranze, i desideri per il futuro. E ancora l’università io e il primo lavoro lei. E poi il primo vero grande amore, i week-end fuori casa, le feste di compleanno e tutto il resto, amici, fidanzati, conoscenti, che andavano e venivano. Ma noi due restavamo. Restavamo sempre. E poi il mio matrimonio, e lei ovviamente mia testimone. E poi l’arrivo di Giorgia, e lei la prima a saperlo, ancora prima di fare il test assieme a mio marito.
    E poi il nulla. Il vuoto.
    Quasi un quarto di secolo insieme. La persona che mi conosce meglio al mondo.
    La persona che conosco meglio al mondo.
    E ora più niente. Senza un litigio, una discussione. Senza parlarne “davvero”. Solo una mail .. “Qualcosa si è rotto.. Non stó più bene come te come prima .. Quella volta poi mi sono offesa per quella cosa e allora meglio così..”.
    E io ancora incredula…

    Troverò un’altra amica? Un’altra così? E come faccio a rivivere altri 25 anni così?
    Le amiche “di oggi” sono diverse. Sono importanti ed è ancora bello condividere, confrontarsi, sognare … Ma non è come aver vissuto tutta una vita insieme.
    Questa cosa è proprio difficile da mandar giù. Fa più male del maledetto.

    Eppure io a Giorgia insegnerò che l’amicizia vera esiste, lascerò che creda che la sua amica del cuore sarà con lei per sempre e pregherò perché vada davvero così.

Lascia un commento

Cliccando Accetto dichiaro di aver letto e di accettare la privacy policy del sito web