Le conseguenze dell’isterectomia

Maledetto Fibroma Il Libro

Ho colto al volo l’occasione creata da una domanda pubblicata nei commenti da Rossana per chiedere a due medici in cui ho estrama fiducia quali sono le conseguenze dell’isterectomia, ovvero della rimozione totale dell’utero.

So che questo è un tema scottante, sul quale c’è ancora poca trasparenza, che interessa molte di voi, perciò il mio prossimo obiettivo sarà scandagliarne ogni aspetto in modo che sia finalmente chiaro che cosa significa farsi togliere l’utero.

Rossana ha 46 anni, ha diversi fibromi e in passato ha avuto anche dei polipi che le sono stati rimossi. Al momento ha la ferritina sotto i limiti e dovrà sottoporsi ad un intervento chirurgico per prolasso della vescica. Stà pensando di sottoporsi a isterectomia perchè il ciclo mestruale peggiora tutti i suoi sintomi.

Ho quindi chiesto al dr. Marco Camanni e al dr. Tommaso Lupattelli quali sono le conseguenze dell’isterectomia.

 

Risponde il dr. Camanni

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I disturbi da depressione sono una conseguenza della rimozione delle ovaie e non dell’utero. Ovviamente il clitoride non viene toccato.  In realtà le conseguenze vere sono che non si posson più avere figli e le naturali ripercussioni psicologiche che nel caso specifico direi che non ci sono viste che è la paziente stessa che lo richiede!

 

 

Risponde il dr. Lupattelli

drtommaso-lupattelli“Le complicanze maggiori sono il decesso anche se ormai è evenienza molto più che rara. L’embolia  polmonare massiva in caso di un utero di grandi dimensioni (che ovviamente comprime il plesso venoso pelvico che, distendendosi appena asportato l’utero, può liberare trombi al suo interno  in circolo). Questa evenienza è abbastanza rara (non così rara però) ma potenzialmente letale.
L’infezione o ancor di piu’ l’ascesso addominale. Le aderenza intestinali per il rilascio di fibrina  durante l’intervento, il linfedema e/ o difficoltà di deflusso venoso agli arti inferiori per modificazione della circolazione linfatica o venosa a livello pelvico dopo asportazione e legatura dei vasi venosi.

La perdita del l’orgasmo durante i rapporti. Il prolasso della vescica in vagina non essendoci piu’ l’utero ad impedire lo spostamento dell’organo vescicale.
Infine, è non in ultimo per importanza , risvolti psicologici legati alla femminilità e alla sessualità una volta perso l’organo.
Insomma, nel 2015 di 60.000 isterectomie eseguite in Italia, 59.500 potrebbero essere tranquillamente embolizzate senza nè rischi nè complicanze.”

Un grosso grazie al dr. Camanni e al dr. Lupattelli, sempre attenti e disponibili.

Se avete delle domande sull’isterectomia non esitate a pubblicarle nei commenti! Vorrei dare risposta a ogni dubbio sulla rimozione dell’utero..

5 commenti

  • Caterina

    Buona sera a tutti,

    e grazie per questi chiarimenti, una domanda cosa vuol dire l’affermazione del dott. Lupatelli che 60.000 isterectomie eseguite in Italia, 59.500 potrebbero essere tranquillamente embolizzate senza nè rischi nè complicanze.” cioè?

    Vi ringrazio per l’ulteriore spiegazione.

    Saluti
    Caterina Valente

  • maddy

    Ciao Caterina,
    rispondo alla tua domanda secondo la mia esperienza personale, premetto che ho fatto l’intervento con il dottor Lupattelli, prima di andare da lui feci diversi consulti medici chi mi ha detto ti togliere l’utero …. chi, appena parlavo di embolizzazione, me lo ha sconsigliato con informazioni del tutto sbagliate. Nel mio percorso medico ho trovato maggior parte di medici che non hanno mai pronunciato la parola di “embolizzazione” e ho dovuto informarmi per conto mio attraverso il web che esisteva questa possibilità.
    Se certi medici si sforzassero di aprire le loro menti e a informarsi meglio verso nuove possibilità di salvaguardare l’utero si eviterebbero appunto quel numero di isterectomie.

  • Costa

    Ciao a tutte, io ho 60 anni. Ho scoperto il mio mioma circa 5 anni, anzi 3 miomi. Uno che sporge tutto nell’utero, di circa 4 cm, gli altri di circa 1,5 centimetri intramurali. Ho rimandato interventi di ogni genere perché non avevo fastidi,ma ora ho perdite di sangue abbastanza abbondanti che durano giorni e giorni, a intervalli di circa un mese. Il ginecologo che dovrebbe operarmi mi ha riferito che, alla mia età e nelle mie condizioni di salute (ho ipertensione, sindrome metabolica, sovrappeso quasi obesa), è necessaria isterectomia totale, comprese le tube. Pensavo di cavarmela rimuovendo il fibroma e sono scoraggiata perché pensavo di evitare un trauma del genere. È davvero così? Alla mia età é pericoloso o non val la pena optare per una tecnica conservativa? Cerco una risposta. Grazie

  • chiara

    Ciao Costa, da come è posizionato il tuo fibroma piuì grande potrebbe rimosso in isteroscopia operativa, se il problema è l anestesia in effeti potresti pensare ad altre miniinvasive ( embolizzazione,ultrasuoni) che in effetti si fanno da sveglie in genere con lieve sedazione..vale la pena di fare una miniinvasiva? SEMPRE anzi nel tuo caso a maggior ragione!

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