Debora, la miomectomia laparotomica, Esmya e la ciste

Maledetto Fibroma Il Libro

Debora abita in provincia di Reggio Calabria e ha scoperto di avere un fibroma nel 2011.

Nel 2007, appena sposata, ha subito deciso di provare ad avere un bimbo: dopo 9 anni di fidanzamento, lei e suo marito non vedevano l’ora di completare la loro famiglia!

Dopo un anno dal primo parto ha iniziato ad avere un ciclo mestruale emorragico, con grossi coaguli di sangue, che la costringeva a casa nei giorni di ciclo. Ha fatto quindi un controllo ed ha scoperto di avere un fibroma di 5cm.

La sua ginecologa le ha consigliato di programmare subito un’altra gravidanza, prima di incorrere in altri problemi, e poi di prendere sucessivamente provvedimenti in base all evolversi della situazione. Debora ha ascoltato il suo consiglio e nell’ottobre 2012, con un secondo parto cesareo, è nata la sua bambina.

 

Il fibroma intramurale e la gravidanza

La sua ginecologa le ha consigliato di programmare subito un’altra gravidanza, prima di incorrere in altri problemi, e poi di prendere sucessivamente provvedimenti in base all evolversi della situazione. Debora ha ascoltato il suo consiglio epoco dopo è rimasta incinta.

Ha avuto un rischio di aborto ma grazie ad una cura di progesterone la sua bimba ha continuato a crescere! Per Debora non è stato facile perchè, se un dottore le aveva prescritto il progesterone, un altro glielo sconsigliave sostenendo che avrebbe fatto crescere il fibroma fino a portarlo a comprimere la piccola, anche con il rischio di malformazioni fisiche.

E’ stata dura ma alla fine nell’ottobre 2012, con un secondo parto cesareo, è nata Veronica (con un piccolissimo difetto all’orecchio, causato dal fibroma che lo comprimeva). Il fibroma intanto era cresciuto e misurava 9 cm, ma essendo intramurale non è stato possibile asportarlo durante il parto. Oltretutto Debora aveva anche le piastrine bassissime e avrebbe rischiato troppo.

Ha atteso due anni, con cicli regolari ma emorragici che le condizionavano la vita. Per 5 giorni al mese infatti non poteva fare nulla, nemmeno andare al lavoro poiché ogni mezz’ora al massimo doveva cambiare l’assorbente! Il fibroma era diventato di 14 cm e Debora aveva la pancia gonfia come se fosse incinta al 6° mese. Aveva sempre la nausea  e doveva sempre fare pipi ..

La terapia con Esmya

Qualche mese fa Debora ha deciso di sottoporsi  ad intervento chirurgico e la sua ginecologa le ha parlato di Esmya, il nuovo farmaco per la riduzione del fibroma, e le ha consigliato di prenderlo prima della miomectomia per avere maggiori possibilità di salvare il suo utero.

Il primo mese di terapia con Esmya è stato per Debora una tragedia perchè lei ha riscontrato quasi tutti gli effetti collaterali. Il secondo mese peròha iniziato a stare benissimo e tutti i sintomi erano spariti! La terza scatola Debora non l’ha terminata perchè si è sottoposta a miomectomia laparotomica il 27 di maggio, in una clinica privata convenzionata di Reggio Calabria. Per fortuna i medici le hanno tolto soltanto il fibroma e volendo lei potrebbe, a 41 anni, avere un altro bambino.

La miomectomia laparotomica

Anche se il fibroma era molto grande, l’intervento di per sè non è stato molto doloroso. Solo la ferita esterna, con i punti che tiravano e con la formazione della crosta, si è rivelata fastidiosa.

I problemi sono sorti invece subito dopo l’operazione: l’anestesia spinale e la totale cui Debora si è sottoposta le hanno provocato vomito per tutto il pomeriggio e un forte mal di testa. Il giorno successivo alla laparotomia Debora si è inoltre ritrovata con dolori atroci alla spalla e braccio destro e al torace, non riuscivoaa fare respiri profondi e le sembrava di soffocare. Il braccio le faceva così male che doveva tenerlo piegato con la mano sotto il mento e l’altra mano doveva sorreggere il gomito. Sul braccio sinistro naturalmente aveva la flebo. I dolori al braccio e al torace sono durati almeno 5 giorni e sono persistiti nonostante le iniezioni di voltaren.  In ospedale nessuno sapeva spiegarle il perchè di questi dolori.

La povera Debora non riusciva proprio ad alzarsi dal letto perchè non poteva appoggiarsi con le braccia per tirarsi sù. Secondo i medici invece subito dopo aver tolto il catetare sarebbe dovuta andare in bagno senza un aiuto. A sua  mamma è stato concesso di rimanere in ospedale solo la notte dell’operazione, quindi Debora avrebbe dovuto essere aiutata dagli infermieri, ma questi quando chiamati si presentavano dopo 2 ore e non avevano mai una parola di conforto, mai un sorriso, ed erano sempre scocciati..
La mamma di Debora è rimasta lo stesso le altre notti, anche litigando con tutto il personale, e qualcuno si è e anche permesso di dirle che avrebbe chiamato un ispettore sanitario per mandarla a casa!

Il pessimo comportamento del personale infermieristico

Debora mi racconta che in ospedale volevano chiamare un ispettore sanitario per mandare a casa sua mamma, quando nella sua camera c’era una donna ricoverata la sera prima alla quale dovevano sostituire la sacca per le feci che era strapiena e invece l’hanno fatta aspettare fino al mattino dopo .. (lasciamo stare i dettagli) .. .in un reparto in cui c’erano anche bimbi appena nati!

Apro una parentesi per confermare che purtroppo il trattamento ricevuto da Debora in ospedale è piuttosto consueto. Anche io alla Clinica San Luca di Torino, in cui lavora (anzi, lavorava nel 2011, per la precisione) un personale sanitario veramente pessimo ho subito un trattamento simile. E anche all’ospedale Maria Vittoria di Torino non ho incontrato infermiere molto più disponibili. In entrambi i casi mia mamma, seppure cacciata il secondo giorno dopo l’intervento (e dopo il mio parto) si è opposta ed è fortunatamente rimasta al mio fianco.

Tutt’altra esprienza, come ho già raccontato (ma ribadisco con piacere) all’ospedale Gradenigo di Torino, in cui lavorano medici, anestesisti e infermieri che non smetterò mai di ringraziare. Una vera eccellenza nel triste panorama dei nostri ospedali (quelli che ho visto io e quelli di cui mi avete raccontato voi).

Chiusa la parentesi!

La ciste ovarica

Le disavventure di Debora, una volta dimessa dall’ospedale, non erano purtroppo ancora terminate. Il tanto atteso ciclo mestruale, seppur scarso, è stato dolorosissimo a causa di una ciste ovarica di 6 cm che si era sviluppata in pochi giorni: questo era l’unico effetto collaterale di Esmya che Debora non aveva ancora avuto!

Ora Debora dovrà curare questa ciste con 3 mesi di menopausa indotta con l’anello vaginale, nella speranza che si ritiri. Non è stato chiaro se la ciste sia dovuta proprio a Esmya, se era presente già prima dell’intervento o se si sia sviluppata dopo .. per Debora rimarrà un mistero! Lei comunque i dolori della ciste li ha sentiti solo dopo l’operazione.

Per fortuna ha già avuto l’esito dell’esame istopatologico del suo fibroma: l’antigene tumorale CA 125 è nei valori normali, quindi Debora può stare tranquilla. Non le resta che curare pazientemente la ciste e rimettersi presto in forma per godersi i suoi meravigliosi bambini: un maschietto di 6 anni e una femminuccia di 2 e mezzo.

Auguroni di cuore cara Debora!

21 commenti

  • Cristina

    Mi dispiace moltissimo…anch’io ho preso Esmya e sto aspettando di fare i controlli ….vorrei sapere il nome della clinica e dei medici che ti hanno operata (Cristina/RC)

  • Bea

    Ele, ringraziandoti per questo blog che è un così utile luogo di confronto, mi permetto una proposta e qualche precisazione: se non è sicuro che la ciste sia causata da Esmya, modificherei il titolo del post… Giusto segnalare quando ci sono effetti collaterali sicuramente dipendenti da Esmya, ma se non dipendono sicuramente da Esmya, io mi limiterei alla sola informazione oggettiva senza legare causa ed effetto non così sicuramente legati. Altrimenti rischiamo di fare disinformazione in chi magari legge solo il titolo…
    E’ vero che le cisti sono un possibile effetto collaterale, ma ho letto che si tratterebbe di cisti funzionali (che quindi se ne vanno di solito da sole, se non ho capito male). Qui – se le hanno dato una cura – forse la ciste ha altra natura? Siamo nel regno delle ipotesi, certo, non siamo medici… mi viene anche da chiedermi come mai non sanno se c’era anche prima o no… non hanno controllato le ovaie? In ogni caso, una ciste può anche essere grossa e non dare sintomi (qui parlo per esperienza personale). Ed Esmya potrebbe anche curarla (mettendo a riposo le ovaie), così è stato detto a me. Insomma, le variabili sono tantissime, è rischioso dare interpretazioni…
    Un’ultima cosa: che io sappia, l’antigene CA125 è un marker tumorale che si rivela con le analisi del sangue, non con l’esame istologico. Ma viene usato poco, perché – così mi ha spiegato un oncologo – non direbbe nulla di sicuro sulla natura di un tumore (benigno/maligno) ed è falsato in molti casi, ovvero è alto in presenza di fibromi, endometriosi, cisti endometriosiche… insomma, indica una certa “attività”, non la sua vera natura.
    Ho riportato quanto dettomi da due diversi ginecologi nel corso della mia personale “battaglia”. Ovviamente siamo sempre nel regno di quanto riportato da altri… tante voci che qui mettiamo insieme ciascuna cercando di fare cosa utile per le altre e tutto va preso con le molle!
    Chiederei a Debora (facendole tanti auguri di completa e veloce guarigione), di quanto si era ridotto il fibroma con Esmya, cioè in che percentuale. E intanto che ci sono – giusto per fare l’antipatica puntigliosa fino in fondo (scusate, ma sto cercando davvero di capirci qualcosa) – chiederei a tutte di precisare la riduzione in termini percentuali (o comunque indicando la misura prima e dopo), più che in termini di soli cm. Infatti non ci dà vere informazioni il dire che si è ridotto, ad esempio, di 1 cm. Può essere tanto o poco, significativo o meno, nel senso che Esmya in media riduce i fibromi del 20% circa dopo 3 mesi. Una ragazza con un fibroma di 3 cm che se lo ritrova ridotto a 2,4 può essere contenta come quella di 10 che se lo ritrova a 8… non è che una ha avuto poco effetto e l’altra tanto o che Esmya funziona di più sui fibromi più grandi… il suo effetto sperimentato e dimostrato è in percentuale.
    Davvero, scusate per la lunghezza e il puntiglio. Spero che il mio intervento sia compreso nel modo giusto, ho scritto con l’intento di essere utile… Ci risentiamo presto con i risultati del mio percorso terapeutico appena agli inizi!

    • Debora

      Cara Bea, capisco i tuoi dubbi, ma io parlo da persona con esperienza fatta !!ho voluto riprendere in mano le mie ecografie e ti dico le misure del fibroma prima e dopo esmya!! Al 28.04.15,prima dell intervento, erano 105.6×104 mm, dall esame istologico le misure sono 13×7. Tutto ciò che riguardava il resto tra cui le ovaie,non era stato possibile vederlo né con la transvaginale nè con l ecografia esterna!!!! E mi chiedo anch’io, visto che il dottore non l ha vista durante l intervento, come fa ad essere là! !!ti assicuro che in 41 anni non ho mai sofferto di cisti overiche ed i dolori che mi ha causato durante i 2 cicli successivi all intervento sono indescrivibili!!! Il ca125 è 8.20 i valori normali sono 0_35.
      Se hai bisogno di altri chiarimenti sono sempre disponibile!!!
      Un abbraccio!

      • Bea

        Ciao Debora, grazie di avere chiarito! Quindi, provando a riassumere:
        – non hai fatto un risonanza magnetica prima dell’intervento, ma solo un’ecografia;
        – non è chiaro se la ciste c’era o meno perché l’ecografia non riusciva a vedere le ovaie e il chirurgo non si è preoccupato di guardarci.
        Ma mi restano dei dubbi: ti hanno detto che tipo di ciste è? Se hai il ca125 normale, probabilmente non è endometriosica. Perché non aspettano a vedere se se ne va da sola (metti appunto che sia funzionale) e invece ti curano subito? Forse perché ti ha fatto così male, in effetti avrebbe senso…
        Sul fibroma non ho ben capito… alla fine era più lungo e più stretto di come ti avevano detto con l’ecografia? Ma le sanno fare queste ecografie??? Non vedono le cisti, danno misure così diverse… boh…
        Io, come dicevo a Claudia, ne ho fatte due e ho avuto le stesse misure (sia per il fibroma che per le cisti… sì, perché io ho entrambe le cose… e una pure grossa e, al contrario di te, per ora senza nessun sintomo)…

        • Debora

          Sì, Bea,non mi hanno mai detto di fare una risonanza! ! La ciste è funzionale e dovrebbe ritirarsi, ma visto che mi provoca così tanto dolore e visto anche che il mio ciclo è ritornato abbondante, mi è stata proposta questa cura anche x mettere a riposo il tutto!!! Non lo so, forse sono stati tutti superficiali con me, però durante la cura con Esmya io mi sono resa conto che il fibroma si era ridotto!!!da sdraiata lo toccavo e comprimeva lo stomaco,sopra l ombelico! !! Dopo un mese di esmya toccandolo lo sentivo sotto l ombelico e non avevo neanche dolori…e c’è n’è di strada!!!!forse la risonanza fatta prima della cura avrebbe chiarito molti dubbi!!!!

    • Bea scusa il ritardo con cui ti rispondo ma non sono riuscita a farlo prima.
      Accolgo con piacere la tua osservazione e, in attesa di news da parte di Debora, modifico il titolo del post!

  • Claudia

    Ciao Bea, d’accordo con te su tutta la linea…….la precisazione sulle cisti funzionali la volevo scrivere io ieri sera!!! Se la ciste è funzionale si dovrebbe riassorbire con il ritorno del ciclo mestruale. Per quanto riguarda il discorso cm e percentuale, qui si apre un buco nero di imprecisioni, approssimazioni, incompetenze ecc ecc.
    Un pò di tempo fa scrissi un post sull’argomento proprio perchè ero in confusione totale (e lo sono ancora). Sto facendo il secondo ciclo di esmya, durante il primo il mio fibroma è passato da 9 cm circa a 5,5 circa. Perchè questo “circa”? Perchè l’ecografia è un esame operatore-dipendente, cioè si possono avere differenze tra due eco fatte da mani diverse (o tra una eco e una risonanza), inoltre i risultati dipendono dal periodo del ciclo in cui si fa l’esame, in ultimo quando la massa è formata da un grappolo di fibromi, i cambiamenti indotti da esmya possono rendere difficile la misurazione effettiva. Proprio per questi motivi una riduzione di 1 cm ha poco senso, almeno così dice il mio dott…….con il secondo ciclo secondo lui si hanno risultati maggiori in percentuale ed io, per togliermi ogni dubbio, alla fine della terapia ho prenotato una risonanza magnetica con e senza mdc, che ritengo essere l’esame più preciso al fine di valutare le dimensioni. Non mi stupirei di leggere risultati del tutto diversi da quelli entusiastici che mi ha propinato lui in questi mesi, tutti i numeri che mi ha dato potrei giocarli al lotto!!! Dico tutto questo con leggerezza xchè nel frattempo ho parlato con il dott.Lupattelli e spero di sottopormi presto ad embolizzazione, appena finita la cura……anche secondo lui, che ha visionato le mie eco, la diminuzione riportata dal mio gine è esagerata. Io ho sperato tanto in questa cura e, fortunatamente, l’ho vissuta bene, senza ciclo e senza altri effetti collaterali, ma adesso non ci credo più, non è questa la soluzione definitiva
    e non ho intenzione di prendere pillole a vita……dott.Lupattelli ci vediamo presto, non vedo l’ora!!

  • Bea

    Ciao Claudia, in effetti credo che abbiamo bisogno di saperne e capirci il più possibile per tranquillizzarci, ma che non sia affatto facile. Anche se qualche punto fermo, a forza di parlare con medici e amiche, di leggere cose in rete… io comincio ad averlo.
    Ad esempio, credo sia verissimo che l’ecografia è operatore dipendente e non dà la misura esatta. Quella viene data solo da una risonanza magnetica. Questo me lo ha detto anche il secondo ginecologo con cui ho rifatto l’eco (a distanza di 3 giorni dalla prima), per avere un secondo parere. Gli ho anche detto che a me sembrava di non essere sempre gonfia nello stesso modo. Mi ha detto che è normale perché il fibroma è vivo, quindi si “muove”. In ogni caso la sua misurazione coincideva perfettamente con quella della prima ecografia… quindi stesso periodo del ciclo, operatore diverso, stessa misura. L’eventuale scarto, comunque, non può essere di tanti cm… siamo sull’ordine dei millimetri. A detta sua. Penso che se fai più misurazioni nell’arco del tempo e ti indicano sempre una riduzione, puoi stare serena. Vedrai che i risultati non saranno poi così tanto diversi! Magari un po’ sì, ma non così tanto.
    Anche a me del resto piacerebbe fare una risonanza, ma qui ci sono sempre tempi lunghissimi d’attesa. So che comunque la fanno sempre prima di un intervento (per questo mi piacerebbe sapere meglio di Debora, tra l’altro fanno la risonanza per vedere meglio tutti gli organi, possibile che lei non l’abbia fatto e non abbiano visto la ciste? Mi hanno detto che è la prassi… io però vivo in Emilia, non so altrove…).
    La media di riduzione che ho riportato (circa 20%) è stata calcolata con la risonanza, non con l’eco… tu (ma anche le altre) non avete guardato tutta la documentazione che si trova in rete sulla sperimentazione? Io mi sono fatta una cultura, ho letto di tutto! Condividiamo tutto quello che sappiamo, aiutiamoci!
    Sul fatto poi che Esmya non sia la soluzione definitiva, credo dipenda da caso a caso. La ginecologa che mi segue mi ha detto che capiremo nel tempo se intervenire comunque o no. Dipende da come reagisce il mio corpo. Bisogna vedere se una donna vuole figli, se ha disturbi, se è vicina alla menopausa e riesce ad arrivare alla salvezza (di solito con la menopausa i fibromi si riducono da soli). Io per ora ho scelto Esmya, poi vedrò. Sono solo all’inizio, poco più di un mese di terapia e nessunissimo effetto collaterale a parte, per ora, la benedetta amenorrea! Ho letto che hanno finito la sperimentazione per 4 cicli consecutivi e che in Europa è già approvato il fatto di fare 4 cicli… certo, neanche con 4 il fibroma sparisce del tutto e finiti i 18 mesi una donna dovrà comunque decidere cosa fare, se intervenire, se tenerlo sotto controllo…
    Teniamoci aggiornate! 😉

    • claudia

      Cara Bea, mi sembra di leggere cose scritte da me!!! In questi ultimi mesi (da novembre 2014, quasi un anno) ho letto di tutto, compreso i forum in inglese dove donne si confrontano sull’uso del farmaco ormai autorizzato da diversi anni…..lì trovi di tutto anche casi di notevoli riduzioni e ritorno alle dimensioni precedenti nel giro di due mesi!! arghhhh!!! Io ho cominciato togliendo dalla mia dieta carne rossa, latticini e glutine. sono dimagrita parecchio (ho letto anche dell’influenza dell’adipe sugli ormoni e diverse tesi sull’autolisi) e quella sensazione di gonfiore che avevo è diminuita già prima di esmya. La mia intenzione era finire la cura e mantenere i risultati ottenuti con l’omeopatia. D’accordo con te sul valutare età e desiderio di maternità…. io ho 49 anni e due figli per cui esmya potrebbe farmi raggiungere la menopausa senza interventi. Sono a conoscenza della possibilità di un uso a lungo termine, ma non se ne conoscono gli effetti secondari e il mio gine mi ha consigliato solo due cicli. La mia esperienza nella valutazione in cm è questa: prima ginecologa 9 cm. secondo ginecologo
      (dopo circa un mese) 8 cm. risonanza 10 cm. Il mio attuale gine dice che spesso la risonanza rivela dimensioni maggiori del previsto, così come quando si può “aprire” e, come dice lui, toccare con mano. Io ho fatto diversi controlli: dopo due mesi di esmya, alla fine della cura, dopo il primo ciclo post esmya (che è stato leggero e di soli 3 giorni). Lui ha sempre riscontrato una diminuzione o. comunque non è mai più cresciuto….proprio per questo mi ha fatto ripetere la cura. Mi auguro che la rmn non mi riservi grosse sorprese!!! cmq io la faccio in un centro dove puoi scegliere se farla a pagamento (270 euro) nel giro di una settimana o pagando il solo ticket (48 euro) nel giro di due mesi circa. L’ho prenotata a fine giugno quando ho ripreso esmya, serve l’impegnativa del medico e le analisi del sangue con i valori della creatinina. Ciao e auguri per tutto!!!

  • Bea

    Bene ragazze, mi sono un po’ chiarita le idee, grazie! Attenderò con impazienza il controllo dopo i primi due mesi… nel frattempo anche io, come Debora, mi tocco e controllo sempre la pancia (ora sembro incinta di 4 mesi), sognando di non sentire più quel coso…
    E sul resto (risonanza, cosa fare dopo la cura) ci penserò.
    Sull’alimentazione non saprei. So che fibromi e grasso sono collegati, perché l’adipe in eccesso fa salire gli estrogeni o qualcosa del genere… ma io sono magra, penso che in me giochi un fattore familiare. In ogni caso la mia dieta è già povera di carne, glutine, grassi…
    Un’ultima domanda (per oggi): perché i valori della creatinina? Che collegamento c’è?

    • claudia

      I valori della creatinina servono per l’iniezione del mezzo di contrasto. Per quanto riguarda l’adipe ed il collegamento con gli estrogeni, anche io non avevo problemi di peso prima di intraprendere la mia “personale” dieta, adesso ne ho ancora meno visto che ho perso 7 chili circa….ma avevo letto di riduzioni del fibroma dopo la dieta zona o comunque dopo una perdita abbastanza importante di chili, proprio per il fenomeno dell’autolisi ed ho voluto provare, d’altra parte male non mi ha fatto, anzi adesso mangio meglio!!

  • Mafalda

    Domanda nel bugiardino dell’esmya c’è scritto di non bere pompelmo. Quindi se bevo una Tassoni che è limone. Un te alla frutta con bucce d’arancia non rischio? Giusto? Il pompelmo non è arancia o limone. Mi sta salendo l’ansia!!!

    • Cara Mafalda,
      quando ho preso io Esmya nel bugiardino non c’era scritto nulla riguardo il pompelmo. Forse ora è stato aggiornato, quindi rigiro la tua domanda a qualcuna che ha presto Esmya da poco.

  • Bea

    Non ho una gran connessione qui in trasferta, spero di riuscire a rispondere.
    Sì, sul mio bugiardino c’è scritto di non bere succo di pompelmo. A quel che ho letto sul web, Pare interferisca con alcuni medicinali (anche quelli per controllare la pressione ad esempio) rendendoli meno efficaci. Sarebbe una scoperta recente. Anche gli antidepressivi non vanno presi insieme, nemmeno quelli naturali.
    A quel che ho letto non è un problema generale degli agrumi ma solo del pompelmo.
    Io prendo esmya da oltre un mese e mangio agrumi tranquillamente. Ho amenorrea, quindi cerco di star tranquilla che sta funzionando. Ma ho avuti tutti i dubbi di Mafalda e avevo cercato sul web! Speriamo di non scoprire altri alimenti o farmaci che interagiscono…
    Ciao Mafalda, Ele (grazie) e tutte le altre!

    • Mafalda

      ciao bea ciao ele grazie 1ooo!!!
      Se ho letto bene da qualche parte c’era scritto che la somministrazione concomitante di inibitori moderati come il succo di pompelmo durante la terapia con esmya non è raccomandata; appunto quindi il pompelmo “INIBISCE” il farmaco dalla sua azione mirata sul fibroma. Ma poi sempre su google ho letto che si rischia anche l’intossicazione. E allora mi chiedo ulteriormente quello che ho letto proviene da una fonte certa? O delle volte su internet troviamo anche enormi bufaline??? Grazie e buonanotte <3

  • Bea

    Ciao Mafalda, sì, su internet bufale, bufaline e bufalone… io quando cerco info controllo che siano siti di qualche ospedale o associazione di medici riconosciuta come Medicitalia… insomma, cerco di capire l’attendibilità e l’obiettività della fonte e poi confronto i risultati che trovo tra loro. La storia del pompelmo che inibisce mi pare basarsi su un’osservazione scientifica. Di intossicazione non ho trovato traccia…

  • Bruna

    Salve a tutte le ragazze che come me hanno problemi di fibromi chiedo aiuto …assumo ESMYA 5 dal 9 luglio primo ciclo continuo x 3 mesi ma dal primo di agosto ho tosse secca fino a vomitare con vere crisi asmatiche. All’inizio credevo fosse una semplice tracheite x cui è stata curata con vari farmaci ma oggi qualcuno mi ha aperto gli occhi dicendo che il progesterone può dare questi problemi. É un mese che mi trovo in queste condizioni. Chi come me ha questi disturbi?? Non so cosa fare sicuram sentirò il mio ginecologo però vorrei sentire anche voi. Aspetto una risposta che mi aiuti a capire bene . Grazie a chi mi aiuterà sono disperata come non mai l’unica cosa bella è che non il ciclone anche se ho preso peso purtrop….Ciao a tutte

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