Come promesso, la nutrizionista Giulia Garaffo ha approfondito per noi il tema dell’anemia causata da carenza di ferro. In fondo al suo articolo trovate anche una breve biografia della dott.ssa Garaffo, che è una persona gentile e disponibile, e che mi ha offerto la sua disponibilità nell’affrontare con noi, e per noi, tanti temi legati all’alimentazione.
Giulia è inoltre disponibile a rispondere alle voste domande, perciò non esitate!
La carenza di ferro è un problema molto frequente e che affligge molte donne che hanno un fibroma, ma non solo loro!
La carenza di ferro è nel mondo colpisce un miliardo e seicento milioni di persone – in Italia il 23% della popolazione nel 2006 era affetta da questo problema, la maggior parte delle quali sono donne in età fertile.
Questa condizione può sfociare in una patologia chiamata anemia da carenza di ferro (o anemia sideropenica).
Questi numeri sono, tuttavia, lo specchio di problemi molto diversi tra loro: in Italia e in Europa e nel mondo più “industrializzato”, più o meno fino alla fine della seconda guerra mondiale, questa carenza poteva essere ricondotta ad una alimentazione inadeguata o a veri e propri stati di malnutrizione. Questo è vero ancora oggi per i paesi del terzo mondo o in via di sviluppo, in cui grandi fette di popolazione soffrono ancora per problemi legati alla povertà e alla fame.
Ma con lo sviluppo e la crescita industriale e il benessere che è derivato dal “boom economico” è difficile pensare che i numeri attuali siano dovuti a malnutrizione o a scarsa alimentazione.
Qual è il problema, allora? Quali possono essere le cause di questa carenza per chi si alimenta in maniera, tutto sommato, adeguata?
Per molte donne, ed in particolare chi convive con un fibroma, il problema della carenza di ferro può essere dovuta a forti sanguinamenti in concomitanza del ciclo mestruale e il corpo non riesce a “rifornire” le scorte di ferro in maniera adeguata.
Ma ci sono ulteriori fattori da tenere in considerazione: il primo è che esiste una “barriera” tra ciò che mangiamo e ciò che assimiliamo che è il nostro intestino. Molti fattori influenzano la capacità di questo organo di assumere ferro.
Il secondo è che la quantità di ferro che il nostro intestino è “indotto” ad assimilare è finemente regolata da alcuni ormoni, il più importante dei quali si chiama EPCIDINA, una molecola prodotta, ad esempio, in risposta alla quantità di ferro nel nostro organismo. Quando i livelli di epcidina sono alti, l’intestino riduce l’assorbimento di ferro, viceversa quando questo ormone si abbassa, aumenta l’assorbimento di ferro, se quest’ultimo è disponibile.
Sembrerebbe un meccanismo perfetto, ma bisogna tenere presente altri fattori che modulano la produzione di epcidina: tra questi c’è un “nemico” spesso invisibile che inceppa questo meccanismo: l’infiammazione.
L’infiammazione cronica (di cui parleremo anche in altri articoli) è una condizione molto frequente (in chi soffre di un fibroma, ad esempio, lo è ancora di più) che ostacola questo meccanismo.
Quali sono, dunque, delle possibili soluzioni?
Il primo punto, sicuramente, è controllare che la nostra alimentazione ci fornisca tutti i giorni la quantità di ferro adeguata alle nostre esigenze. Ricordiamoci che non tutto il ferro introdotto con la dieta è uguale e che quello da fonti animali è più assimilabile rispetto al ferro ottenuto dai vegetali. La vitamina C, inoltre, ne migliora ulteriormente l’assorbimento: quindi ulteriore attenzione si dovrà porre non solo a ciò che mangiamo, ma anche a come abbiniamo i cibi. A tal proposito ci sono sostanze presenti negli alimenti vegetali e nel vino, chiamate fitati e tannini, che riducono la capacità dell’intestino di assimilare il ferro. Questo è il punto di partenza!
Ma se vogliamo fare di più, possiamo puntare a migliorare la salute del nostro intestino, organo che più di tutti è responsabile dell’assorbimento del ferro, riducendone l’infiammazione anche attraverso la qualità della nostra alimentazione. Non è un percorso semplice e immediato e conviene affidarsi ad un nutrizionista per essere sicuri di seguire la dieta più adatta alla singola persona e al medico che ha il compito di intervenire anche con la prescrizione di farmaci, qualora fosse necessario.
Dott.ssa Giulia Garaffo
Sono una nutrizionista e faccio questo lavoro dal 2014. Fin dagli studi all’università mi sono sempre interessata di nutrizione, di qualità degli alimenti e di come il cibo può essere un ottimo strumento per prendersi cura della propria salute.
Mi sono laureata in biologia nel 2008 e successivamente ho conseguito un dottorato di ricerca in medicina molecolare nel 2013, proseguendo l’attività di ricerca in laboratorio presso l’università di Torino fino a qualche mese fa; in università, mi sono recentemente occupata del ruolo del metabolismo sulla progressione tumorale e sulla resistenza alle terapie farmacologiche; nel frattempo ho seguito diverse scuole e master per approfondire l’impatto dell’alimentazione sulla nostra salute.
E’ vero che è necessario investire sulla ricerca, ma non possiamo demandare unicamente alle terapie e ai farmaci la cura della nostra salute. Dobbiamo capire che come individui abbiamo un ruolo fondamentale nella cura di noi stessi e che il nostro stile di vita è fondamentale non solo per la terapia di molte malattie che ci possono colpire, ma soprattutto per prevenirle!
Nel 2015, insieme ad altre colleghe psicologhe e fisioterapiste, abbiamo fondato un’associazione di promozione sociale per aiutare chi soffre di disturbi alimentari e per promuovere l’educazione al benessere attualmente attiva sul territorio torinese: il Centro Libenter.
Brava Elettronica,questo è un argomento importante da approfondire ulteriormente.
L’ anemia e’ compagna costante e fedele di chi ha i fibromi. E,’ importante curare l’ alimentazione sia prima che dopo l’ intervento . Anche se il mio medico di famiglia mi diceva che è” come versare acqua” dentro un vaso bucato ( perde l’ acqua, non la trattiene), sollecitandomi a risolvere quanto prima la causa ( eliminare i fibromi).
Nell’ attesa di ” allontanare i nostri” io ho sempre cercato di curare l’ alimentazione.
E’ fondamentale ricordarsi di assumere l’ integratore di ferro MAI INSIEME A CAFFÈ, LATTE o TÈ.
I primi integratori che ho preso mi davano fastidio allo stomaco e per tollerarli meglio non li prendevo a digiuno, ma insieme alla colazione ( insieme al caffe’ ),quanto di più sbagliato.
Ora uso il Siderale forte e lo posso assumere tranquillamente a digiuno.
Cmq e’ bene EVITARE DI CONCLUDERE ANCHE IL PRANZO CON IL CAFFÈ.
Un caffè lo possiamo prendere a metà mattina e nel pomeriggio xche’ interferisce con l’ assorbimento del ferro.
Nb a dare problemi e’ il latte di mucca, non quello vegetale.
Solo il latte di mucca interferisce con l’ assorbimento del ferro.
Durante il pasto , come suggerisce la dottoressa, e’ utile consumare cibi che facilitano l’assimilazione del ferro : condire verdura e carne con succo di limone, mangiare kiwi,mandarini, arance, o bere semplicemente acqua con succo di limone.
Grazie a questi accorgimenti ho evitato di fare iniezioni di ferro per endovena.
Il grande lo prendo solo se sono fuori casa o se devo fare un viaggi , ho 46 anni ed ho paura di un farmaco come il transfer.
Dio mio quanti errori ho fatto.
Volevo scrivere Eleonora non Elettronica! E il farmaco a cui mi riferisco alla fine e’ il tranex!
Stai tranquilla Laura, capita anche a me spessissimo di fare errori negli articoli per via del completamente automatico delle parole. Non sapevo di non dover assumere il ferrò con il caffè e ora ne terrò senz’altro conto! Grazie!
Io non mangiavo carne, poi quando sono diventata anemica mi sono ” forzata” a farlo ( i fibromi mi hanno fatto anche cambiare alimentazione!).
Suggerisco di consumare la bresaola ( ricchissima di ferro, controllate le tabelle alimentari) con la rucola ( anch’ essa ha una percentuale di ferro) e succo di limone ( ha la vitamina c che facilita l’ assorbimento di questo minerale) + olio.
Omette le scaglie di grana sopra, xche’ il calcio ( latte, formaggi,yogurt) inibisce l’ assorbimento del ferro.
Buoni sono anche i fagioli cannellini ( i legumi hanno ferro, ideale x i vegetariani) lessati ( ricordatevi di tenerli prima a bagno in acqua)conditi con sale, pepe, olio, succo di limone ( x la vitamina c),prezzemolo.
Usate generosamente il prezzemolo x condire i piatti, xche’ come altre erbe aromatiche fornisce ferro ( in piccole quantita’ xo’ visto che ci possiamo condire tanti piatti x noi anemici e’ un aiutino da non sottovalutare).
Da prendere in considerazione anche la frutta secca, oltre al ferro contiene rame che ne favorisce l’ assorbimento.Io compro al Conad un sacchettino che contiene un mix gustoso di mandorle, nocciole, noci e uvetta secca ( l’ uva secca ha ferro).E’ della linea biologica ” Verso Natura/Conad .Ne pare di una piccola manciatina la mattina. Ottime anche le albicocche secche ( consigliate agli anemici).
Le verdure che contengono ( seppur in forma meno assimilabile della carne) sono: fiori di zucca,peperoni, spinaci.
Per migliorare l’ assorbimento di ferro non eme: peperoni, pomodori, cavoli, broccoli, lattuga ( hanno la vitamina c) carote e zucca ( x la vitamina A utile x l’ anemia).
Da non dimenticare l’ acido folico: asparagi, barbabietole rosse, broccoli, cicoria, Catalogna, cavoletti di bruxelle,come di rapa,.
Tonno, merluzzo e salmone sono ricchi di ferro nella forma facilmente assorbibile.Contengono inoltre vitamine e micronutrienti importanti per l’assorbimento del ferro non eme escono buona fonte di vitamina b12
Le barbabietole rosse ( si acquistano al super gia’ lessate, precotte) hanno un’ sapore ” un po’ terroso, io ho cercato di motivarlo un po’ con l’ aceto balsamico.
Contengono ferro anche i semi di girasole e di zucca ideali da aggiungere alle insalate.
Buonissimo e’ l’ hummus una salsa che si ottiene frullando ceci lessi ( hanno ferro) con sale, pepe, prezzemolo ( contiene ferro), succo di limone ( ha la vitamina C che facilita l’ assimilazione del ferro),olio e “Thain” una salsa strabuona al sesamo ( anche il sesamo ha ferro).
Come integratore naturale l’ alga spirulina ( quella in compresse) mi ha aiutato a riprendermi nel decorso post operatorio ( e’ ricchissima di ferro, magnesio, zinco, vitamine del gruppo B).
Poi c’è e’ anche la quinoa che ha ferro ( ricordatevi di sciacquarla prima di cuocerla, così perde il sapore amaro).
La regola basilare e’ quella di accompagnare i cibi ricchi di ferro ad altri contenenti la vitamina C ( limone, kiwi, arance, fragole) e non introdurre nello stesso pasto gli inibitori del ferro ( latticini, tè, caffè, vino rosso ).
NB qualsiasi strada deciderò d’ intraprendere non vi abbandonerò. X 11 anni sono riuscita a ” tenerli a bada” questi ” maledetti mostri” .Mi volevano togliere l’ utero a 35 anni, oggi ne ho 46 e ho passato di tutto .
Nell’ altro post ho raccontato come pulire i capi ( mutande, lenzuola……Io dormo con le traverse sopra il lenzuolo) macchiati di sangue e voglio ripeterlo x aiutare chi non sa come fare.Fate prima un lavaggio dei capi macchiati in acqua fredda ( potete farlo anche a mano, con l’ acqua fredda il sangue si allontana dal tessuto) poi passate al lavaggio in acqua calda.
Se lavate il capo direttamente in acqua calda, la macchia di sangue si fissa e rimane x sempre.
Quando avete quel flusso continuo ed intermittente usate gli assorbenti post parto soprattutto la notte.
E se i colori sono fortissimi il synflex forte ( quello da 550 mg ) e’ l’ ideale, sapete che alcuni antidolorifici aumentano il flusso?
Con i crampi fortissimi, non state ferme, non mettetevi a letto ( e’ peggio) meglio muoversi, camminare un pochino .