Prova a capire se sei un bersaglio emotivo nelle relazioni e impara a difenderti

Maledetto Fibroma Il Libro

Articolo della Dott.sa Simona Tomasi Cont

Se sei una persona molto sensibile, la tua vita è fatta di emozioni che ti colpiscono direttamente il cuore, emozioni belle e frizzanti, e altre più cupe, più pesanti. Se sei una persona molto sensibile, quelle emozioni che ti colorano la vita potrebbero diventare fastidiose, dolorose, e a volte potrebbero condizionare pesantemente il tuo modo di vivere le relazioni, trasformandoti in un bersaglio emotivo.

Se sei circondato dalle persone sbagliate, questa grande sensibilità potrebbe diventare il tallone d’Achille che ti porterà alla sofferenza interiore. Ecco perché è importante imparare a prendere le distanze emotivamente.

Alcune persone non hanno problemi a prendere le distanze, altre invece sì, e sono soprattutto queste ultime che dovrebbero imparare a farlo, a maggior ragione se si sentono come un bersaglio emotivo, intento a farsi strada sotto una pioggia di frecce infuocate che provano di colpirlo nel profondo.

Prendere le distanze a volte è una questione di sopravvivenza

Le emozioni possono regalarci dei momenti indimenticabili, ma quando sono troppe o troppo pesanti da gestire, prendere le distanze può essere la decisione giusta da prendere. Non si tratta di diventare insensibile ma semplicemente di aumentare la propria intelligenza emotiva, imparando a gestire le emozioni in modo tale da non soffrire della troppa sensibilità ed evitare di minare la propria integrità psico-fisica.

Cosa significa prendere le distanze emotivamente? Hai presente quando, con una determinata persona, le discussioni finiscono sempre per degenerare e ti senti in balia di un tiranno emotivo che non fa altro che tirare fuori il peggio di te?

È probabile che tu abbia già incontrato questo tipo di persone, il genere di tiranno energetico che ti fa provare delle emozioni talmente forti e fuori controllo da farti sentire male, sia interiormente che fisicamente. In questi casi, proteggerti dall’influenza di questi tiranni, grazie al distacco emotivo, ti aiuterà a non ricadere nelle loro trappole e a non esaurirti inutilmente.

Con alcune persone, arrabbiarsi non serve a nulla, l’unica soluzione è allontanarsi; a volte basta farlo emotivamente; altre volte, invece, la lontananza fisica sarà la tua unica via di salvezza.

Accettare di essere un bersaglio emotivo significa lasciarsi fare del male

Prima di tutto, è importante che tu capisca che proteggerti emotivamente non significa diventare una persona insensibile, ma semplicemente che tu decidi volontariamente di non permettere alle tue emozioni, e alle persone, di avere potere su di te senza il tuo consenso.

Permettere alle persone che ti fanno sempre provare rabbia, tristezza e frustrazione di usarti come bersaglio emotivo, senza fare nulla per ostacolarle, significa che dai loro il tuo tacito accordo ad esssere manipolato.

Cosa può spingere una persona ad usarti come bersaglio emotivo?

  1. HAI A CHE FARE CON UN TIRANNO RELAZIONALE

Capita di ritrovarsi in una dinamica relazionale tossica nel quale un nostro blocco inconscio trova un degno supporto per venire alla luce; è il caso dei tiranni che ci fanno da specchio contrario, comportandosi in modo proporzionalmente opposto a noi.

È un po’ come giocare a Tetris con i blocchi interiori: i tuoi si incastrano alla perfezione con quelli dell’altro e vi ritrovate entrambi bloccati nel gioco del tiro alla fune, salvo poi rendersi conto che l’unico modo di “vincere”, è smettere di tirare.

  1. L’ALTRO TI CONSIDERA LA SUA PATTUMIERA EMOTIVA

“LASCIA ANDARE LE PERSONE CHE SI AVVICINANO SOLO PER CONDIVIDERE LAMENTELE, PROBLEMI, STORIE TRAGICHE, PAURE E GIUDIZI SUGLI ALTRI. SE QUALCUNO STA CERCANDO UNA PATTUMIERA IN CUI BUTTARE LA SUA SPAZZATURA, NON PERMETTERGLI DI TROVARLA NELLA TUA MENTE”.
— DALAI LAMA

Può darsi che tu abbia a che fare con una persona talmente carica di emozioni negative da cercare negli altri una via di spurgo. Il problema è che, quando tu sei molto sensibile e quindi emotivamente aperto, non riesci a filtrare ciò che ti arriva e ti ritrovi sommerso/a dalla spazzatura dell’altro.

Se già fatichi a gestire le tue emozioni, ritrovarti incastrato in questo ruolo rischia di portarti una grande insofferenza interiore, ecco perché è meglio prendere le distanze.

Lavorare su di te per sistemare i tuoi problemi non implica che tu debba sorbirti pure il lavoro degli altri: ognuno, le sue. Patti chiari, amicizia lunga.

Come smettere di essere un bersaglio emotivo?

  1. RESPIRA

Respirare è il PRIMO riflesso che ti deve venire in mente quando senti le emozioni prendere il sopravvento. Respirando in modo profondo, calmerai il tuo cuore e la tua mente sarà più lucida, evitandoti di farti prendere la mano.

Se la tua mente è lucida, sarà più difficile per l’altro manipolarti.

  1. LA MIGLIORE PROTEZIONE È ESSERE CENTRATI SU DI SÉ

Per smettere di essere un bersaglio emotivo, devi imparare ad essere più centrato/a e sicuro/a di te, ridimensionando ciò che gli altri possano dire nei tuoi confronti.

Immagina di essere giudicata da una persona che tu ritieni importante. Le parole che escono dalla sua bocca sono ingiuste, acide e poco rispettose nei tuoi confronti. Che fare? Immagina che quel veleno ti scivoli letteralmente di dosso, come l’acqua sulle piume di un cigno.

Ciò che dice l’altro non riguarda te, anzi! Quelle parole ne dicono di più su chi le pronuncia che su di te. Se ne sarai consapevole, riuscirai a ridimensionare il vostro scambio di parole e non sarai più un bersaglio, perché l’altro non avrà potere su di te, non sarai in una posizione inferiore a lui: sarai al suo stesso livello.

  1. ALLONTANATI

Se la battaglia è persa già in partenza perché di fronte a te c’è una persona che rifiuta di ragionare, allontanati. Rimanere lì, immobile, non sarà d’aiuto né a lei, né a te. Non si discute con chi non ha orecchie per intendere, è tempo perso.

“NON RIMPIANGO LE PERSONE CHE HO PERSO COL TEMPO, MA RIMPIANGO IL TEMPO CHE HO PERSO CON CERTE PERSONE, PERCHÉ LE PERSONE NON MI APPARTENEVANO, GLI ANNI SÌ.”
— CARL GUSTAV JUNG

Lascia un commento

Cliccando Accetto dichiaro di aver letto e di accettare la privacy policy del sito web