Giovanna e i suoi 5 miomi fundici e intramurali
Giovanna vive in Liguria, a Bordighera, ma è di origini pugliesi (della provincia di Foggia, come mia mamma). I suoi problemi con i fibromi sono inziati nel 2009, quando ha scoperto di averne 5, siai nterni che esterni, nei suoi due uteri gemelli: un fibroma sottomucoso intramurale posteriore a destra di 28x24x20mm e a sinistra di 31×25, un mioma sottosieroso posteriore di 20x12mm, un mioma fundico sottosieroso di 41x39x50mm, un alltro mioma sottosieroso fundico di 42x35mm, l’ovaio destro con cisti di 59x43x63mm e l’ovaio sinistro regolare.
Giovanna ha a lungo sofferto a causa di mestruazioni lunghe, abbondanti e dolorose e quando mi ha scritto avrebbe dovuto incominciare la cura con Esmya. La terapia però è stata bloccata perchè Giovanna ha una familiarità con una sindrome di suscettibilità ereditaria alle neoplasie mammarie e ovariche. Si tratta di una mutazione genetica ereditaria che fa ammalare l’epitelio delle ovaie, nel punto di congiungimento delle tube, compromettendoli entrambi. La sua zia materna e la sua nonna materna e sua sorella sono tutte morte a causa di tumore alle ovaie, riconducibile a posteriori con questa mutazione genetica.
Da allora Giovanna si è sempre sottoposta ad ecografie esterne, sia in Liguria che a Modena (dove ha abitato per più di due anni e mezzo), finché una sua amica di Modena l’ha convinta a farmi visitare dalla sua ginecologa, diventata poi lil medico di Giovanna. Perciò ogni anno Giovanna percorre 472km ad andare e altrettanti a tornare per una visita ginecologica accurata, delicata nei modi e nelle parole.
Per anni Giovanna ha tenuto a bada i suoi fibromi con Tranex, Brufen, Toradol, Borsa del Pastore (è un’erba antiemorragica,si vende in tintura madre e va presacol Tranex). E’ riuscita a tenere a bada il flusso ma a spese di fegato e stomaco, iniziando anche a soffrire di cefalee che vanno avanti anche due o tre giorni di fila.
Adesso Giovanna è stufa. Scrive: “Un intervento non è sicuramente mai una passeggiata, però penso che fatto nel posto giusto e con personale specializzato e professionale sia vissuto bene da chi è costretto a sottoporcisi per tornare a condurre una vita normale, no? Vorrei tanto sentirmi dire da un ginecologo: «non ti preoccupare, anche se hai una situazione ginecologica incasinata, troveremo la soluzione meno invasiva e meno demolitiva possibile, per salvaguardare l’integrità del tuo apparato genito-urinario il più possibile»…mi sembra di chiedere la luna in questo momento..”.
E così ho parlato a Giovanna del dr. Camanni e lei gli ha inviato i suoi referti via mail. Vedremo dopo l’estate il da farsi. In bocca al lupo cara Giovanna, e tienici aggiornate!