Eccolo il bel lieto fine di Gloria, operata in laparotomia poco tempo fa. Gloria aveva tanta paura dell’intervento ma per fortuna tutto si è risolto per il meglio. Oltre allìintervento, Gloria ci racconta il suo faticoso post operatorio.
Sono certa però che ad oggi, a qualche mese dalla sua email (essì, ci ho messo un po’ a pubblicare, tra una cosa e l’altra..), Gloria sia già in formissima, e i suoi fibromi siano ormai solo un lontano ricordo.
La paura era molta, ma grazie ai messaggi letti e alla meditazione sono riuscita ad affrontare il giorno del ricovero e dell’operazione con serenità.
Il giorno del ricovero, mi hanno fatto le analisi, un’ecografia e il colloquio con l’anestesista.
A digiuno e senz’acqua dalla mezzanotte ecco arrivate le 7:15 del giorno dell’intervento.
Entra in stanza l’infermiere, dicendo che mi dovevo preparare perché in sala operatoria mi aspettavano.
Mi offre una camicia da notte legata solo dietro da dei laccetti e le calze antitrombo.
Abbraccio mia madre e via, mi metto sul lettino.
Passeranno altri 15 minuti prima che arrivo a quella porta che si apre sopra della quale c’é scritto sala operatoria ginecologica.
Diverse persone fuori che incuriosite ti guardano e tu che cerchi anche li, di trattenere la calma.
Mia madre voleva accompagnarmi fino a quel punto, ma le ho chiesto di non farlo e aspettarmi in stanza.
Si apre la porta, il mio lettino entra e il tizio che mi ha accompagnato chiacchiera con un suo collega che aveva portato la ragazza che era prima di me.
Cercano di stemperare la situazione e intanto ci danno le cuffiette.
La metto, e intanto mi avvicinano ad uno strano macchinario. Sembra un’enorme bilancia. Sopra c’era distesa quella ragazza, che avrà avuto la mia età.
Ci guardiamo, quasi come per darci conforto, pochi istante e lei é sul lettino operatorio pronta di fronte la porta scorrevole che porta alle diverse sale operatorie.
“In gamba” le dico, chi in un momento come questo non desidera una parola buona.
Mi sorride ed ecco il mio turno, scivolo sopra quel nastro che cammina e oplà eccomi sul lettino operatorio.
Mi chiedono nome, cognome, data di nascita e in mezzo secondo eccomi dentro la saletta dove mi preparano all’intervento.
Solite domande (nome, cognome, allergie, gravidanze, hai freddo etc..) e intanto mi infilano un ago nella vena della mano sinistra.
Entro in sala operatoria, tanta luce, tutto bianco e delle applicazioni di vetro al muro con del muschio dentro.
Mi fanno sedere, una ragazza mi dice di appogiarmi a lei e da dietro mi fanno l’anestesia spinale.
Da quel momento le gambe diventano calde, il tempo di metterle sui reggiarti e..
Mi sento chiamare, apro gli occhi sono nella sala del risveglio.
Il tempo necessario e mi riportano in stanza.
Ad attendermi mia madre, le faccio capire che sto bene.
Non sentivo dolore, non sentivo ancora le gambe ma me l’avevano detto che si sarebbero svegliate poco a poco.
Passa il chirurgo, 5 fibromi tolti di cui il più grande di quasi 6cm.
Sutura intradermica.
Passano un paio di ore e mi inizia a girare la testa, sudo e..alzando il lenzuolo noto che perdo sangue dalla ferita del drenaggio.
Vengono immediatamente, mi visitano e mi cambiano il mio drenaggio che conteneva 500 ml di sangue.
Dopo meno di un’ora altri 100ml, faccio un’ecografia.
Viene il mio ginecologo e mi dice che c’é qualcosa di anomalo e che dobbiamo scendere in sala perché bisogna capire cosa sta succedendo.
Scendo, cuffietta, nastro, nome e cognome, sala pre operatoria, domande ed eccomi di nuovo in sala operatoria.
Eccomi di nuovo nella sala del risveglio, mi “Gloria devi respirare.. Respira bene!”
Credo che mi riaddormentavo e quindi ecco il perché di queste raccomandazioni il perché del suono al macchinario alla mia destra!
Salgo in stanza, di nuovo la mia mamma che mi guarda e io le sorrido dicendole di stare tranquilla.
Sale poco dopo il chirurgo e mi dice cos’hanno fatto.
Riaperta la ferita hanno trovato immediatamente del sanguinamento arterioso che hanno fermato con dei punti di sutura.
Cose che possono succedere, ho vissuto tutto con estrema tranquillità.
Il giorno dopo l’intervento delle infermiere hanno provato ad alzarmi dal letto ma, non ci sono riuscita.
Giramenti di testa e nausea che mi hanno fatto dare di stomaco praticamente niente.
Il pomeriggio ho riprovato con due mie amiche, una della quale infermiera dello stesso reparto in un altro ospedale.
Eccomi in piedi, lunghi respiri e .. la conquista di qualche passo!
Il mercoledì mi hanno tolto il catetere,mentre giovedi il drenaggio.
Tolto il catetere fare la pipì, almeno per me é stato doloroso e.. lo é ancora a 10 giorni dall’intervento.
Fastidiosi entrambi ma il drenaggio alla fine mi dava dolore, tolto lui metà dei dolori sono andati via.
Il mercoledì ho iniziato a mangiare qualcosina, una dieta semiliquida.
Venerdì mi hanno dimesso.
Eccomi a casa.
Acido folico da prendere, puntura da fare ogni giorno, antidolorifico o paracentamolo se necessario per un massimo di tre al giorno.
La cicatrice la sto disinfettando un giorno si uno no.
La ferita fa male, non ho molta autonomia nello stare in piedi, e se faccio qualche passo ho il cuore che va a tremila.
Cosa posso dire, mi sono fasciata la testa con duemila paure.. In realtà é proprio come leggevo, é il post operatorio la parte più dura.
Alzarsi dopo l’intervento é tosta ma,se fatto con un ambiente sereno e con l’aiuto di persone che ti trasmettono tranquillità, riesce meno difficoltoso.
A 10 giorni dall’intervento ho comunque un minimo dolore sopportabile alla ferita, in particolare modo dopo che sono stata in piedi per diversi minuti.
Quando vado al bagno ho dolore, ma passa subito..fortunatamente!
Oggi ho fatto gli esami delle urine,per capire meglio. Sembra che ho un tritacarne nella pancia.
Ho spesso male alla testa, ma di questo ne sono abituata ormai.
Durante la giornata sento “il cuore battere nelle orecchie”, questo fastidio l’ho percepito per la prima volta dopo che ho fatto la puntura di eparina e la puntura per far decontrarre l’utero (non sono certa di aver capito bene).
Credo che avere fiducia nel medico e nell’equipe che ti opera é un elemento fondamentale.
Detto questo, ringrazio ognuna di voi che ha scritto in risposta alla mia richiesta d’aiuto.
Leggere e avere parole di conforto aiuta ad affrontare il tutto con la massima tranquillità.
Gloria ♡
Buona vita cara Gloria!