Come promesso ecco l’intervista al dr. Maurizio Morucci, radiologo interventista presso l’ospedale San Camillo di Roma. Il dr. Morucci è stato gentile e disponibile, proprio come mi aveva detto Antonella, e ha risposto a tutte le nostre domande sull’embolizzazione. Le ho divise in tre gruppi, in base alla fase cui si riferiscono.
Prima dell’intervento
“Perché scegliere l’embolizzazione e non la laparoscopia per rimuovere i fibromi? Con la la laparoscopia il fibroma viene tolto con l’embolizzazione si ottiene la contrazione del volume del fibroma fino alla scomparsa… che magari non avviene?!”
L’embolizzazione offre una serie di vantaggi, dati dal fatto che si tratta di una metodica “intravascolare”, ovvero che utilizza i vasi per arrivare a destinazione (come se i vasi fossero delle “rotaie”). Si entra attraverso un forellino di circa 1,6 mm alla piega inguinale ed attraverso le arterie della parte inferiore dell’addome (che noi chiamiamo pelvi) si arrivare alle arterie uterine, sede dalla quale “si lavora”. Si rilascia il materiale embolizzante che “tappa” i capillari (da dentro) e quindi fa morire il fibroma (gli toglie l’ossigeno..) portandolo a seccarsi e progressivamente (ci vogliono mesi) a ridurre progressivamente di dimensioni.
Non c’è ferita chirurgica sulla parete addominale, solo un forellino di 1,6 mm alla piega inguinale.
Non c’è neanche “ferita” sull’utero. Con gli interventi chirurgici classici, laparoscopia e laparotomia, il fibroma deve essere “tagliato” via dall’utero, e quel vuoto che rimane sull’utero va in qualche modo chiuso. E se il buco che rimane è troppo grande per essere chiuso, l’utero va tolto tutto.. e se per sfortuna le ovaie sono troppo “aderenti” al fibroma che “spinge”, “preme” su tutto quello che c’e intorno, si perde pure l’ovaio. Per questo i ginecologi si cautelano dicendo che devono togliere tutto l’utero… perchè sanno che non sempre è possibile “ricucire” in modo affidabile l’utero.
Con l’ embolizzazione non è necessaria l’anestesia generale!
Le eventuali complicanze date dall’embolizzazione sono estremamente rare e sempre minori. Tutti sbagliano qualche volta, o può capitare che qualcosa vada storto, ma gli eventuali “errori” in corso di embolizzazione, sono nella stragrande totalità abbastanza innocui. Mentre se qualcosa che va storto con la chirurgia… be’ è tutta un altra storia…
“I tempi di attesa sono lunghi?”
I tempi di attesa sono all’incirca le 3/4 e le 7/8 settimane, a seconda dei periodi.
“C’è una grandezza massima oltre la quale un fibroma non può essere più embolizzato?”
Quando l’embolizzazione era agli inizi, circa 15 anni fa, si è iniziato con i fibromi più piccoli (2/4 cm); poi progressivamente abbiamo iniziato a trattare anche i fibromi più grossi. Da circa 5 anni embolizziamo anche fibromi più grandi di 10 cm, e da un paio d’anni vengono trattati anche fibromi misuranti 15cm. Negli ultimi 6 mesi abbiamo trattato 5 fibromi di 16/17 cm. Non c’era un motivo specifico per cui i fibromi molto grossi non venivano embolizzati. Si trattava più che altro di una “cautela” e dell’accortezza di procedere per gradi.
L’intervento
“L’embolizzazione elimina i fibromi o si limita a ridurli?”
Come ho spiegato, per eliminare completamente i fibromi è necessario toglierli dell’utero, e questo significa intervenire chirurgicamente. Con l’embolizzazione invece si toglie al fibroma la possibilità di vivere e di crescere: i capillari (o le arteriole terminali pre-capillari) vengono tappate e quindi il sangue (e l’ossigeno) non arriva più. I tessuti privi di ossigeno si “seccano”, come un ramo tolto da una pianta.
“E’ sufficiente un intervento per ottenere il risultato sperato?”
Generalmente si. Potremmo azzardare delle statistiche: con fibromi sotto i 6 cm nel 90 % dei casi basta un intervento. All’altro estremo, per i fibromi di 16 cm, nella metà dei casi è necessario un secondo trattamento.
“Quali sono i rischi dell’intervento?”
E’ difficile da dire. E’ raro che si generano problemi seri. Se il medico è esperto è improbabile che ci siano dei danni. Il rischio-base è embolizzare qualcosa di diverso dal fibroma e questo generalmente accade quando è presente una variante anatomica imprevista (“dentro” siamo molto, ma molto più diversi che “fuori”, e quindi ci possono essere delle origini inaspettate delle arterie, con embolizzazioni di “qualcos’altro”). I veri rischi sono solo le arterie delle ovaie (che generalmente originano dai reni, quindi tutte da un’altra parte). Ma per creare un danno bisognerebbe embolizzare entrambe le ovaie…
Un’altra zona pericolosa è l’arteria cervico-vaginale. Anche in questo caso per creare dei danni bisogna embolizzarle entrambe. In letteratura sono riportati rarissimi casi, con problematiche di poco conto e reversibili in poco tempo.
“Quanto dura l’intervento?”
Generalmente un’ora, spesso leggermente meno. In un caso su quattro fino ad un’ora e mezza. Due ore è una durata eccezionale.
“L’embolizzazione può essere eseguita durante il ciclo mestruale?”
Assolutamente si!
“L’intervento di embolizzazione è doloroso?”
Potenzialmente si. Ma siccome lo sappiamo, vengono prese tutte le dovute misure. La peziente non deve sentire dolore alcune.Vengono somministrate dosi massicce di antidolorifici. Viene utilizzato quel sacchetto elastico che noi chiamiamo “elastomero”, collegato ad una vena del braccio, che introduce i farmaci antidolofici in modo continuativo per 24/48 ore. Poi, se necessario, la terapia può proseguire per via orale per circa 3/5 gg. Una paziente su tre non ha bisogno della terapia dopo i primi 2 giorni, due su tre si. Se le pazienti seguono le istruzioni non provano nessun dolore, nè durante l’intervento nè dopo.
“Quali materiali vengono usati per embolizzare i fibromi?”
Polvere inerte (io la chiamo “la polverina magica”) di calibro minimo (uno o due decimi di mm, come una sabbiolina molto fine), che deve arrivare nei capillari più lontani.
Dopo l’intervento
“Cosa accade a un fibroma embolizzato?”
Un fibroma embolizzato si secca e progressivamente si riduce. Ma ci vuole tempo, soprattutto per i fibromi grandi. All’inizio si registra una riduzione molto importante data dalla perdita dell’acqua; poi il processo diventa più lento (le proteine devono essere “smontate” una per una e portate via da cellule specializzate a rimuoverle, i macrofagi), richiedendo mesi o anni.
E’ difficile fare previsioni attendibili, anche perchè esistono grandi differenze fra persona e persona. Per dare un idea, un fibroma di 6 cm potrebbe ridursi a 2 cm dopo 12/ 18 mesi; mentre uno di 10 cm può arrivare a 2 cm in 18/36 mesi.
Bisogna sottolineare che NON trattandosi di tumori maligni, il problema è causato solo dalla “massa”del fibroma, dal fatto che c’è qualcosa che “spinge”, comprime, sposta. La stragrande maggioranza delle pazienti dice di sentirsi giàmolto meglio anche dopo solo 2 o 3 mesi. Questo indica che già l’iniziale “decompressione” elimina gran parte dei fastidi e dei problemi. Per la riduzione c’è tempo. Il fibroma rimpicciolisce piano, giorno dopo giorno, fino a scomparire. Rimane solo una sorta di pallina dura ed inerte di circa 1 cm, talora anche meno, o in alcuni casi qualcosina di più, per quelli molto molto grandi, qualcosa di più, ma non da alcun fastidio.
“I fibromi “ridotti” possono un giorno riprendere a crescere o comunque a dare problemi?”
Si, può accadere. Ma generalmente questo viene riscontrato già nei primi controlli (perlopiù nei primi 6/12 mesi). Può accadere perchè non vengono chiusi tutti i rami capillari. In questi casi si pratica la re-embolizzazione.
“Il post operatorio è molto doloroso?”
Ho già risposto prima.
“I benefici dell embolizzazione sono duraturi?”
Si.
“Le emorragie cessano dopo l’embolizzazione?”
Si, se erano causate dal fibroma. Quando il fibroma perde sangue all’interno della cavità uterina, l’embolizzazione provoca l’immediata scomparsa delle emorragie. Ci sono invece altre situazioni in cui le perdite di sangue sono dovute ad alterazioni della mucosa interna dell’utero (endometrio). In questi casi è necessario risalire al problema di base, che spesso è di natura ormonale. Si potrebbe anche dire che l’embolizzazione può comunque essere utile a risalire a questi casi: se dopo l’embolizzazione le perdite non cessano la causa è ovviamente e per forza da ricercare nell’endometrio. Saperlo è fondamentale per risalire alla causa e trovare la giusta cura.
“Quanti sono i giorni di degenza in ospedale?”
Quasi sempre uno solo (intendendo una notte. Delle volte due.
“L’intervento può essere eseguito in day hospital?”
No! E’ necessario che si chiuda bene il forellino di entrata nell’arteria femorale. Sono necessarie 12 ore di immobilità a letto, e un po’ di pazienza..
“L’anestesia è totale?”
Assolutamente no! E’ sufficiente un corretto utilizzo di farmaci anti-dolorifici. Ricorrere ad una anestesia generale sarebbe veramente una stupidaggine, assolutamente inutile.
“Quanto tempo dopo l’operazione si può riprendere a praticare sport?”
Non ci sono indicazioni chiare, perche’ non c’e nessun problema che impedisca la pratica di sport. Non ci sono tagli o punti che “tirano”. In teoria quindi l’attività sportiva può essere ripresa anche subito. Una settimana tuttavia è il tempo giusto. Meglio poi se la ripresa avviene in modo progressivo.
“I fibromi regrediscono dopo una embolizzazione?”
Si, come ho spiegato prima. Se non regrediscono vuol dire che l’embolizzazione non è stata completa! E’ infatti necessario chiudere tutti i capillari, arrivando il più vicini possibile alla percentuale del 100% dei capillari embolizzati: sicuramente ben oltre il 95%; probabilmente fra il 97 ed il 99%.
“Dopo l’embolizzazione rimangono delle cicatrici?”
No! Solo un piccolissimo “bernoccolo” di 2-3 mm alla piega dell’inguine.
“Dopo l’intervento, le ovaie continuano a funzionare normalmente?”
Diciamo di si. Se non c’è una variante anatomica con arterie ovariche ad origine “bassa” non riscontrate in tempo. Non ho trovato statistiche attendibili su questa variante anatomica. Probabilmente capita ad una donna su 30/40. E comunque per causare questo problema bisogna proprio non accorgersi della variante anatomica. Mi permetto di far presente che con gli interventi chirurgici le donne che perdono le ovaie sono (purtroppo) molte, ma molte di più .. non certo una su 40!
“Quanti interventi di embolizzazione ha eseguito durante la sua carriera medica?”
Difficile da dire, il è un lavoro di equipe. Ogni paziente, soprattutto negli anni passati, ma spesso ancora adesso, viene seguita da un gruppo di due o tre medici e non facciamo caso più’ di tanto a chi “chiude” il caso . E’ più opportuno parlare quindi delle donne embolizzate complessivamente nel mio reparto (nel quale io ho introdotto la metodica nel 2002): l’anno scorso abbiamo sfiorato i 100 casi. Il totale (dal 2002) dovrebbe essere circa 400.
Grazie mille al dr. Morucci, che è stato preciso ed esaustivo, oltre che molto disponibile, e alle amiche che ci hanno parlato di lui.
Voglio salutare e ringraziare il DR Morucci, Io sono stata embolizzata da lui sabato 1 aprile 2017, e ora sono a casa a Ferrara, siamo sempre in contatto, per ogni dubbio io scrivo e lui risponde immediatamente, anche se da lontano ora mi sta seguendo passo passo. Forse è stato un pò modesto sul fatto che il suo reparto chiude il caso, se embolizza Lui si interessa alla paziente sempre. Un abbraccio Angela
Leggere questa intervista mi sta avvicinando sempre di più a questa decisione, ma continuo ad avere paura lo stesso…Cosa dovrei fare per prima cosa secondo voi? Aspettare ancora o prendere i contatti con il dottore?
335-5292775 dr Morucci, se hai bisogno chiamalo, è molto alla mano.
grazie mille carissima, ma posso chiamarlo così, privatamente, senza passare per altre vie burocratiche?
Certo, l’ho già avvisato che lo chiamerai, mandagli un messaggio whatsapp 🙂
( Che poi, certo fino a un certo punto perché la norma è aspettare, aspettare e aspettare, nel suo caso, credo sia uno dei suoi aspetti migliori, è molto informale e veloce, credo lo possano confermare tutte le donne che sono state embolizzate da lui)
Gentilissima, grazie mille! Allora lo contatterò e gli spiegherò tutto 🙂
Buongiorno a tutte!
Ho letto l’intervista ed i vostri commenti. Sto affrontando lo stesso problema e mi è stato consigliato di procedere chirurgicamente, cosa che non ho intenzione di fare.
Vivo e lavoro fuori ma torno regolarmente a Roma. Pensate che posso contattare il dottor Morucci senza problemi?
Grazie per la vostra risposta .
Ma certo Sarah! A Roma c’è anche il dr. Lupattelli che si occupa di embolizzazione, e se vuoi puoi chiedere un parere anche a lui.
Grazie mille Ele! Mi metterò immediatamente in contatto con loro.
335 5292775 mandagli un messaggio whatsapp, ti riceve senza al costo, al san camillo. te lo dico perchè io sono una sua paziente.
Il dott Morucci lavora al Padiglione Puddu del San Camillo, a Roma, essendo un ospedale pubblico non ci sono costi per incontrarlo, il suo cellulare è , praticamente, sempre acceso. Il mio numero, invece, è 347/2448197 (sono stata embolizzata da lui, so di tante embolizzate da lui, un po’ di info le riesco a dare anche io) il mio indirizzo email è antonella.zecchi@libero.it Sarah, sentiti libera di contattare anche me per sapere come incontrare Morucci ecc ecc.
Il dott Morucci lavora al Padiglione Puddu del San Camillo, a Roma, essendo un ospedale pubblico non ci sono costi per incontrarlo, il suo cellulare è , praticamente, sempre acceso. Il mio numero, invece, è 347/2448197 (sono stata embolizzata da lui, so di tante embolizzate da lui, un po’ di info le riesco a dare anche io) il mio indirizzo email è antonella.zecchi@libero.it Sarah, sentiti libera di contattare anche me per sapere come incontrare Morucci ecc ecc. IL SUO NUMERO E’ 335.5292775
Grazie mille a tutte!!! Siete veramente molto gentili.
Antonella grazie molte per la tua disponibilità.
Non esiterò a contattarti per avere più info… Ora mi sento meno sola 😊
Ciao Antonella, ti ho scritto in privato una mail, ma non so se ti è arrivata perchè qui sul blog ho trovato diversi indirizzi che hai fornito e questo era il più recente. Scusami se ti scrivo anche qui ma non volevo disturbarti al cellulare. Grazie mille
Ciao cara! Tutto OK.Tranquilla 🙂 sentiamoci quando vuoi. Ti ho risposto via email. Un abbraccio.
Buona sera a tutte,
mi chiamo Rossana, scrivo da Ferrara, e ho sei fibromi, il più grande di poco più di 6 cm.
La ginecologa mi ha proposto l’intervento chirurgico, ma siccome non mi fermo mai al primo parere, navigando su internet ho scoperto due tecniche di cui nessuno mi ha mai parlato: gli ultrasuoni (che so già non andare bene per il mio caso) e l’embolizzazione. Riguardo all’embolizzazione, il primo nome che ho trovato è stato quello del dott. Lupatelli. La sua segretaria dovrebbe contattarmi nei prossimi giorni, ma ho sentito che i prezzi sono alti, anche se non so di quanto, non l’ho chiesto, quindi temo di non potermelo permettere.
Grazie a voi ho scoperto proprio adesso il dott. Morucci. I tempi di attesa per parlare con lui o per un eventuale intervento sono molto lunghi?
Sentendo tempi e costi così posso valutare.
Grazie a tutte. E scusate se per caso vi ritrovate due miei interventi, forse ho fatto un pò di pasticcio, ma purtroppo sono in ansia.
Un abbraccio 🙂
Rossana
Ciao Rossana,
non so indicarti con precisione i tempi di attesa. Posso dirti però che il dr. Lupattelli opera anche in convenzione con il servizio sanatario nazionale (chiedi direttamente alla sua segretaria) e che puoi contattare il dr. Morucci al numero 335.5292775.
In bocca al lupo! Tienici aggiornate!
Con Morucci i tempi di attesa sono brevi, io sono una sua paziente
Ele e Antonella, grazie mille per la vostra disponibilità. Gentilissime davvero.
Avevo già preso contatti con Nuccia, la segretaria del dott. Lupatelli, per avere informazioni, dovrebbe contattarmi lunedì. Non conoscevo ancora il dott. Morucci, e non mi dispiaceva il fatto che il dott. Lupatelli operasse anche a Bologna, quindi non lontano da casa mia.
Antonella, ho segnato il tuo numero 🙂 Ti mando un messaggio su whatsapp domani se non ti disturbo, o anche lunedì. Mi piacerebbe chiederti alcune cose, anche conoscere la donna ferrarese che si è operata da Morucci.
Il fatto è che la mia ginecologa non mi ha parlato di queste possibilità e ho un appuntamento fissato per il 5 luglio presso il Sant’Orsola di Bologna per un eventuale intervento chirurgico (che non vorrei fare). Per questo vorrei sapere velocemente se l’embolizzazione è fattibile.
Grazie ancora e vi terrò aggiornate.
Rossana
ok!
Rossana, con Morucci fai veloce, sono una sua paziente, sento anche le altre che si embolizzano da lui, i tempi sono molto brevi, è super veloce e disponibile in tutto. Anche dopo l’intervento, fa assistenza. Ti lascio il mio numero 347/2448197, io mi sono embolizzata, pagando 0, con lui, se vuoi farmi domande mi puoi chiamare o mandare un messaggio whatsapp
Ti contatterò sicuramente, grazie mille Antonella!
Aggiungo, c’è una donna proprio della tua città che è venuta ad embolizzarsi qui a roma da morucci, se mi contatti ti passo il suo contatto, così parli anche con lei.
Ho bisogno di info,ho 49 anni e un utero con presenza di miomatosi multiple,il più grande dei miomi è di 8,5 cm.Cosa devo fare per sapere se per me è possibile l’embolizzazione?
Noelle vuoi provare a sentire il dr Morucci?
Grazie della gentile risposta,sono interessata all’ embolizzazione,e mi va bene il dottor Morucci,e il San Camillo,mi era stato detto che questa,veniva praticata solo a donne giovani,e avendo io 49 anni,pur non essendo ancora in menopausa,difficilmente mi sarebbe stata proposta e mi consigliano quindi un’isterectomia,oppure cerazette x 28 giorni al mese ,il mio ultimo ciclo l’ho avuto il giorno 8 dicembre ed è finito il 2 gennaio.Ho interrotto cerazette,xche’ non mi sentivo bene e ho iniziato una cura omeopatica.Il mio ciclo e’ sempre stato regolare,ho iniziato ad avere problemi da novembre,quando ho avuto due volte il ciclo e l’ultimo di questi due,e’ stato abbondante ed è durato 10 giorni,cosi ho iniziato la cura con cerazette,che mi dava strani sintomi,crampi e dolori al seno.Ho quindi sentito il mio medico e sto facendo questa cura omeopatica,ma se ho una possibilità di tenermi il mio utero,io me la voglio giocare.Grazie saluti
noelle se leggi sopra ci sono i recapiti di Antonella che è una paziente del dott Morucci
se roma è lontana vai su fibromi.it su centri qualificati e lì ci sono i centri pubblici che fanno embolizzazione di ogni regione
Mi date ulteriori informazioni sul dott Morucci e su l’embolizzazione?
Grazie mille
Cosa vuoi sapere di preciso Libera?
Buongiorno a tutti,
ho 45 anni e un utero con una ventina di fibromi.. i più grandi di circa 15cm, 7 e 8, poi altri piccoli. Da anni mi propongono solo la l’isterectomia che ho sempre rifiutato. Il mese scorso finalmente mi hanno parlato di questa tecnica ma a Brescia non è passata dal sistema sanitario. Dove posso andare?
Se riesci ad arrivare a Milano puoi rivolgerti al Dr Rampoldi.