Sabrina mi ha scritto la prima volta dopo aver acquistato il mio libro. Cercava informazioni sulla miolisi dei fibromi, ma mi ha trovata impreparata, perchè non sono ancora riuscita, ahimè, ad approfondire la questione. Chiedo dunque consiglio a tutte voi!
Ciao Eleonora,
il libro è tra gli ultimi 3 che mi sono riproposta di leggere e lo farò, il tuo blog mi è stato molto utile,
anzi, mi ha ridato il sorriso quando ormai ero alla disperazione…
Ho un fibroma molto grande di 16 cm e dopo aver tentanto invano, gli ultrasuoni con tanto di cura ormonale GnRH, l’unica via era e rimaneva la più che probabile isterectomia… ma ho rifiutato l’operazione, passando per pazza da tutti, parenti, amici, medici… quindi ho continuato la mia vita, depressa, anemica, sovrappeso, con dolori e stanchezza che tutte noi che ci siamo passate,
conosciamo molto bene.
Avevo già sentito parlare dell’ embolizzazione, ma tutti la sconsigliavano, poi ho trovato il tuo blog, ho iniziato ad informarmi meglio e alla fine mi sono decisa a farla.
Per problemi personali sono stata costretta a rinviare l’intervento e nel mentre, da poco, ho scoperto la
“Miolisi del fibroma mediante radiofrequenza“, ma anche qui regna l’omertà…
Ho trovato quanto segue sul sito del Policlinico S. Orsola Malpighi di Bologna, ma non è molto chiaro se è sconsigliato per chi cerca una futura gravidanza.
MIOLISI MEDIANTE RADIOFREQUENZA
Indicazioni: fibromi multipli sintomatici, intramurali, sottomucosi
Controindicazioni: gravidanza in atto, sospetta neoplasia maligna ginecologica, infezioni uterine o annessiali in atto, coagulopatie.
La miolisi con radiofrequenza determina necrosi coagulativa del mioma con riduzione del volume della lesione e scomparsa della sintomatologia. La tecnica si effettua in sedazione generale con un ricovero di 48 ore. Uno a più aghi sono inseriti all’interno del mioma (secondo le dimensioni dello stesso) sotto guida ecografica. L’ago è connesso ad un generatore di corrente che emette delle onde a frequenza variabile inducenti all’interno del mioma una temperatura variabile tra 40 e 99 gradi che porta alla necrosi coagulativa dello stesso. L’ablazione della lesione continua fino alla distruzione di circa il 90% del mioma con un meccanismo che autolimita la temperatura e il danno ai tessuti circostanti. Gli studi effettuati mostrano che la radiofrequenza può essere una scelta terapeutica possibile nei fibromi uterini sintomatici, rappresentando una valida alternativa alla chirurgia.
https://www.aosp.bo.it/content/terapia-non-chirurgica-dei-fibromi-uterini
Qualcuno che conosce questa tecnica, sa dirmi se è sconsigliata per una futura ed eventuale gravidanza
e può indicarmi dove rivolgermi a parte il Policlinico di Bologna?
Spero di trovare conferme nel tuo blog. Io sono di Roma, ma sono disposta a spostarmi da Napoli verso il Nord.
Grazie di cuore e non arrendetevi mai… anche se è dura… e so bene di cosa parlo…
Di recente Sabrina mi ha aggiornata sul fatto che la miolisi sembrerebbe sconsigliata in vista di una futura gravidanza ed è orientata per l’embolizzazione.
Sabrina, aspettiamo tue notizie!
La miolisi a radiofrequenza è una tecnica ablativa molto bella, efficace con pochissime complicanze.
Ma non e’ utilizzabile in tutti i casi. 16 cm sono troppi per l’ablazione. Inoltre rispetto all’embolizzazione ha il vantaggio di una maggiore radicalità ma consente il trattamento di un nodulo per volta e non di tutti i noduli contemporaneamente come l’embolizzazione.
Aggiungo una considerazione : chi sconsiglia l’embolizzazione e’ un ignorante che non sa quello che dice o qualcuno in malafede. Le mie pazienti embolizzate sono migliaia e sono tutte contentissime dei risultati ottenuti.