Isabella scrive da Bari e cerca alternative all’isterectomia radicale. Il suo utero risulta ingrossato a causa di due fibromi e tutti i medici che ha consultato le consigliano la rimozione dell’utero.
Buonasera a tutte,
ho 52 anni e soffro di utero polifibromatoso con cicli mestruali regolari e non abbondanti.
Mi sono sempre sottoposta a regolari controlli senza mai essere particolarmente allertata al riguardo e/o invitata ad alcunché terapia. Dall’ultima ecografia si evidenzia utero ingrossato con 2 fibromi intramurali sottosierosi principali: uno di 6 ed uno di 4,5 cm circa.
Non ho particolari sintomi se non una fastidiosa pressione pelvica e gonfiore addominale. Ho consultato più ginecologi e tutti mi propongono isterectomia radicale con contestuale rimozione delle ovaie. Ho serie difficoltà ad accettare con serenità questa ipotesi.
Considerata la mia età e quindi la vicinanza alla menopausa che dovrebbe di suo comportare una regressione dei fibromi, mi chiedevo se fossero percorribili altre strade. O quantomeno una tipologia di approccio chirurgico meno invasivo della classica laparotomia.
Vivo a Bari. Avete qualche medico in zona o anche fuori dalla Puglia da suggerirmi?
Grazie di cuore, Isabella
Cara Isabella, ti rispondo io per prima. Non vedo proprio perchè tu debba sottoporti ad isterectomia! L’unico sintomo che lamenti è legato al gonfiore e alla pressione, e non credo che questi fastidi possano giustificare un intervento così invasivo.
Senz’altro potresti valutare l’embolizzazione. O potresti anche pensare di “tenere a bada” la crescita dei fibromi con una cura farmacologia in attesa della menopausa. Sicuramente però non devi rinunciare al tuo utero!