Sonia mi aveva scritto tempo fa per avere informazioni riguardo l’embolizzazione. Io l’avevo messa in contatto con un’amica del blog (non ricordo più chi) che le aveva poi dato i contatti del dr Valenza, affinchè si rivolgesse a lui.
Il mio escursus medico dopo fu terribile perché ahimè sul mio percorso ho incontrato medici che mi hanno distolto dall’idea di eseguire l’embolizzazione spaventandomi a morte. Alla fine fortunatamente ho incontrato il Dott.Rossi che invece mi disse che l’embolizzazione era una strada assolutamente percorribile proponendomi di sottopormi alla terapia proprio col Dott Valenza. A quel punto però i fibromi erano cresciuti troppo e dopo sei mei ho proposto io al Dott Rossi di levarmi i fibromi in laparotomia.
Sono quindi stata operata presso il reparto di ginecologia dell’Ospedale Cervello di Palermo il 25 ottobre 2018 dal Dott. Claudio Rossi per due fibromi sottosierosi rispettivamente di 10 e 8 cm l’intervento, eseguito in laparotomia, è andato molto bene, e i tempi di ripresa sembrano miracolosi!! Solo dopo due giorni dall’operazione, sono stata in grado di alzarmi dal letto ed ero assolutamente autosufficiente.
L’incisione eseguita per togliere i fibromi ha rispettato perfettamente il taglio fatto 7 anni fa a seguito del cesareo e non ho avuto alcun problema addominale di sorta non ravvisandosi neanche gonfiore addominale.
Il Dott. Rossi ha trattato il mio caso con estrema professionalità e umanità sin dalla prima visita ginecologica, visitandomi con un’assistente in maniera molto accurata.
Dopo avere eseguito l’anamnesi di rito, ha fatto un’ecografia addominale, controllato le analisi del sangue, e valutato ogni elemento che potesse incidere sull’operazione, ha proceduto persino ad osservare la funzionalità renale. A differenza di altri medici che avevo consultato in precedenza, il Dott. Rossi ha valutato ogni aspetto con grande meticolosità facendomi ragionare su tutte le ipotesi di intervento che avrei potuto scegliere per togliere i fibromi e successivamente non mi ha lasciato mai sola né prima dell’intervento né dopo, rispondendo a tutte le mie domande e perplessità e concedendomi anche consulenze telefoniche in ordine a problematiche contingenti .
Grazie per tutto e spero che anche la mia esperienza possa essere d’aiuto per altre donne come me che si trovano a vivere l’incubo di grossi fibromi.
Grazie a te cara Sonia per la tua testimonianza, e buona nuova vita senza fibromi!
Sono contento per l’ottima conclusione del problema, ma volevo esprimere alcune perplessità.
Chi le ha detto che l’embolizzazione è pericolosa?
E’ un intervento che si esegue in tutto il mondo da 20 anni e come tutti gli interventi mini invasivi ha una percentuale di complicanze e rischi (morbidità e morbilità) molto inferiore agli interventi aperti. Assumendo un rischio laparotomico di 2 su 10 per l’intervento che lei ha subito , se avesse fatto l’embolizzazione il rischio sarebbe stato inferiore allo 0,5 . Non esiste alcun paragone in merito alla rischiosità delle due metodiche. Inoltre non comprendo perche’ pur essendole stata consigliata anche dal ginecologo l’embolizzazione, alla fine ha dovuto optare per l’intervento piu’ invasivo e demolitivo.
L’embolizzazione probabilmente avrebbe risolto il problema in modo rapido , efficace e con rischi minori.
Comunque l’importante e’ aver risolto il problema e di questo sono contento.
Rimane l’assurdita’ di una grande citta’ come Palermo dove l’embolizzazione resta un mito misterioso mentre a 180 km di distanza (da noi a Catania) sottoporsi all’embolizzazione e’ una cosa assolutamente normale e con un numero di casi tra i piu’ elevati in Italia.