Sempre a proposito di fibromi colliquati, e sempre sulla base di vostre domande, segnalazioni ed esperienze, ho chiesto al dr Camanni se può esistere qualche nesso tra l’assunzione di Esmya e la colliquazione di un fibroma.
Pare infatti che qualche ginecologo la sconsigli, invece di sconsigliarla, in vista di un intervento chirurgico, proprio perchè la terapia con Esmya può portare il fibroma alla colliquazione, e quindi rendere l’intervento chirurgico più difficoltoso, anzichè facilitarlo.
Il dr Camanni mi ha risposto che l’ipotesi che l’assunzione di Esmya porti il fibroma tenda a colliquarsi e quindi a non avere più dei piani di scollamento difficili da trovare è reale. E’ la stessa cosa che accadeva una volta con gli analaghi del Gnrh tipo Decapeptyil ed Enantone, sempre prescritti per far ridurre il fibroma.
La preparazione del fibroma con Esmya in vista dell’intervento avrebbe quindi senso, sempre secondo il dr Camanni, solo in casi specifici in cui il fibroma è tendenzialmente sottomucoso e la paziente ha valori di emoglobina bassi: la terapia con Esmya genera in questo caso innalzamento dei valori dell’emoglobina e anche, nel migliore dei casi, anche una riduzione del mioma, che viene anche spinto verso la cavità e può poi essere rimosso in resettoscopia.
Preparare con Esmya un fibroma da togliere in via laparoscopica o laparotomica non ha molto senso perchè tanto ben che vada si riduce di un centimetro e magari si verificano questi aspetti colliquativi.