Pubblico volentieri la mail di Anna, che combatte i maledetti fibromi da ormai 12 anni! Anna si trova ad un bivio: deve decidere se sottoporsi ad isterectomia o meno.
“Ciao a tutte,mi chiamo Anna,sono di Modena e ho 40 anni(41 a maggio) e non ho figli. Convivo con un utero fibromatoso da quando avevo 27/28 anni,ma di quel periodo non ho grossi ricordi.
Il primo intervento per l’asportazione è nel 2006, a Parma da un chirurgo consigliatomi dalla mia ginecologa storica, il professor Andrei. Intervento fatto in laparoscopia, due fibromi rimossi(4 e 5 cm). Sul referto segnalano altri fibromi più piccoli (che sapevo di avere).
Per qualche anno la situazione rimane stabile, faccio controlli periodici, dove si registra una crescita dei fibromi, sia come numero che come dimensioni. 2011 altra laparoscopia, sempre a Parma, sempre dal prof. Andrei, stavolta asportano 6 fibromi, anche questi di 4/5 cm l’uno, in diverse posizioni. Ricordo che il giorno prima dell’intervento, alla visita pre-operatoria, hanno provato a fare una “mappatura dei fibromi” ma al 7° ci hanno rinunciato. Qualche mese prima, e qualche mese dopo sono stata sottoposta anche ad isteroscopia, e anche lì hanno asportato dei fibromi.
Il prof Andrei mi disse chiaramente che se avessi avuto già un figlio mi consigliava isterectomia, “E’ come se tu li producessi“. Stesso consiglio che mi da la ginecologa storica e anche il medico di famiglia.
Negli anni il mio ciclo è sempre stato molto abbondante e doloroso, ma nulla che m’impedisse le normali attività 2015, al controllo periodico la ginecologa mi dice di pensare seriamente al da farsi, i fibromi sono cresciuti ancora, un’altra laparoscopia per lei non risolverebbe, “rischi un utero colabrodo”. Mi dice pensaci, in tranquillità, senza fretta, ma pensaci!! Rimaniamo che ci saremo sentite dopo 6 mesi, per il solito controllo (controllo che non faccio da lei).
A gennaio di quest’anno, parlo con una collega, con mille problemi di salute, anche ginecologici, le racconto più o meno che avevo quasideciso per l’asportazione dell’utero.. e mi fa venire mille dubbi.. mi faccio dare il numero della ginecologa che la segue, con l’intento di avere un altro parere (quasi autoconvincendomi che volevo salvarmi l’utero) . Questa dottoressa dice che a togliere l’utero si fa sempre in tempo, mi parla di altre soluzioni: farmacologiche (esmya), embolizzazione ecc. però
è molto sbrigativa e “fredda”. Mi prescrive Esmya, un primo ciclo di tre mesi (niente ciclo, emoglobina in risalita) stavo molto bene. Al primo controllo è fiduciosa, i fibromi si sono ridotti quindi mi prescrive di nuovo la cura SENZA interruzioni (lei sempre sbrigativa e fredda..nn sono abituata così).
Il primo ciclo post esmya è stato infinito e di vaie fasi,la prima (mercoledi-sabato) dove sembrava un normale ciclo, sia come flusso e soprattutto niente dolori, poi dalla domenica al giovedì era tornato il mio solito ciclo abbondante e doloroso, tant’è che mi dovevo cambiare anche ogni ora. Mi spavento e giovedì sera (13/10) vado al pronto soccorso, mi visitano mi dicono che ormai il peggio è passato. Il 18/10 vado al controllo e mi cade tutto: sono peggiorata sembra che abbia “nutrito” i fibromi, sono cresciuti di dimensioni sia quelli “noti”, sia gli altri che c’erano ma erano davvero piccoli.
In questa giornata mi “cade del tutto” anche la ginecologa: non mi chiede il perchè sono stata al P.S. non legge nemmeno il referto che le ho portato e non guarda neanche le analisi del sangue che mi aveva fatto fare. Mi dice che adesso la cura di esmya può essere ripetuta oltre i sei mesi, e mi fa accomodare fuori dall’ambulatorio in attesa del referto (non ho fatto in tempo ad allacciarmi le scarpe prima che mi liquidasse).
Torno a casa delusa e amareggiata con il nuovo piano terapeutico per esmya. Ora che mi è un po’ passata l’arrabbiatura ho deciso che non rifarò l’esmya non tanto per la cura in sè ma per il non-feeling con la ginecologa.
A questo punto sto valutando due opzioni: l’embolizzazione e l’isterectomia. Io propendo di più per l’embolizzazione, sarei tentata di fare un altro tentativo prima della soluzione definitiva. Non ho figli, sono single, chissà se mai avrò una relazione “stabile” e se l’avrò chissà se vorremo figli.. io non ho mai fatto una “fissa” sul discorso figli: se ci sono meglio, se nn ci sono bene uguale…alla luce di tutte queste considerazioni, mi sto “fissando per salvare l’utero” per qualcosa o per niente?
E se vado da un altro medico e nn mi trovo nemmeno con questo??? Ho mille dubbi..”
Cara Anna, io penso ch il desiderio di “salvare l’utero” non possa assolutamente definirsi una fissa, ma un sacrosanto diritto! Se l’embolizzazione può essere una soluzione, perchè rinunciarvi? Del resto l’isterectomia porta spesso con sè numerosi effetti secondari, che di solito i medici tacciono, perciò se puoi evitarla non potrà che essere meglio ..