Rita ha 42 anni, abita a Pistoia ed ha 2 figli, entrambi nati con taglio cesareo.
Le disavventure di Rita iniziano ad ottobre 2013, quando viene ricoverata d’urgenza all’ospedale di Pistoia a causa dei bassissimi valori di sideremia e ferritina: le diagnosticano un fibroma di 5cm e subito le propongono l’isterectomia, ma Rita si oppone, firma le dimissioni protette e torna a casa. Qui inizia a cercare un’alternativa ad un intervento così invasivo e demolitorio.
Consulta il dr. Napoli al Policlinico di Roma per valutare gli ultrasuoni focalizzati. La risonanza magnetica però rivela un fibroma troppo vascolarizzato e gli ultrasuoni risultano inattuabili.
Rita allora contatta due medici di gran fama a Prato e a Firenze, ma anche loro propongono l’isterectomia.
Lei però non si da per vinta e prova a valutare l’embolizzazione: contatta il dr. Lupattelli e il dr. Clerissi e alla fine si affida alla professionalità di quest’ultimo che, dopo aver analizzato la sua risonanza magnetica conferma la diagnosi di un fibroma piccolo ma molto vascolarizzato. Rita risulta comunque idonea all’embolizzazione e il dr. Clerissi la opera il 18 dicembre 2013 presso l’ospedale Città di Pavia.
Dopo qualche settimana di riposo Rita torna al lavoro e alla sua vita di sempre. Le torna il ciclo, regolare ma molto abbondante, ma il dr. Clerissi la rassicura perchè occorre almeno un anno perchè l’embolizzazione sortisca l’effetto atteso.
A luglio scorso Rita effettua una seconda risonanza magnetica ma la diagnosi è sempre la stessa: un fibroma di 5cm con parziale vascolarizzazione. Ad agosto il ciclo, emorraggico, le dura 10 giorni, quindi Rita si reca da un vecchio ginecologo di paese. Quest’ultimo le prescrive la pillola Cerasette e le prospetta una miomectomia verso la fine dell’anno.
Rita però non gli racconta di essersi già sottoposta ad embolizzazione perchè vuole vedere se, visitandola, se ne accorge lui. Prima di incontrare questo medico, infatti, Rita era già stata nello studio di un altro luminare che non era stato in grado di identificare l’arteria embolizzata.
Rita ha iniziato a prendere la pillola Cerazette il 6 settembre scorso e dopo 15 giorni le è arrivato il ciclo mestruale che le è durato, ininterrotto, 10 giorni. Il medico le ha detto che è normale ma Rita non si fida e vorrebbe consultare qualche ginecologo esperto in materia di embolizzazione (anche perchè è stufa di dover spiegare ogni volta la situazione). Al momento non sa nemmeno se continuare a prendere Cerazette o sospendere il trattamento.
Io le ho consigliato di chiedere al dr. Luppattelli un parere sulla sua embolizzazione, ma se qualcuna “embolizzata” avesse per Rita consigli migliori sarebbero senz’altro ben accetti!
Tieni duro Rita, e speriamo di avere presto tue buone notizie!
Cara Rita,
come ti ha già consigliato Ele, dovresti chiedere il parere al dott. Lupattelli, perchè ha una altissima esperienza sul campo di embolizzazione.
Essendo un’ embolizzata da lui, per qualsiasi cosa sono a tua disposizione.
Un Abbraccio.
Maddy
Lupattelli è tra i pochissimi ad avere esperienza in questo campo, rivolgiti a lui.
Se l’embolizzazione viene effettuata parzialmente non sortisce gli effetti dovuti, la pillola non serve a nulla, i ginecologi non riescono a distinguere fibromi embolizzati da quelli non embolizzati.
Il cognome comunque dovrebbe essere Clerissì e non Cleressi.
un abbraccio da una embolizzata con successo da Lupattelli
Loredana