Silvia ci racconta la sua rimozione di mioma uterino in laparotomia. Ha deciso di condividere la sua storia per dare conforto a chi si trova a vivere la sua stessa situazione. Grazie Silvia, e un forte abbraccio da tutte noi. Buona ripresa!
Ciao a tutti,
sono Silvia e ho 28 anni.
Prima della operazione per la rimozione del mio mioma uterino ho trovato conforto leggendo le testimonianze di chi prima di me si è trovato ad affrontare questa esperienza, dunque a questo punto tengo a lasciare una traccia anche della mia.
Ho saputo di avere un mioma uterino intramurale circa tre anni fa. Inizialmente misurava pochi centimetri ma ben presto la mia ginecologa si rese conto che era destinato ad ingrandirsi sempre di più, invitandomi quindi a mettermi in lista di attesa per l’operazione.
L’ospedale scelto é stato il Valduce di Como.
Nel mese di Giugno 2023, quando mi sono operata, il mioma era arrivato a misurare 7 centimetri – 2 in più rispetto al precedente controllo ginecologico effettuato a novembre – e negli ultimi mesi iniziava a darmi qualche fastidio.
L’operazione è stata eseguita in laparotomia, la laparoscopia infatti non poteva essere presa in considerazione a fronte della posizione intramurale del mio mioma, che avrebbe reso la ricostruzione più complicata. Chiaramente avevo qualche preoccupazione per la cicatrice ma devo dire che i medici sono stati molto attenti alla questione estetica e sono riusciti a praticare un taglio di circa 7 centimetri posizionato poco sopra al centro del pube (dunque ben al di sotto rispetto alla linea dello slip). Inoltre hanno effettuato una cucitura intracutanea con punti bianchi riassorbibili. Per me è stata una grande soddisfazione!
Rispetto alla ripresa post operatoria, per me il secondo giorno è stato il più complicato. In mattinata sono stata invitata ad alzarmi dal letto e mi è stato dunque tolto catetere e flebo. Purtroppo la mia vescica non aveva ancora ripreso le sue funzioni e nonostante gli sforzi non sono riuscita ad urinare dalle 9.00 del mattino fino alle 16.00 di pomeriggio, quando ho iniziato ad avvertire un forte dolore nel basso ventre. Dopo qualche attesa la dottoressa di turno ha individuato che la motivazione del mio dolore era la formazione di un globo vescicale, tale per cui la mia vescica era arrivata ad essere colma oltre misura, seppur io non riuscissi ad espellere nulla. È stata quindi necessaria l’applicazione di un catetere estemporaneo, poi ripetuto durante la notte. La mattina seguente ho iniziato invece ad urinare in autonomia ed è iniziata la mia fase di ripresa!
A distanza di una settimana dall’intervento percepisco ancora una pesantezza nel basso ventre (come se indossassi un marsupio per intenderci), ma sento che le energie nel mio corpo aumentano giorno dopo giorno e questo mi rende più positiva.
Un grosso in bocca al lupo a tutte!