Come vi avevo anticipato gli studi che mi aveva inviato Teresa (ricercatrice all’estero) riguardo le tecniche di trattamento dei fibromi e le relative recidive erano due.
Il primo, che ho pubblicato la settimana scorsa, era uno studio americano che riguardava i risultati a lungo termine dell’embolizzazione di fibromi. Quello che cercherò di riassumere oggi paragona invece gli esiti, anche in termini di dolore post operatorio, di trattamenti dei fibromi con embolizzazione e con ultrasuoni focalizzati.
L’obiettivo dei trattamenti era di ridurre i sintomi dei fibromi mentre l’obiettivo dello studio è stato quello di confrontare il recupero delle pazienti e l’eventuale insorgenza di complicanze nelle 6 settimane sucessive gli interventi.
Le donne partecipanti al progetto sono state 83 ma di queste solo 75 hanno compilato i diari post-procedura. Direi quindi che non parliamo di grossi numeri ..
Il dolore percepito da queste donne è risultato più alto dopo l’embolizzazione che dopo il trattamento ad ultrasuoni focalizzati. Le donne sottoposte ad embolizzazione si sono mostrate più propense ad usare oppiacei ambulatoriali e altri antidolorifici e hanno registrato un tempo di recupero medio più lungo (8 giorni di assenza dal lavoro contro i 4 di chi ha scelto gli ultrasuoni, 15 giorni per tornare ad una vita normale sopo l’embolizzazione e 10 dopo gli ultrasuoni).
Per quel che riguarda invece l’incidenza e la gravità di eventuali “eventi avversi” (complicanze) non ci sono state differenze significative.
La conclusione dello studio dice più o meno questo: le donne che subiscono l’embolizzazione dell’arteria uterina hanno tempi di recupero più lunghi e registrano un maggiore uso di farmaci da prescrizione ma le donne sottoposte a ultrasuoni focalizzati hanno tempi di trattamento più lunghi.
In questo studio purtroppo non si parla di recidive.
Di seguito trovate il pdf dello studio completo (io ho pubblicato solo una breve sintesi), così potete farvi un’idea più precisa.
Embolizzazione e ultrasuoni focalizzati: a confronto i tempi di recupero e le eventuali complicanze