Paola ha 51 anni e l’anno scorso si è sottoposta ad un’isterectomia subtotale alla Clinica San Luca ad opera del dr Rolfo.
Paola non ha specificato se si tratta del San Luca di Torino ma io credo si parli proprio di questo ospedale, che rappresenta per me davvero un luogo dell’orrore, un incubo che a volte credo di non aver ancora completamente superato, nonostante siano passati anni.
A parte ciò, ecco cosa ci chiede Paola..
Nell’aprile 2017 ho subito un intervento di isterectomia subtotale al San Luca, dal dr Rolfo.
Al di là di come mi trattava (mi prendeva in giro per la pancia e mi guardava a malapena per dare attenzione alle sue pazienti private) dopo il detto intervento ho avuto una vita da incubo. Menopausa forzata (vabbè ci sta avevo 50 anni), sacca di siero subfasciale e ora, a causa di dolori cronici al basso addome per cui mi è stata prescritta una risonanza magnetica ho avuto come esito laparocele.
Non posso più effettuare il mio lavoro al 100% perché non posso più fare servizio esterno (sono vigile urbano e non riesco più ad indossare il cinturone) per cui mi sono state decurtate varie indennità dallo stipendio. In più dovrò subire un altro intervento per questo laparocele.
Cosa devo fare? Ci sono gli estremi per la richiesta di un risarcimento?
C’è qualche avvocato tra le lettrici del blog? O qualcuna che ha vissuto una situazione simile? Come potrebbe procedere Paola?
Non mi piacciono troppo i commenti nei quali si esprimono giudizi poco documentati che potrebbero esporre chi li fa a querele (il commento sul fatto che il collega si dedicasse maggiormente alle Pazienti private ad esempio).
In merito alla possibilità di risarcimento occorre stabilire se sono stati commessi errori di negligenza o di imperizia e per fare questo si deve fare esaminare la documentazione clinica e gli esiti ad un medico legale e non ad un avvocato. Il laparocele post chirurgico e’ una complicanza che spesso non e’ dovuta a colpa medica ma a condizioni anatomiche , ad esempio mi pare di capire che lei abbia un pannicolo adiposo spesso (la pancia) e questo è un fattore che predispone.
Si dovrebbe anche valutare se l’intervento era realmente necessario oppure si poteva evitare magari utilizzando qualcosa di pari efficacia ma meno invasivo (tipo embolizzazione o ultrasuoni focalizzati).
Grazie dottore per il suo prezioso contributo.
Invece io Paola ti capisco, perché so cosa vuol dire . All’ età di 40 anni dopo annose e frequenti peri diverticoliti liquidate dai medici come indigestioni , coltiti , preso freddo si è verificata una occlusione intestinale e con la risonanza magnetica il quadro è stato subito chiaro. Procedo all’intervento di resezione del sigma con asportazione anche dei fibromi che mi procuravano emmoragie. In settimana del ricovero ho un secondo intervento per emorragia interna . Poi dopo un anno non sentendomi ancora bene scopro con un’ecografia di avere una sierocele. Ho tenuto la sierocele per dieci anni . Poi sono ricresciuti anche i fibromi 2 da 5 cm e altri due da tre cm con utero tutto deformato. Guardando internet sono venuta a conoscenza della radiologia interventista e la sierocele è stata svuotata con un percutaneo , i medici radiologi sono stati eccezionali, fu la prima volta di 1litro e 400 ml e la seconda di 500 ml ; ora si è riformata e sarà di 400 ml. Non avrei più permesso di procedere in laparotmia non tanto per il taglio di 20 cm ma per le aderenze addominali. Poi i fibromi che si sono ripresentati sono stati trattati con l’embolizzazione . Che dire se non che da certi medici sono stata quasi insultata !!!! Guarda che io non avevo pannicolo adiposo , Non mangiavo quasi a causa della peri diverticolite !!!! Non farmici pensare altrimenti piango !!!!