Marilena che combatte il suo fibroma con la dieta dei gruppi sanguigni
Marilena ha 33 anni e ha già subito una laparotomia per la rimozione di 4 fibromi. Purtroppo però ha ancora un fibroma, difficile da togliere, e stà tentando di ridurlo con Esmya. Nel frattempo è diventata vegana e poi ha seguito la dieta dei gruppi sanguigni del dottor Mozzi.
Stà facendo tanti sacrifici per realizzare il suo grande desiderio di diventare mamma …
Da tempo seguo questo blog e ho letto tantissime storie che mi hanno colpito e lasciato con il magone alla gola.
Ho 33 anni e sei anni fa ho scoperto di avere un utero fibromatoso. Mi è crollato il mondo addosso. Da allora vivo con una sorta di ombra che mi segue, che mi fa sentire diversa dalle altre.
Ai tempi stavo con un ragazzo da tantissimi anni e appresa l’amaro notizia avrei anche preso la decisione di sposarmi, ma seppur lui capiva la mia situazione quel passo non è stato fatto. Ho continuato la mia vita cercando di informarmi su internet riguardo a cure alternative.
Così diventai vegana. Tutti increduli e stupidi della mia scelta (nessuno a parte le persone vicine a me sapeva il vero motivo della mia scelta). Tutte le occasioni conviviali erano diventate un peso. Mi sentivo diversa però guardavo il mio ragazzo e pensavo che quello sacrificio dovevo farlo anche per lui. Poi però dopo 15 anni quella storia è finita e mi sono ritrovata a 30 anni da sola a ricostruire la mia vita da zero e con l’orologio biologico che mi ricordava giorno dopo giorno che il mio tempo era più breve, che dovevo sbrigarmi.
Il ginecologo ha iniziato a chiedere a ogni visita se avessi un fidanzato perché il tempo non era con me. E purtroppo in tre anni mi sono imbattuta in storie senza senso lontane da quell’amore che sognavo che mi avrebbe potuto dare una delle cose più belle al mondo, un figlio. Lo scorso novembre ho dovuto subire una laparotomia con la quale mi hanno asportato quattro fibromi ma che mi ha lasciato un fibroma difficile per dimensioni e posizione da togliere.
Sono in cura con Esmya per sperare che si riduca per un nuovo intervento o che diventi così piccolo da evitare l’intervento al momento.
Nel frattempo ho iniziato la dieta dei gruppi sanguigni e anche qui mi sento catapultata in uno stress emotivo non indifferente. Quando il giorno dopo l’intervento il primario mi ha messo al corrente della situazione eri disperata. Ho pianto, mi sino chiesta molle volte il perché, perché a me? Pensavo che per il momento quella tanto attesa e temuta operazione fosse superata, invece si è affacciato l’incubo di dover rivivere di nuovo tutto. Allora tra le varie ricerche ho trovato online donne che curavano endometriosi, cisti, fibromi con la dieta dei gruppi sanguigni del dott. Mozzi. Ho richiesto una dieta personalizzata. Un sacrificio enorme: da più di due mesi ho eliminato zuccheri, cereali, caffè, frutta, dolci e non solo gli alimenti concessi variano in base al gruppo sanguigno. Inoltre assumo dei fitoterapici (salvia,calendula e ribes nero). Non so se tutti questi sacrifici avranno un senso, ma non ce la farei un giorno a dire potevo provarci.
Non vivo più come prima, non posso uscire per un aperitivo o un caffè con un’amica, non posso accettare un invito a cena, non posso coccolarmi con un dolce se la giornata è andata male. Mi sento una donna a metà e in un’eventuale relazione con un uomo provo un senso di colpa nel volerlo legare a me. Perché in fondo legarsi a me che posso offrire meno di un’altra donna? La paura che quando un eventuale compagno saprà potrebbe decidere di andare via mi fa stare male. Un carico emotivo che nessuno può capire. Mi sento sola in questa lotta contro il tempo, contro il destino che forse per me non è quello di diventare madre. Sola in una situazione in cui mi sento inerme. Da sola perché non riesco a immaginare un futuro come lo avevo sognato. Da sola perché vorrei avere anche solo la possibilità di provare e invece nemmeno posso. Da sola perché prego Dio tutte le notti ma sembra non ascoltarmi. Da sola, ma so che tante donne come me vivono questo incubo che solo chi vive può capire fino i fondo.
Un abbraccio a tutte. Marì.
Cara Marilena, complimenti per lo spirito di sacrificio e la determinazione con cui stai combattendo la tua battaglia. Non potrai che uscirne vittoriosa. Noi tutte siamo con te!