Distruggere il fibroma con la terapia ad ultrasuoni focalizzati

Maledetto Fibroma Il Libro

In questi giorni di permanenza romana ho avuto modo di approfondire la conoscenza di una terapia nuova (nuova per me, perchè in realtà è già praticata con successo da ben 4 anni) che sfrutta gli ultrasuoni per distruggere i fibroma.
I Maledetti, dunque, soccombono senza che la poveretta che li ospita debba sottoporsi a dolorosi tagli (o imbottirsi di ormoni, come stò facendo io).

A fornirmi dettagli in merito sono il Dott. Napoli, del Policlinico Umberto I di Roma, e la sua gentilissima Patient Manager, Daniela.

Riporto direttamente ciò che mi scrive il Dott. Napoli:

Questa tecnologia si effettua in Risonanza Magnetica perché siamo in grado prima di identificare il fibroma e le strutture sensibili da evitare e poi durante la terapia monitoriamo la temperatura (sia che sia sufficiente alla distruzione del fibroma sia che non giunga in aree sensibili).
Di seguito alcune informazioni generali su questa nuova tecnologia che stiamo utilizzando presso il Policlinico Umberto I di Roma, da circa 4 anni.
 
La terapia con ultrasuoni focalizzati ha come effetto principale quello di ridurre la sintomatologia sia legata al sanguinamento o al dolore che alla sensazione di peso; in generale il fibroma dopo esser stato distrutto, viene riassorbito dal corpo in un tempo variabile di soggetto in soggetto, riducendone conseguentemente le dimensioni.
 
Questo trattamento innovativo è eseguito in regime di Day-Hospital (SSN) utilizzando una sedazione cosciente e si è dimostrato sicuro ed efficace nel controllo sia del fibroma che dell’adenomiosi, senza effetti collaterali severi (a volte possono verificarsi ustioni cutanee ma sono estremamente rare). Un vantaggio maggiore di questa terapia, oltre alla già citata totale non-invasività, è la possibilità di preservare la fertilità nelle donne che ne fossero desiderose.

Domani mattina avrò la fortuna di incontrare il Dott. Napoli e di sottoporgli (forte della mia recentissima risonanza magnetica con tanto di liquido di contrasto, i cui esiti sono stati inviati direttamente in ospedale tramite wetransfer dal mio tecnologicissimo padre) il mio caso. Chissà che venga fuori una nuova possibilità di liberarmi del Maledetto!

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