Un bellissimo week-end senza ciclo

Maledetto Fibroma Il Libro

Avevo calcolato che il ciclo sarebbe tornato sabato 26 ma speravo fortemente in un ritardo.

Avevamo un week-end ricco di impegni: l’addio al nubilato di Ele, la festa di Dani, la gita a cavallo con le mie amiche. Sapevo che se anche questa volta il Maledetto fibroma avesse rovinato tutto la mia rabbia sarebbe stata incontenibile.

 Ho pregato, sperato, sognato che il ciclo fosse in ritardo. Del resto, senza pillola non potevo prevedere con certezza il giorno giusto. Potevo solo fare un’ipotesi.

Per tre notti consecutive – giovedì, venerdì e sabato – ho sognato si svegliarmi in un letto di sangue, in preda ai dolori tristemente noti.

Invece questo mese le mie preghiere sono state esaudite!

 

Ho trascorso un bellissimo week-end, con la mia famiglia e i miei amici, e domenica mattina ho lanciato il mio cavallo al galoppo in un prato meraviglioso, senza pensieri, dimenticando quasi completamente i miei crucci.

 

Il forte mal di testa di domenica sera mi ha fatta pensare che il momento era arrivato ma ormai io ero felice, soddisfatta, e pronta ad affrontare il peggio con serenità.

Sono ancora uscita lunedì mattina e poi all’ora di pranzo mi è stato chiaro che dovevo prendere provvedimenti. E’ stata mamma in realtà a consigliarmi di prendere subito il Sinflex Forte. Diversamente, io avrei iniziato con un antidolorifico “normale”, di quelli che usano tutti, e sarei andata in ufficio.

Faccio così ogni volta: provo a ignorare il dolore, finchè è possibile, e faccio finta di stare bene.

Questo mese fa meno male” ripeto a tutti.

Per convincerli.

Per convincermi.

 Ho passato il pomeriggio a letto. Un po’ per il dolore, un po’ stordita dalle medicine. Questo è il primo mese a ciclo completo che affronto senza pillola, ma anche con un nuovo potentissimo alleato: il Sinflex Forte 1000. Ne ho appena presa un’altra compressa.

 

Questa notte mi sono svegliata per il dolore e, come sempre, avevo riempito pigiama e lenzuola di sangue.

Come sempre mi sono alzata con la testa che girava e sono arrivata barcollante in bagno.

Come sempre questa mattina ho cambiato le lenzuola e ho cercato di smacchiare il materasso.

Ma quello che è diverso dal solito, quello che rende tutto questo sopportabile, e anzi gli dà un senso, è che lui stà morendo.

Il Maledetto si stà arrendendo e le sue necrosi sono il suo dolore e la mia forza.

Questo mese in me c’è una nuova consapevolezza, quella di un guerriero che vince la sua battaglia.

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