Ecco quanto emerso, in sintesi, dalla mia risonanza magnetica con liquido di contrasto:
“L’utero, antiverso, ha diametro longitudinale di 10,1 cm ed antero posteriore di 7,5 cm. In corrispondenza del corpo e fondo dell’utero è apprezzabile una grossolana e dismogenea formazione, del diamtro massimo (misurato sul piano sagittale) di 7,6 cm, che protrude nella cavità endometriale, caratterizzata da una porzion ipointensa in T1 e caratterizzata da enhacement dopo somministrazione di mdc, con alcune formazioni ovalari nella compagine, del diametro massimo di 35 mm, caratterizzate da dismogenea iperintensità di segnale in T1 ed in T2, con dei livelli liquido/liquido nella compagine, per verosimile presenza di prodoti di degradazione dell’emoglobina nella compagine e/o di materiale ad elevato contenuto proteico. Suddetta formazione, indissociabile dalla parete uterina, è impubile verosimilmente a fibroleiomioma sottomucoso, dotato di peduncolo, che protude nella cavità uterina.”
In sostanza si tratta di un unico Maledetto fibroma, lungo ben 7,5 cm.
Una volta appurato ciò non sapevo bene a chi mostrare questo referto, visto che la Numero 7 proprio non volevo rivederla, mentre la Dott. Ssa Cotardo non mi ha più vista e avrebbe comunque ribadito il discorso dell’intervento.
L’unica scelta sensata mi è sembrata quella di portare gli esiti in visione alla Dott.ssa Maria Elena Jacomuzzi, la ginecologa dell’ospedale Mauriziano di Torinoche mi ha consigliato, appunto, di effettuare la risonanza e che si era rivelata al nostro primo incontro gentile e disponibile (quantomeno a spiegarmi cosa accadeva nel mio utero).
Sono riuscita a rintracciarla chiamando il suo studio privato (il numero l’ho trovato su internet) visto che al Mauriziano mi avevano detto che lavorava lì solo di venerdì e non mi avevano fornito molte indicazioni su come contattarla. La segretaria che mi ha risposto al telefono mi ha fornito anche il suo numero di cellulare, perciò parlarle non è stato difficile.
Lei mi ha dato i suoi orari di presenza in ospedale (praticamente tutti i giorni) e mi ha invitata a scegliere quello più comodo per me e a chiamarla al cellulare una volta giunta in ospedale.
Così la settimana scorsa mi ha ricevuta nel reparto di ginecologia del Mauriziano. Senza attesa, senza appuntamento, Assieme a lei c’era un’equipe di altri 3 medici (specializzandi forse, perchè due erano molto giovani).
Il che mi ha lasciata stupida, leggermente imbarazzata ma anche un tantino piacevolmente sorpresa.
Ha letto il mio referto, mi ha confermato che si tratta di un unico fibroma e mi ha chiesto come procedeva con Esmya.
Si è riconfermata gentile nei modi, chiara nelle spiegazioni, disponibile a rispondere alle mie domande.
Soprattutto, mi ha offerto la possibilità di tornare da lei dopo la cura con Esmya direttamente telefonando in reparto per prendere appuntamento, e cioè senza la trafila di urp e prenotazioni varie che di solito prevedono sempre tempistiche infinite che non coincidono con le mie esigenze.
E così per ora eleggo lei, la Dott.ssa Jacomuzzi.
Se dovessi avere qualche problema o qualche ulteriore malessere (incrociamo le dita e speriamo di no) mi rivolgerò a lei, visto che è anche reperibile con facilità al cellulare.
Forse, finalmente, ho anche io una mia ginecologa di fiducia!