Il bollettino medico è preoccupante anche oggi.
Stanotte mi sono svegliata verso le 3 in preda a nuovi crampi, che sono cessati circa due ore dopo grazie a 2 Tachipirine e ad 1 compressa di Sinflex.
E poi ho dormito, quasi 4 ore consecutive, prima di svegliarmi in preda ai dolori della cistite.
E ora, tra ghiaccio tisane alla malva e Monuril stò impazzendo.
Ho chiamato il numero delle emergenze del Gradenigo e mi hanno detto di andare a prendere gli antibiotici perché il Monuril non mi fa nulla.
Per fortuna, grazie alle massiccie dosi di antidolorifici preso stanotte e alla Tachipirina di questa mattina, le contrazioni non sono ancora tornate.
Il fatto incredibile di oggi è che mi ha telefonato il dr. Camanni per chiedermi come stavo. È stato avvertito dal Pronto Soccorso del Gradenigo della mia situazione disperata di ieri e mi ha chiamata oggi per capire come procedere.
Sono stupefatta.
Sinceramente, ma quando vi è capitato che un ginecologo (anche il vostro, quello “di fiducia”) vi chiamasse di domenica mattina per sapere come state?
Per me è un cosa straordinaria, quasi incredibile.
Non ho ancora raccontato a fondo del dr. Camanni perché avevo pensato di dedicargli un post specifico, ma non ho ancora avuto modo di scriverlo.
In ogni caso è davvero un medico che consiglierei a chiunque, con tutto il cuore, certa di proporre la consulenza di un professionista serio e disponibile.
Non riesco a capire se il dr. Camanni è davvero una persona così speciale, un caso più unico che raro, o se devo ringraziare anche il dr. Giovannone, lo zio di Vale, che magari ci ha messo una buona parola.
Comunque sia il dr. Camanni mi ha detto che se le contrazioni dovessero tornare si può pensare di effettuare l’intervento con urgenza, anticipandolo.
A questo punto non so più cosa sperare né come organizzarmi. Sono in completa e totale balia degli eventi (ed è la cosa che odio di più, non poter “controllare” nulla, non potermi organizzare per tempo).
E sono completamente sfinita. E brutta, bianca, sciupata.
E anche triste. E non farei altro che piangere (e scrivere, nei brevi momenti di pausa tra un dolore e l’altro).
È veramente un periodo difficilissimo della mia vita. Tanto tanto duro.
Ele tieni duro!!
Sei forte ce la puoi fare!
Vedrai che manca poco alla fine di questa brutta avventura.
Un bacio