Silva ha sempre avuto un ciclo abbondante e doloroso, perciò ha sempre considerato le sue mestruazioni normali e non campanello d’allarme di qualcos’altro.
All’età 43 è rimasta incinta di una bambina meravigliosa che oggi ha 4 anni. La sua gravidanza è stata tranquilla fino a quando la sua piccolina, che non riusciva a girarsi, si è seduta sul nervo sciatico di Silva. I medici sono dovuti così intervenire con un cesareo programmato un mese prima della scadenza.
L’esperienza del taglio cesareo è stata per Silva terribile e fino a due anni dopo lei ha accusato dolori e aderenze. Dopo il parto però ha deciso di sottoporsi più di frequente a controlli, per assicurarsi che tutto funzionasse per il meglio.
Silva stava bene e desiderava molto un secondo bambino, così ha provato a rimanere incinta. Senza successo però. Inoltre dopo circa 2 o 3 mesi di tentativi si è manifestato il primo episodio di emorragia violenta. Il ginecologo le prescrive il Prometrium (farmaco a base di progesterone indicato nel trattamento della sindrome premestruale, nelle alterazioni del ciclo e come terapia ormonale sostitutiva abbinata ad estrogeni) ma il sangue non si ferma.
Silva, che rischia l’anemia, inizia anche a prendere il ferro e si sottopone ad un’ecografia che rivela una forma pesante di adenomiosi diffusa. Intanto lei prosegue la cura alternando buoni ad altri davvero pessimi.
Tre mesi dopo il suo ciclo non si era ancora interrotto e Silva è costretta a valutare la pillola. Una scelta che non le piace per niente perchè non vuole rinunciare alla gravidanza, ma neanche dissanguarsi! La pillola inizia a fare effetto ma Silva deve aspettare 2 mesi prima di iniziare a stare meglio.
Intanto inizia a leggere e a documentarsi, nella speranza di trovare una valida alternativa alla pillola. Si sottopone ad una risonanza con contrasto che evidenzia anche un fibroma intramurale di 5,7 cm.
Silva vuole valutare la strada degli ultrasuoni focalizzati e contatta dunque un’equipe medica di Firenze, la sua città, quella del dr. Napoli e Roma e quella della clinica universitaria di Pisa. Per tutti perrò la sentenza è negativa. Il cesareo le ha lasciato troppe aderenze e c’è rischio di perforazione intestinale. In laparoscopia robotica inoltre non è possibile operare l’adenomiosi quindi l’unica soluzione che viene proposta a Silva è l’isterectomia, oppure la menopausa chimica, e poi l’ovodonazione (tecnica di fecondazione assistita che prevede la donazione di ovociti da una donna ad un’altra).
Tutti i medici consultati concordano con la grande difficoltà di avere un’altra gravidanza naturale. Questa sentenza per Silva è davvero troppo dura da mandare giù .. suo marito la spinge ad arrendersi e a pensare soprattutto alla sua salute e la sua piccola ha bisogno di una mamma serena.
Che fatica per Silva essere donna, essere presente, essere forte, essere tutto quello che serve.
Silva si prende un po’ di tempo per pensarci su, e intanto grazie alla pillola che ha bloccato le emoraggie inizia a stare meglio e decide di provare di nuovo a rimanere incinta. Ricorre anche all’agopuntura e le sue ovaie piano piano si rimettono in moto. Dopo 4 mesi di tentativi però una sera Silva si sente male: febbre a 40° e di nuovo un’emoraggia, il sangue le cola inarrestabile dalle gambe, cadendo a terra in grandi pezzi neri.
Silva è stata così male per 2 giorni, credendo di morire, e poi il suo ginecologo le ha prescritto nuovamente la pillola ad alto dosaggio. Forse Silva ha perso un bimbo… chissà .. nessuno lo può sapere.
Da quel giorno di maggio Silva sta malissimo, il suo utero è raddoppiato di dimensioni, il sangue è sempre presente ed i suoi dolori sono strazianti. Lei tiene duro. Va a lavorare, gioca con la sua bimba, ma la situazione peggiora di giorno in giorno. Il suo utero è totalmente inzuppato di cellule ematiche dice ed anche con l’ecgrafia ormai è difficile definire con chiarezza la situazione.
Secondo il medico di Silva non è possibile continuare ancora con un dosaggio ormonale così alto, anche perchè comunque la pillola non stà più sortendo effetti. Le propone quindi la menopausa indotta per 3 mesi con Enantone. Rimane però un’ultima carta che Silva vuole giocarsi prima di arrendersi, quella dell’embolizzazione del fibroma uterino.
E così ora Silva si è rivolta al dr. Lupattelli e forse si recherà a Roma proprio in questi giorni per essere visitata da lui. Speriamo in bene Silva!
Saro’ una voce fuori dal coro, ma devo dire che non capisco come si possa mettere a rischio la propria vita e la propria salute per avere un figlio, anzi, un altro figlio.
Se non faccio male i conti Silvia ha piu’ di 47 anni. Io credo che, ci piaccia o no, la natura ha i suoi limiti e che questi limiti vadano rispettati. E che bisogna anche imparare a vedere il proprio bicchiere mezzo pieno, e non sempre mezzo vuoto. E che forse dovremmo interrogarci sul perche’ non riusciamo mai a vederlo mezzo pieno. Mi sbagliero’ ma forse in questo caso il marito di Silvia ha ragione.
Cara Annalisa, credo sia giusto consigliare a Silva di godersi la sua famiglia così com’è ora perchè ha già avuto molto e ora dovrebbe pensare solo alla sua salute. Credo anche però che non dovremmo giudicare le sue scelte e i suoi desideri. Ognuna di noi è diversa, ha il suo particolare vissuto, i suoi sogni, i suoi valori, i suoi progetti. Perciò se Silva mette al primo posto il desiderio di una seconda gravidanza non stà a noi giudicare se sia sbagliato o meno, altrimenti ci ritroviamo a comportarci esattamente come quei medici di cui tanto ci lamentiamo. Non credi?
Mi scuso, prima di tutto con Sivlia, se legge questi post, se il mio e’ sembrato un giudizio, perche’ tale non voleva essere. Era, come dici, piu’ un consiglio. Come in tutte le cose della vita non ci sono desideri giusti e desideri sbagliati, ma desideri piu’ o meno realizzabili. A volte specie se il rischio e’ troppo alto bisogna chiedersi se sia il caso o meno di correrlo. E se possiamo essere felici, e rendere felici le persone che abbiamo intorno, anche senza realizzare quello specifico desiderio.
Grazie Annalisa per quanto espresso. Ci fai davvero fermare a riflettere un po’ .. e ogni tanto è proprio necessario fare un po’ il punto del tutto! 🙂
Cara Silvia,
ti auguro con tutto il mio cuore che presto risolvi con l’embolizzazione i problemi di salute così da poter guardare al futuro con più serenità.
Maddy
Carissime,
prima di tutto grazie per il vostro interessamento…Ann non devi scusarti hai solo detto la tua opinione. hai ragione, sapessi quante volte mi sono detta ma chi me lo fa fare…? la mia storia è troppo lunga per essere scritta qui ma io vengo da una passato pesante dal quale con immenso sforzo (un duro percorso di analisi) ho cercato di uscire e il miracolo di mia figlia mi ha dato la spinta finale, salvandomi. Cerco sempre di concentrarmi su quello che di bello ho, pensando alle donne più sfortunate di me, ma il desiderio resta. comunque la cosa fondamentale ora è guarire, il resto forse verrà da solo. se me lo permettete vorrei contattare chi di voi ha fatto l’embolizzazione con il dr. Lupattelli in modo da potermi confrontare e sciogliere i dubbi e le paure che mi attanagliano. devo decidere entro settembre. grazie,di cuore. un abbraccio Silva
Ciao Silvia,
Ele ha già pensato a mandarti la mia email e di altre nostre amiche che hanno fatto l’intervento di embolizzazione, hai la nostra disponibilità per qualsiasi domanda.
Maddy