Eugenia che si prepara per l’embolizzazione del suo fibroma

Maledetto Fibroma Il Libro

Eugenia ha 33 anni e da ben due convive con la consapevolezza di avere l’utero abitato da un fibroma di 7 cm, uno di 3 e altri più piccoli.

La vita di Eugenia è cambiata dal giorno in cui le hanno diagnosticato i maledetti fibromi. E’ infatti iniziata per lei
una trafila di visite mediche e di incontri con diversi specialisti, ognuno con la sua teoria.
Toglilo subito, per gli altri vediamo
No, non toglierlo se non aumenta di volume
Una gran confusione per Eugenia e una montagna di soldi spesi per visite di quindici minuti in giro per l’Italia.
Le testimonianze di chi ci è passato non sempre aiutano a decidere (“Ho fatto l’operazione e a causa di aderenze post-operatorie non riesco ad avere figli“, “Con i rimedi naturali è scomparso“ecc.ecc) e Eugenia ha provato un po’ di tutto, lottando anche contro l’atteggiamento ostile di chi l’ha visitata giudicandola come se fosse la peggiore donna del mondo. Ne ha sentite davvero di tutti i colori fino all’ultima visita di due settimane fa in seguito alla quale ha deciso di sottoporsi all’embolizzazione.
Tra le varie “accuse” che le sono state mosse:
“Non capisco perché tu non abbia ancora figli alla tua età”
“Venite a farvi le visite a 33 anni con questi fibromi e poi tornate per lamentarvi che non riuscite ad avere figli”
“Hai l’utero di una donna al quarto mese di gravidanza e già così sarebbe da togliere”

Il tutto poi le è stato detto nel bel mezzo della visita.

Adesso Eugenia si trova a combattere contro il medico che non vuole farle la prescrizione per la risonanza magnetica.

Riporto direttamente le parole di Eugenia, perchè le trovo particolarmente chiare ed incisive (e non avrei saputo spiegare meglio la triste situazione che ben conosciamo):

Il problema è che noi “mature” ci ritroviamo ad affrontare una situazione assurda, siamo tacciate di ignoranza in materia perché abbiamo dei fibromi (inutile spiegare che faccio visite annuali dall’età di 18 anni e che mi è stato riscontrato a 33), di ingratitudine (perché cerchiamo modi alternativi al taglio per risolvere il problema) e di lassismo perché a 33 anni non abbiamo figli (dobbiamo spiegare che negli ultimi 10 anni gli unici lavori che abbiamo trovato sono stati palliativi alla paghetta settimanale dei genitori nonostante gli studi e i sacrifici?).
Se una donna di 33 anni deve per forza dare queste spiegazioni per giustificare una anomalia presente nel proprio utero siamo davvero alla fine.

Per fortuna Eugenia non si scoraggia e prosegue la sua ricerca di un medico che le prescriva la risonanza magnetica. Poi si farà embolizzare e quando tutto questo sarà lontano prenderà il meglio anche di questa esperienza, ovvero la prova della sua forza mentale e la grande soddisfazione di non aver mai ceduto di fronte a tutte le umiliazioni date in omaggio con il ticket in ospedale.

Grandissima Eugenia! Inutile dire che siamo tutte con te e non vediamo l’ora di conoscere il tuo sudatissimo lieto fine.

3 commenti

  • Loredana

    quando dovevo portare la rm al dott, Lupattelli ed avevo urgenza, l’ho prenotata a pagamento in un centro convenzionato e non ho avuto problemi con nessun medico….180 euro , pazienza tanto…

  • miriam

    Questi esempi di cattivi medici, ignoranti e non aggiornati purtroppo rovinano la stima della classe medica dove si trovano medici ottimi e competenti…..quando ci troviamo apostrofate con i loro non richiesti giudizi, dovremmo aver il coraggio di rispondere fermamente che noi abbiamo bisogno di competenza non di predicozzi……

  • maddy

    Cara Eugenia,
    hai già vinto la tua battaglia che è anche nostra, di non piegarti di fronte ai giudizi assurdi di tali che neanche si potrebbero definire “medici” e vedo già da adesso una grande vittoria da condividere insieme.

    Maddy

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