Il lieto fine di Graziella, embolizzata a Catania dal professor Magnano

Maledetto Fibroma Il Libro

Graziella ha 49 anni e abita a Priolo, in provincia di Siracusa. Graziella mi ha scritto la prima volta a febbraio scorso, per raccontarmi dei suoi tre fibromi, per chiedermi informazioni riguardo il professor Magnano, e perchè voleva acquistare il mio libro.

Oggi finalmente posso raccontare il suo bel lieto fine!

Cara Eleonora, dopo un anno e mezzo che stavo male per quei maledetti fibromi, con emorragie, dolori, stanchezza fisica ecc. finalmente riesco a rintracciare anche grazie a Jessica (collaboratrice) del dottore Marco Magnano, ad avere il suo numero e prendere appuntamento per l’ecografia, e il dottore mi dice che ero idonea per l’embolizzazione.

Ebbene dopo 8 mesi esatti finalmente 8novembre 2019, tra vari ostacoli….vado alla Clinica Giibino di Catania (la città dove sono nata). Premetto che il giorno prima avevo fatto il prericovero e tra ansia e paura aspetto che arrivi il mio turno. Fnalmente alle 10:15 sono preparata con il camice, la cuffietta, i calzari e il cuore a mille .. Devo dire che tutta l’equipe del dottore Magnano è stata di una gentilezza, simpatia unica. Soprattutto devo ringraziare il mio anestesista giovanissimo, non so il nome, che stato per me un angelo custode. Vedendomi spaventata mi faceva ridere con battute .. premetto che come saprai l’anestesia è stata locale, non si sente nulla .. è come una puntura di zanzara,t utto sopportabilissimo.

Finalmente entro nella sala dell’intervento e tutto ha inizio. Non dura tanto, non senti niente. Il dottore è stato bravo a spiegarmi un po’ la situazione, ma io già da tempo mi ero documentata .. si perché tra i vari medici che prima avevo visto c’era chi mi consigliava di togliere tutto, vista la mia età (49anni), chi mi aveva dato Esmya che io per due mesi avevo preso (ma mi faceva stare male e avevo deciso di sospendere la terapia).  Sono stata testarda, tenace .. pensavo a questo mentre il dottore eseguiva il mio intervento.

Finalmente finiamo, mi portano in camera. Sono le 11:20, quindi in tutto un’ora. Non ho dolori, le gambe sono addormentate, la prima cosa che penso è di avere tanta fame ma non si può mangiare. Dopo un’ora ho senso di nausea ma niente più, all’una di notte iniziano i dolori forti tipo doglie da parto. Devo ringraziare gli infermieri per la loro gentilezza: uando avevo bisogno venivano subito. Per quasi tutta la notte nonostante gli antidolorifici e la morfina i dolori non passano, poi diventano sopportabili. Il primo giorno sono stata a letto,  avevo il catetere (mai messo in vita mia, è stata la prima volta), il secondo giorno il dottore Magnano, che veniva spesso a controllare le sue pazienti, mi ha fatto togliere il catetere e mi ha detto che se me la sentivo potevo piano piano provare ad alzarmi.

All’inizio mi girava la testa, poi piano piano da sola sono riuscita, nonostante dovessi portami appresso le flebo, ad andare in bagno e mettermi un po’ in ordine. Mi ero scordata di dirti che il giorno prima del l’intervento mi era venuto il ciclo, ma questo non ha impedito l’embolizzazione. Poi di sera mi era venuta la febbre a 38-5 ma ero sempre seguita dagli infermieri che mi avevano dato il paracetamolo, anche il secondo giorno avevo forti dolori a lato destro della pancia .. per farti capire meglio era tipo dolore acuto di apoendicite.

Finalmente domenica 10 novembre dopo pranzo sono uscita. Mi sentivo un po’ stordita.. sono venuti i miei famigliari a prendermi.

Da premettere che ho affrontato l’operazione da sola perché mia madre stava male e il mio compagno era a lavoro e non gli è importato di venire, ma niente ormai mi avrebbe fermato.

Io purtroppo non ho avuto la fortuna di avere accanto un uomo che mi sostenesse, anzi il contrario!

Vlevo ringraziare Jessica Ragusa, collaboratrice del dottore, per avermi sopportato, supportato: è stata gentilissima! Un grazie al dottore Magnano Marco,e al mio angelo custode l’anestesista Giovanni Gibiino.

E vorrei aggiungere chr un grazie lo devo a me stessa, per non aver mollato mai, nonostante tanti ostacoli, e i pareri contrari di chi mi ha trattato male .. tipo una vipera di dottoressa che voleva togliermi l’utero, dicendo che ero vecchia, che non mi serviva!

Ho capito da questa esperienza che non bisogna arrendersi mai, e non bisogna ascoltare il parere di un solo medico, ma anzi cercare sempre la soluzione che fa per sè….io sono contenta di essermi sottoposta all’embolizzazione (l’avrei fatto prima se avessi potuto). Non è una passeggiata, i primi giorni sono dolorosi, ma adesso sto bene grazie a Dio!

Ne è valsa la pensa,la consiglio a tutte!
Grazie anche a te Eleonora.

Un abbraccio alla meravigliosa Graziella che finalmente puà lasciarsi tutta la sofferenza alle spalle. E grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza!

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