Luna ci racconta la sua laparotomia per la rimozione di un fibroma

Luna ci racconta la sua laparotomia per la rimozione di un fibroma

Maledetto Fibroma Il Libro

Luna si è sottoposta a laparotomia per la rimozione di un fibroma abbastanza grande e di due cisti endometriosiche. Ha deciso di condividere il racconto del suo intervento e dei giorni successivi per dare supporto, e coraggio, a chi deve affrontare un’esperienza simile.

 

La mia esperienza, per darvi un po’ di coraggio

Ciao a tutte, mi chiamo Luna, ho 43 anni e mi fa molto piacere condividere la mia esperienza in quanto mi è stato molto utile leggere le esperienze di chi ha condiviso prima di me.

Domani sarà passata una settimana dall’intervento. Mi sono operata il 17/07/23 in laparotomia per togliere un fibroma di 8 cm e due cisti endometriosiche di circa 4 cm alle ovaie.

Il giorno prima, la domenica, mi hanno ricoverata e mi hanno fatto gli ultimi esami prima dell’intervento.
La sera mi hanno dato un abbondante pasto e poi a partire dalla mezzanotte non ho più potuto né bere né mangiare.
La mattina del lunedì intorno alle 7.30 mi hanno portato in sala operatoria e intorno alle 12.30 mi hanno riportato in camera.

L’intervento è stato fatto in anestesia generale e il risveglio è stato un po’ doloroso. Quando mi sono svegliata ero supina con le gambe piegate e non riuscivo a smettere di tremare. Avevo molto dolore e freddo, ma è durato pochissimo perché mi hanno subito fatto un’ulteriore iniezione di antidolorifico e mi hanno scaldato con una copertina termica riscaldata da un fon.

Al mio ritorno in stanza stavo bene e ho chiacchierato con la mia compagna di stanza. Avevo il catetere, una flebo con sostanze nutritive e con antidolorifico, non potevo alzarmi, ma per il resto ero vigile e attiva. La parte più dura del giorno dell’operazione è stata la sete: non ho potuto bere fino alla mattina successiva.

Il martedì (giorno 2), mi hanno tolto il catetere e l’antidolorifico, che era terminato, e mi hanno fatto alzare. Sono riuscita a mettermi in piedi da sola, senza l’aiuto dell’infermiera, e ho camminato un po’ su e giù per la stanza. Naturalmente non è stato facile stare in piedi, ma la volontà di ritornare presto a casa mi ha dato la forza per farlo. Il dolore c’era, ma niente di insopportabile.

Avevo però un forte dolore alle spalle, ragion per cui la sera ho chiesto di avere un antidolorifico e mi hanno fatto una flebo di paracetamolo. Il secondo giorno è fondamentale che vi muoviate un pochino, perché dovrete fare pipì e far uscire un po’ di aria dalla pancia, per avere la sicurezza che intestino e vescica stiano riprendendo a funzionare. Io ho fatto la pipì nel pomeriggio e per l’aria mi hanno fatto una flebo di plasil.

Terzo giorno: ogni giorno ti accorgi di stare un pochino meglio. Il mercoledì è stato molto più facile alzarmi e riuscivo a stare più dritta camminando. Mi sono accorta che il movimento migliorava tantissimo le mie condizioni, ragion per cui cercavo di fare frequenti camminatine lungo i corridoi del reparto, lentamente e senza esagerare. Riuscivo anche (finalmente!) a girarmi su un fianco per dormire.

Il quarto giorno, dopo pranzo, mi hanno fatto la medicazione e mi hanno dimesso. Da allora fino ad oggi la mia capacità di movimento è migliorata sempre di più. Il dolore è sopportabile e per me non richiede la necessità di antidolorifici. Ho fatto una medicazione da sola dopo due giorni dalla dimissione e dopo ulteriori due giorni potrò togliere definitivamente il cerotto.

La situazione attuale è la seguente: sto abbastanza bene seduta, quando mi alzo naturalmente non sono agile come prima, quando cammino ho la tendenza a stare curva ma cerco di forzarmi ad assumere una posizione diritta.

Purtroppo la dottoressa che mi ha dimesso mi ha detto di non uscire a camminare per ora, per via delle temperature troppo alte, ma tra qualche giorno vorrei fare qualche breve camminatina.
La pancia è gonfia ed insensibile per ora e come già qualcuno aveva detto, la sensazione è quella di indossare un marsupio pesante.

Un’altra cosa importante che mi sono dimenticata di dire: dall’intervento alle dimissioni non sono andata di corpo e al mio ritorno a casa iniziavo a preoccuparmi. Per fortuna, in tutti i giorni che hanno seguito l’intervento, ho sempre cercato di mangiare la verdura e il venerdì sono riuscita ad evacuare 🙂 Un po’ di stitichezza permane, ma l’importante è sapere che l’intestino ha ripreso a funzionare.

Spero che la mia testimonianza vi tranquillizzi e vi faccia affrontare questa sfida con maggiore consapevolezza e tranquillità. Un caloroso abbraccio a voi tutte.

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