Eliana ha 34 anni ed abita a Conegliano, in provincia di Treviso.
La disavventura di Eliana, che non ha ancora avuto figli, inizia circa 4 anni, quando il suo ciclo puntualissimo inizia a riprensentarsi anche dopo 10/15 giorni dal precedente e in forma molto molto abbondante. Le visite e le ecografie non evidenziano nulla di preoccupante e i problemi di Eliana vengono ricondotti all’eccessivo stress.
Il suo ciclo infatti ogni tanto torna normale e poi, soprattutto durante i cambi stagione, fa un po’ di bizze, ma senza procurarle alcun dolore.
A ottobre scorso però Eliana si trova a dover gestire praticamente 4 cicli pazzeschi in soli 30 giorni. Si presenta quindi dalla sua ginecologa in un lago di sangue, nonostante l’antiemorragico, stanchissima e preoccupatissima che lo stress non sia più la sola causa dei suoi probelmi.
L’amara scoperta
L’ecografia rivela infatti una sorta “testina” sporgente che fa proprio pensare ad un fibroma cresciuto attraverso la parete dell’utero. La ginecologa le spiega che dovrà sottoporsi ad un intervento, ma che inizialmente deve semplicemente affidarsi alle cure ospedaliere.
Eliana corre in farmacia ad acquistare i farmaci prescritti e prende una dose doppia di pillola per fermare il sanguinamento, in attesa di poter chiarire la sua situazione con un’isteroscopia. La burocrazia non è dalla sua parte e per riuscire a fissare l’isteroscopia Eliana affronta mille peripezie e una lunga attesa.
L’isteroscopia diagnostica
Alla fine riesce a fissare l’intervento diagnostico, esulta nel svegliarsi priva di perdite e va a fare questo esame che tutti descrivono come doloroso e fastidioso.
La sua esperienza però è buona: l’isteroscopia non sai rivela molto diversa sa una comune ecografia. Eliana accusa qualche dolore è comparso dopo alcune ore, ma il tutto è sopportabilissimo. L’unico grosso problema per Eliana sono i capogiri e il crollo della pressione subito dopo l’intervento. Il medico però la lascia sdraiata e sotto ossigeno per un po’ e dopo un quarto d’ora Eliana è come nuova.
L’isteroscopia però conferma la presenza di un fibroma endocavitario, misurante oltre 3 cm di diametro, ben steso e aderente al canale. I medici lo descrivono come un grande sasso che cresce dentro il terreno e ha un angolino sporgente che consente la diagnosi. L’utero di Eliana sta cercando in tutti i modi di espellerlo (ma allora anche il suo è un fibroma espulsivo!) e i ginecologi si meravigliano che lei non provi alcun dolore.
Forse accanto al primo maledetto ce n’è anche un secondo, piccolino, ma la visibilità non è buona. Non è tuttavia un grosso problema perchè tanto tolto uno, di prassi, il chirurgo controlla che non ce ne siano altri.
Le iniezioni di Enatone
I medici fissano un’isteroscopia operativa ma il giorno prefissato il primario sospende l’intervento. I I troppi sanguinamenti di Eliana, forti e imprevedibili, fanno scorgere il rischio di un’emorraggia durante l’intervento e i medici preferiscono operare in condizioni migliori. A Eliana vengono dunque prescritte 2 iniezioni di Enantone 3.75 che dovrebbero portarla in menopausa indotta, ridurre la massa ed eliminare i sanguinamenti.
Il giorno di Natale, tanto per complicare le cose, a Eliana viene anche una bella nevralgia da dente del giudizio con tanto di dolori fortissimi e le torna il ciclo, con fitte lancinanti che avrebbe preferito esser frustata (capisco bene cosa vuol dire!). Eliana prende il Tranex ma l’unico vero rimedio è ricoprirsi di ghiaccio da capo (anzi guancia!) a sottopancia.
Dopo aver sentito anche il parere di altri specialisti perchè non era molto convinta, Eliana inizia a fare le iniezioni di enantone ed il lungo calvario cui si sottopone che fa il soprannome di “paziente dalle reazioni anomale“: tanto sangue, sempre, tutti i giorni, e poi dolori, contrazioni, e pianti infiniti (tutte esperienze che conosco fin troppo bene, povera Eliana!), caldo, nausea e uno strano bruciore agli occhi. Eliana arriva a prendere 6 compresse di antiemorragico al giorno (io anche), chiama continuamente in ospedale per dire che sta male e nutre dei seri dubbi sull’effetto dell’iniezione.
Il personale medico le spiega però che una sola inizione è ancora poco per trarre conclusioni che deve pazientare. Eliana si sottopone allora alla seconda iniezione ma stà ancora peggio. Scrive che si sarebbe strappata il fibroma con le sue stesse mani e io non fatico a crederci.
Solo il ghiaccio le concede un po’ di sollievo perchè nemmeno gli antiemorragici fanno più effetto. In pochi secondi Eliana può strizzare vestiti, sedia e tappeto ..
L’isteroscopia operativa
Finalmente arriva il tanto atteso 13 febbraio, data in cui è fissato l’intervento, che Eliana attende in assoluto riposo, e grazie al ghiaccio e forse alle sue danze propiziatorie i sanguinamenti si fermano il giorno prima e sembra davvero che sia arrivata una grazia dal cielo.
In sala operatoria sono tutti splendidi, gentili e allegri e si meravigliano di vedere una paziente così felice.. Eliana si sveglia dopo l’intervento e le dicono che le hanno tolto un fibromino di 1,5cm. Così Eliana si dice: “Caspita questo Enantone almeno l’ha più che dimezzato!“.
La fase post-operatoria è buona, ma dopo 15 gg le perdite anzichè diminuire aumentano molto e ricominciano i dolori. Eliana chiede un parere al medico di base che le spiega che essendo arrivata all’isteroscopia molto debilitata ci vuole del tempo per rimettersi completamente e inoltre è ancora in circolo l’Enantone, al quale il corpo reagisce sanguinando. E così Eliana sopporta ancora.
I sanguinamenti diventano un ciclo fortissimo ma poi le concedono una giusta pausa e lei è proprio felice di aver sconfitto il suo fibroma.
28 giorni dopo però il dramma: nel bel mezzo di una trasferta di lavoro ancora sangue, sangue, sangue, e dolori da spaccare la testa contro il muro. Eliana prende antidolorifici, antiemorragici, farmaci omeopatici e ha perfino la sensazione di svenire dal male (si, conosco anche questa). Ritorna a casa dopo 4 giorni bestiali in cui ha provato anche, senza successo, a chiedere al suo capo di rientrare..
Si trascina in ospedale dicendo che sta male ma un’infermiera, anche gentilmente, le risponde “No impegnativa, no party!” e così Eliana torna a casa. Parla con il medico di base che la spedisce in reparto con priorità per visita ed ecografia. Alla fine però Eliana preferisce andare privatamente, anche perchè il reparto, che vanta un’ottima fama e quindi pullula di donne, è troppo affollato perchè a lei venga concessa la giusta attenzione.
Maledettissimo fibroma!
Quando il primario incredulo le comunica l’esito dell’ecografia Eliana crede di esser su candid camera: il suo maledetto fibroma è ancora lì, sempre al suo posto! Eliana è felice di sapere che non si tratta di un sarcoma, ma reduce da nottatacce di sangue e dolori ammazzerebbe i 2 medici che l’hanno operata.
Eliana ha poi ripetuto l’isteroscopia, speranzosa che quanto “avvistato” con l’ecografia fosse un coagulo di sangue, ma purtroppo questa ha confermato la presenza del fibroma.
Pochi giorni fa Eliana, sentendosi meglio, si è concessa un pomeriggio a una mostra sul corpo umano a un’ora da casa ma è finita al Pronto Soccorso con un’emorragia spaziale.
I medici del PSe dell’ospedale in cui poi è stata poi trasferita non sono neanche stati gentili ..
Ora Eliana è in attesa di sottoporsi ad un nuovo intervento. La sua storia è molto simile alla mia, nel senso che lei è l’unica, tra tutte le ragazze che mi hanno descritto i loro sintomi, ad accusare le terrificanti contrazioni con le quali l’utero cerca diàèò→, perciò capisco bene come si sente.
Non posso che mandarle in grosso in bocca al lupo e ricordarle di conservare sempre lo spirito che ha oggi, mentre mi scrive. Dice infatti Eliana che questa brutta esperienza la sta aiutando a capire quali sono le persone che tengono veramente a lei e queste sono davvero tante.
Si vede, cara amica, che sei proprio una persona speciale. Tieni duro, siamo tutte con te!
Rieccomi dopo tanto tempo… scusate l’attesa, ma mentre il fibroma ti impedisce di fare la tua vita e ti risucchia energie, la tua vita e soprattutto il tuo lavoro vanno avanti e tutto si accumula!
Fatto tutto e oggi posso dire che mi sento bene (se sto bene davvero lo saprò fra qualche settimana, dopo l’eco di controllo).
Purtroppo il maledetto mi ha fatto penare fino all’ultimo e poco prima di scendere in sala operatoria ho avuto un brutto sanguinamento. Il primario mi ha visitata ed ha deciso di tentare lo stesso l’isteroscopia operativa, anche lui ormai sfinito da questa storia. Durante l’intervento ho perso però molto sangue e non mi hanno assicurato di aver tolto anche eventuali residui. Lo scoprirò con l’ecografia.
Il post operatorio è stato buono: alle 13 sono tornata in stanza, alle 16 le perdite già erano diminuite e camminavo per il corridoio e alle 19 mi hanno dimessa con una sorpresa: al day hospital ero anemica e quindi l’emorragia che avevo avuto era stata assolutamente sottovalutata dal pronto soccorso di Jesolo e dalla Ginecologia di S. Donà di Piave, a cui mi ero sfortunamtamente rivolta perchè purtroppo mi trovavo a un’ora da casa.
Le perdite sono durate circa 20 giorni e poi tutto è tornato puntuale, regolare e incredibilmente leggero.
In bocca al lupo a tutte!
Buona buonissima ripresa cara Eliana. Il peggio è passato e la tua nuova vita ti aspetta! Un abbraccio.