Michela indecisa tra laparoscopia e minilaparotomia

Maledetto Fibroma Il Libro

Michela ha 37 anni, lavora a Milano e combatte un fibroma di 8cm e altri due miomi più piccoli.

La sua disavventura inizia nel 2012, quando il medico che le aveva diagnosticato il fibroma le aveva consigliata di tenere sotto controllo l’odiosa formazione.

Di recente Michela si è recata all’ospedale Niguarda di Milano per verificare la possibilità di trattare il fibroma con gli ultrasuoni focalizzati. Qui ha scoperto che il suo fibroma non è rimuovibile con gli ultrasuoni e che anzi è necessario intervenire con una laparotomia.

Michela non ha mai messo piede in un ospedale, neanche per piccoli interventi, quindi ha un po’ paura.

Mi ha scritto perchè aveva letto sul mio blog del dr. Camanni, che opera anche all’ospedale San Giuseppe di Milano, e voleva farsi visitare da lui.

Si era già recata al San Giuseppe, speranzosa di incontrare il dr. Camanni, ma era stata visitata dal dr. Mauro Marco Ciali. E’ stato questo medico a spiegarle che per essere operata in quell’ospedale sarebbe stato necessario sottoporsi a una  visita preoperatoria. Michela però voleva proprio il “mio” dr. Camanni e così ha preso appuntamento telefonando direttamente nel suo studio e qualche giorno fa è venuta a Torino per la visita.

Michela mi ha raccontato di essersi trovata molto bene con il dr. Camanni, che le ha prospettato tre alternative di intervento: laparotomia, laparoscopia e minilaparotomia.

Michela non sa decidersi. E’ certa di escludere la laparotomia ma non sa se sia meglio la laparoscopia, meno invasiva, che prevede 3 piccoli taglietti, o la minilaparotomia,  un po’ piu’ invasiva, che prevede un unico taglio.
Al momento Michela è sopraffatta dai dubbi. Ha scoperto che per la minilaparotomia a Parma ci sarebbe posto a febbraio mentre per la laparoscopia, a Torino, i tempi sono molto più lunghi.
Michela ha scritto al dr. Camanni per chiedere lui, in relazione al suo fibroma, cosa consiglia.
Spero che Michela riesca a prendere presto la sua decisione e che questa vicenda diventi a breve solo un lontano ricordo. In bocca al lupo cara Michela!

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