Come si può gestire l’emozione della rabbia?

Maledetto Fibroma Il Libro

Articolo della Dott.sa Simona Tomasi Cont

Quando si sperimenta l’emozione della rabbia, molto spesso, ci si sente sopraffati da ondate d’ira, che ci portano a dire cose che, non vorremmo mai comunicare al nostro interlocutore, cose che, addirittura, non pensiamo. Sovente, dopo queste esplosioni, si è pervasi dal senso di colpa.
Ma ogni persona con problemi di rabbia, probabilmente, sperimenta situazioni in cui la rabbia è una risposta adeguata ed appropriata.

È importante non cadere in errore, con il tentativo di bloccare qualsiasi reazione aggressiva, piuttosto occorre esplorare i significati appropriati ed efficaci dell’espressione di rabbia nelle varie occasioni.
I metodi maggiormente utilizzati sembrano essere interventi basati sul rilassamento, sulla terapia cognitivo-comportamentale e sull’apprendimento di abilità comportamentali.

Vi lascio alcuni piccoli consigli per la gestione della rabbia, applicabili nella quotidianità :

1) Accettare la rabbia: la rabbia non è da demonizzare, è un emozione utile alla nostra sopravvivenza, ci avvisa che qualcosa non va e ci dà l’energia per cambiare.

2) Time-out: appena possibile allontanarsi dalla fonte di rabbia.
Riprendere o iniziare attività che ci tengano concentrati su quel lavoro e ci distraggano dal resto. Prendersi una pausa mentale. È una strategia talmente ovvia che ci dimentichiamo del suo effettivo potere, puoi incrementare questa tua abilità  sviluppando “pazienza”.

3) In seconda battutta, è importante Esplorare i reali motivi, che hanno scatenato la nostra ira, chiedendoci “che cosa realmente ci ha feriti?“, analizzando minuziosamente ciò che è accaduto. E’ utile scrivere l’episodio e rileggerlo a mente fredda.

4) Essere Espliciti: dopo che ci si è calmati, è importante comunicare le motivazioni della rabbia, nel modo più chiaro, diretto e tranquillo possibile. A questo scopo può essere utile sviluppare la nota ”assertività”, cioè la capacità di far valere i propri diritti e bisogni, senza calpestare quelli degli altri.

5) Prima di parlare è necessario Riflettere su ciò che è successo e anche su come si è sentito l’altro, cercando di mettersi nei suoi panni, in modo autentico.

6) Comunicazione IO: nella comunicazione con l’altro è utile iniziare le frasi con la prima persona singolare “io”, per assumersi le proprie responsabilità ed evitare  la tendenza, troppo comune, a “puntare il dito verso gli altri”. E’ buona norma utilizzare la prima persona singolare, ognivolta, che si esprimono le proprie ragioni e motivazioni.

7) Soluzioni: la maggior parte delle persone pensa “per problemi”, soprattutto mentre sperimentano delle emozioni negative, come la rabbia. È proficuo “pensare per soluzioni” invece che per problemi, cercare quali possano essere le soluzioni al problema che ha provocato l’attacco di rabbia.

8) Rancore: portare rancore significa che i “non ci è ancora passata” ed è un vero e proprio dispendio di energie. In questo modo soffriamo più volte, è importante lasciar andare dopo essersi chiariti con il nostro interlocutore.

9) Può essere una buona strategia utilizzare  l’Umorismo per stemperare il clima, evitando l’ironia ed il sarcasmo che possono ferire.

10) Meditare: una delle tecniche più consigliate in assoluto per gestire la rabbia è quella della meditazione. La meditazione è di certo la tecnica più scientifica che la psicologia abbia studiato sino ad oggi per la gestione delle emozioni.

11) Rivolgersi a professionista: la rabbia protetta nel tempo può danneggiare la mente ma anche il corpo, con la nascita di diversi sintomi (mal di stomaco, mal di testa, problemi di pressione). Ecco perché, quando non si riesce a controllare l’ira ed essa supera certi limiti, quando inizia a limitarci la vita, è necessario rivolgersi a un professionista che sia in grado di aiutarti.

Provate ad applicare questi principi, ma se la rabbia continua a tormentarvi, allora la scelta di chiedere uno spazio d’ascolto ad un professionista potrebbe evitarvi fastidiosi problemi.

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