intervento in laparotomia

L’intervento in laparotomia di Irene

Maledetto Fibroma Il Libro

Ecco la bella testimonianza di Irene, che ci racconta il suo intervento in laparotomia per la rimozione di un fibroma.

Ciao ragazze, questo blog è stato indispensabile per placare le mie ansie pre-intervento, mi sembra il minimo contribuire raccontando com’è andata a me 🙂

Mi è stato trovato un fibroma la prima volta nel 2017, ma all’epoca il problema era un polipo (recidivante) e mi è stato detto di non preoccuparmi, che i fibromi danno problemi solo in gravidanza quando aumentano di dimensioni.
Dal 2014 al 2020 tolgo circa 3 polipi, uno ogni tre anni, sempre con lo stesso chirurgo in isteroscopia, un intervento in day hospital che non mi spaventa più. Nel 2021 però entro nel magico mondo della ricerca di un bambino dopo i 40, e scopro che il fibroma è ora di 4 cm e che qualche problema lo pone eccome, soprattutto per restare incinta (almeno il mio, per com’è e per la posizione).

Inizialmente mi viene prospetata una nuova isteroscopia, ma poi arriva la sentenza, serve un intervento chirurgico con incisione , stavolta, e ci vuole la laparatomia… Sono molto abbattuta: una laparatomia significa stop di almeno sei mesi (dopo l’intervento) per qualunque tentativo di procreazione (naturale o assistita), perchè l’utero si deve cicatrizzare.. L’unica cosa positiva è che il mio chirurgo mi mette subito in lista in una clinica convenzionata dove opera, intervento previsto dopo un mese.

I dubbi sono tanti:mi chiedo se sia giusto farmi aprire dato che non ho sintomi, solo per aumentare le possibilità di una gravidanza che così, però, viene posticipata di vari mesi (e a 40anni i mesi valgono tantissimo..).
Alla fine mi rassegno, dopotutto da qualche mese sono anche anemica, non mi era mai successo e potrebbe essere un sintomo, e inoltre i fibromi possono causare rischi di aborto e parto prematuro se dovessi mai restare incinta.

L’intervento in realtà va meglio del previsto!

A una settimana mi sento già bene, a parte i punti che tirano e il divieto di tossire (sono allergica ai pollini e mi tocca prendere un antistaminico per non rischiare).
La cicatrice è lunga 15 cm e poco sopra il pube, con gli slip anche bassi non si vede. Domani toglierò il cerotto e lascerò che i punti (bruttini in verità) si riassorbano da soli. Ancora non riesco a starnutire con serenità e cammino un po’ ingobbita.. ma sono serena, è andata, è fatta!

Cose diverse rispetto ad altre persone che conosco e hanno fatto lo stesso intervento: non ho avuto calze elastiche né eparina, non mi hanno richiesto preparazione intestinale o altro, è stato tutto molto semplice, a parte la fatica di accettare un paio di giorni di dipendenza assoluta dal personale infermieristico (catetere eccetera). Una volta alzata dal letto, il giorno dopo l’intervento, è stato tutto più facile. A casa non ho avuto praticamente bisogno di aiuto, a parte per preparare pasti leggeri e molte coccole (da quando hanno tolto il catetere sono stata sempre autonoma nel lavarmi e andare in bagno).

Unico neo: procurarmi degli slip a vita più alta, tipo culotte, per la pancia un po’ più gonfia e per non infastidire il cerotto, e poi convincere mio marito a non fare battute troppo divertenti sennò mi si apre tutto (lo giuro, non ridere è una tortura).

Per il dolore dopo il rientro a casa ho preso una toradol al giorno per due giorni e una tachipirina, poi basta.. Il dolore riposando è comunque sopportabile, e il bugiardino del toradol fa paura, quindi ho cercato di limitarlo.

Ora sto pensando di effettuare un pick up ovocitario a breve per sfruttare la mia riserva ovarica attuale e potere poi aspettare serenamente – o più serenamente- il momento giusto per il transfer tra qualche mese, quando il mio utero sarà pronto.

Grazie ancora per le vostre testimonianze e buona guarigione a tutte 🙂

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