Dopo due giorni di antidolorifici e di riposo mercoledì mi pareva di stare già meglio, tanto che di pomeriggio io e Giorgia siamo uscite per andare a trovare Valentina, che partorirà a breve.
La sera i dolori erano lievi e sopportabili e anche giovedì tutto sommato non ho avuto di che lamentarmi. Ho pensato che le due giornate passate a letto mi avevano fatto bene e che i nuovi antidolorifici avevano davvero fatto bene il loro dovere.
Solo la perdita di sangue continuava a non dar cenni di diminuire, così ho preso un altro antiemorragico. Ero felice.
Avevo pensato “E anche per questo mese è andata, ed è stato più facile del solito!”. L’avevo creduto e l’avevo detto orgogliosa a tutti quelli che mi avevano chiesto come stavo.
Giovedì notte però, forte della mia guardia abbassata, il Maledetto Fibroma ha ripreso possesso del mio corpo. Mi sono svegliata in preda a forti dolori e in un bagno di sangue.
Erano i dolori che conoscevo bene: davanti, dietro, dentro. Ovunque. Come se tante spade mi trafiggessero. Come se un pugnale mi colpisse ripetutamente.
Ero delusa, demoralizzata, affaticata.
Ci siamo spostati in salotto, io e il bighi, per non svegliare Giorgia.
Mentre aspettavo che il Sinflex facesse effetto ho iniziato a temere che anche questo nuovo antidolorifico fosse diventato inefficace difronte al potere del Maledetto Fibroma ed ho avuto paura.
Lacrime di dolore e di paura … mentre cercavo di trattenere i singhiozzi immaginavo il Maledetto gongolare per l’ennesima vittoria. Il bighi mi massaggiava e accarezzava piano e mi diceva che anche questa volta ce l’avrei fatta, che presto sarebbe passato tutto.
Ci sono volute quasi due ore perchè il dolore diminuisse. Quando sono tornata a letto, esausta, brevi ma intensissime fitte mi impedivano ancora di prendere sonno. Finchè sono crollata e ho sognato animali spaventosi che mi inseguivano per uccidermi mentre scappavo in un labirinto di corridoi che ricordavano a volte casa e a volte l’ufficio.
Venerdì sono rimasta a casa e ho cercato di riposarmi ma non ho voluto rinunciare alla serata programmata con gli amici. Finalmente ci eravamo decisi ad andare a ballare e, a qualunque costo, non avrei detto l’ennesimo no.
Il Maledetto mi ha concesso una serata piacevole, per poi tornare prepotentemente alla ribalta sabato sera. Secondo il bighi il dolore torna appena mi stanco, quindi dovrei stare costantemente a riposo. Io ferma a letto posso resistere al massimo due giorni e mi sembra già moltissimo. Due giorni al mese già solo per un anno corrispondono a quasi un mese di riposo assoluto! Non ha senso ..
Oggi è martedì e finalmente il dolore sembra passato. Sono stata davvero stupida a pensare di potermela cavare in un paio di pomeriggi di crampi. Anche se il Maledetto stà morendo, o almeno questo è quello che voglio fortemente credere, il dolore è ancora troppo forte e io non ne posso più, davvero. Non ce la faccio. Né mentalmente né fisicamente.
E così oggi ho preso la mia decisione riguardo ad Esmya. Luca ha trovato in Svizzera una confezione da 28 pastiglie, così posso iniziare con un breve periodo di trattamento a costi un pochino più contenuti (poco meno di 300 euro).
Credo di aver un po’ deluso il bighi, che teme eventuali e al momento sconosciuti effetti collaterali e mi incita a combattere il Maledetto Fibroma con tutta la forza fisica e mentale che posseggo. Ma io, ripeto, sono allo stremo delle forze. Mi serve un aiuto reale, oltre che una nuova speranza cui attingere forza.
E così ora che ho deciso non mi resta che attendere la mia scatoletta miracolosa.