Come promesso ecco l’intervista al dr. Antonio Accardi, Specialista in Ginecologia e Osetricia, che ha risposto con cura e attenzione a tutte le mie domande relative alla tecnica isteroscopica per l’analisi e la rimozione di fibromi uterini, consentendomi così di comprendere a fondo le potenzialità di questo tipo di intervento.
Che cos’è l’isteroscopia?
L’isteroscopia è una tecnica endoscopica diagnostico\operativa in grado di visualizzare la vagina, il collo dell’utero, il canale cervicale, la cavità uterina, gli orifici tubarici e di trattarne le patologie correlate.
Che differenza c’è tra isteroscopia diagnostica e isteroscopia operativa?
Fino a qualche anno fa era giusto distinguere le due procedure: diagnostica e operativa. Ad oggi credo sia giusto distinguere l’isteroscopia ambulatoriale da quella in sala operatoria. Grazie alla tecnologia e ai nuovi strumenti di calibro ridotto (4-5 mm) la tecnica che un tempo era soltanto diagnostica, è diventata, in mani esperte, operativa ambulatoriale, per cui è possibile eseguire vere e proprie procedure operative in ambulatorio senza alcuna anestesia.
Resta il fatto che in sala operatoria è possibile una maggiore operatività poichè la paziente è sedata.
L’isteroscopia può essere utilizzata per la rimozione dei fibromi uterini?
Oggi l’isteroscopia è considerata il gold standard per la rimozione dei fibromi sottomucosi.
E’ indicata per alcune tipologie di fibromi in particolare o può essere utilizzata per il trattamento di tutti i fibromi uterini?
Come dicevo è la tecnica migliore per i fibromi sottomucosi o per quelli sottomucosi con una componente intra-murale ossia con parziale sviluppo nel muscolo uterino.
C’è un limite nelle dimensioni dei fibromi uterini trattabili?
Teoricamente oltre i 6 cm non è consigliabile l’intervento isteroscopico, ma potrebbe anche discutersi con la paziente la possibilità di eseguire l’intervento in due tempi a distanza di alcune settimane.
L’isteroscopia è particolarmente consigliata per donne in una certa fascia d’età piuttosto che in un’altra?
L’isterectomia è maggiormente consigliata in età menopausale e in donne che hanno completato il percorso riproduttivo.
L’isteroscopia è dolorosa?
L’isteroscopia non è dolorosa. Numerosi studi su riviste scientifiche nazionali ed internzazionali hanno ampiamente dimostrato che in mani esperte non è una tecnica dolorosa. Giocano un ruolo importante, oltre all’esperienza del medico che la esegue, anche l’età della paziente, il periodo del ciclo mestruale in cui si esegue l’intervento, il fatto che la paziente abbia già partorito o eseguito tagli cesarei, eventuali chirurgie uterine pregresse e fondamentalmente la motivazione della paziente e del medico stesso.
Quanto dura l’intervento isterscopico?
L’isteroscopia ambulatoriale dura di solito pochissimi minuti, anche meno di cinque, può prolungarsi se è necessario eseguire manovre “operative”.
L’isteroscopia in sala operatoria ha durata superiore ma bisogna considerare anche la necessità di dilatare il collo dell’utero.
La durata varia comunque in base al tipo di chirurgia da eseguire, per cui per un polipo possono essere necessari mediamente 10-15 minuti così come per un setto uterino e le ablazioni dell’endometrio. Per i miomi i tempi possono aumentare in base alla tipologia.
Che tipo di anestesia richiede?
Di solito in sala si esegue una narcosi per cui non è necessaria l’intubazione; può anche essere utlizzata la cosiddetta “spinale”.
Il post intervento è doloroso?
Il post-intervento di solito non è doloroso, è correlato alla tipologia di intervento (polipectomia, miomectomia o altro) ma la gestione del dolore di solito è di pertinenza anestesiologica; il “dolore mestruale” è quello maggiormente riportato dalle pazienti.
A quante donne, in Italia, sono stati rimossi uno o più fibromi con tecnica isteroscopica?
Non ho statistiche per risponderle, ma di solito tutte le donne con mioma sottomucoso eseguono l’intervento in isteroscopia.
A chi possono rivolgersi tutte le interessate?
Consiglio sinceramente di rivolgersi a medici esperti nel campo e a centri di riferimento, la “chirurgia conservativa” è molto più difficile da eseguirsi rispetto “chirurgia demolitiva“.
Che consiglio si sente di rivolgere a tutte le donne che soffrono a causa di un fibroma uterino?
Di non allarmarsi, nel 98% dei casi si tratta di patologie benigne facilmente risolvibili in mani esperte.
Grazie al dr. Accardi per la sua disponibilità.Ulteriori approfondimenti sono disponibili sul sito www.isteroscopia.eu
Chi volesse contattarlo può rivolgersi a
Istituto Clinico Humanitas, IRCCS
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E-mail: antonio.accardi@humanitas.it
Dopo Esmya, i miei firbromi sono aumentati di dimensioni….In cerca di un secondo parere ginecologico , una dottoressa con un punto di vista diverso da quello del mio ginecologo solito, mi ha suggerito proprio l’isteroscopia : prima diagnostica , per verificare lo stato di uno dei due fibromi in particolare, (perche pare stia entrando nel collo dell’utero), poi operativa , se fosse il caso di asportarlo. Non ho ancora deciso cosa fare…
Monia devo farla anche io l’isteroscopia (operativa) per fare la biopsia al maledetto e scongiurare l’ipotesi sarcoma. Lo racconto appena riesco in un post!