Rossella ha 40 anni, abita a Milano e da anni lotta contro i maledetti fibromi (il più grosso dei quali ad oggi misura 10 cm).
La sua storia è molto particolare perchè è stata una delle prime pazienti a provare gli
ultrasuoni focalizzati per distruggere i
miomi, ma senza successo.
In passato si è infatti sottoposta prima a terapia con gli ormoni sostitutivi per 6 mesi, senza risultati, e poi ha provato la strada degli ultrasuoni.
Neanche gli ultrasuoni focalizzati però sono stati efficaci e Rossella ha riscontrato solo alcuni benefici sul dolore e sul sanguinamento.
La terapia ad ultrasuoni focalizzati
I suoi fibromi sono stati trattati con gli ultrasuoni presso l’Ospedale di San Marino e lei è stata proprio una delle prime venti pazienti trattate in questa struttura, quando quello era l’unico ospedale italiano ad offrire questa terapia. La tecnica era all’epoca ancora in fase di sperimentazione e quindi non può essere paragonata agli attuali trattamenti.
La terapia per Rossella è stata molto dolorosa, perciò i radiologi hanno deciso di interromperla dopo aver trattato solo il 30% del fibroma principale e poco meno per gli altri. E’ anche per questo motivo, infatti, che i fibromi di Rossella non si sono ridotti di volume, come ha anche confermato la dott.ssa Ticca che l’ha visitata e sottoposta a risonanza magnetica di screening poco tempo fa, all’Ospedale Niguarda di Milano.
Nonostante questo però Rossella ha notato qualche beneficio riguardo sanguinamento e
dolore mestruale, che si sono ridotti.. Quella degli
ultrasuoni focalizzati, inoltre, è una tecnica sicura per quanto riguarda gli effetti collaterali: dopo l’intervento Rossella ha avuto solo una sensazione di leggeri crampi e un poco di febbre, ma niente più, perciò non mi sente di sconsigliarla ad altre donne. I medici le hanno inoltre confermato che alcune donne sentono solo una sensazione di calore o dolori tipo quelli mestruali. Ogni persona insomma è un caso a sé.
Rossella ha anche letto di donne trattate completamente con gli ultrasuoni che hanno avuto un figlio dopo, perciò quella degli ultrasuoni focalizzati rimane una strada possibile, e soprattutto una valida alternativa all’isterectomia.
Esistono tuttavia dei criteri di esclusione, come allergia al mezzo di contrasto, impianti metallici nel corpo (tipo pace-maker), per via della risonanza magnetica, o la presenza di cicatrici sull’addome (per esempio per un taglio cesareo).
No all’isterectomia!
L’ultima risonanza magnetiva cui si è sottoposta Rossella ha decretato che per lei gli ultrasuoni non si possono ripetere e che l’unica alternativa ė l’isterectomia, neanche la miomectomia! Lei però giustamente non vuole arrendersi e ha tutto il mio appoggio: l’idea di farsi togliere l’utero è davvero inaccettabile!! Ma quando lo capiranno sti ginecologi senza cuore??
Rossella vorrebbe quindi provare l’
embolizzazione… però pare proprio che alcuni ginecologi la sconsiglino a chi vuole figli, però poi offrono come unica alternativa l’
isterectomia. E’ veramente assurdo e mi riprometto di approfondire questo aspetto dell’embolizzazione con il
dr. Lupattelli.
Ho lasciato a Rossella i contatti del dr. Camanni e spero tanto che lei lo contatti, che lui possa offrirle una soluzione adeguata e oprattutto che lei possa realizzare presto il suo sogno di diventare mamma.
Coraggio Rossella! Tieniti stretto il tuo utero con tutte le tue forze, noi siamo con te!
Purtroppo c’è ancora molta disinformazione tra medici riguardo l’embolizzazione, ma sorvoliamo…andando di nuovo nel forum del dottor Lupattelli ho trovato un’altra ancora testimonianza di gravidanza postata di recente di una paziente che scrive festeggiando la nascita del suo bambino e ora vorrebbe una seconda gravidanza….eccovi il link:
http://embolizzazione.forumup.it/about1389-embolizzazione.html