Che bella la testimonianza di Martina! Leggetela tutta d’un fiato, perchè è piena di speranza e vi trasmetterà tanta energia positiva. Grazie Martina!
Ciao a tutte, sono Martina, ho 44 anni.
Voglio portare la mia POSITIVA testimonianza nel trattamento al mio utero con fibromi, nella speranza che ciò possa aiutare altre donne, soprattutto quelle che, come me all’inizio di questa “avventura”, magari si sentono perse e spaventate.
Premetto che il decorso del mio problema è stato piuttosto veloce, anche perché per mio carattere ho affrontato la cosa in modo molto diretto e immediato: non ho avuto tentennamenti né nel voler vedere subito vari specialisti per valutare le diverse proposte, né tantomeno nel considerare di intervenire il prima possibile. Ho subito pensato che aspettare, facendosi prendere dalla paura o dall’indecisione, sarebbe stato controproducente: nel frattempo il fibroma sarebbe cresciuto, sarebbero aumentate le sue conseguenze (nel mio caso, oltre a avere sanguinamenti continui e spesso così abbondanti da non contenerli con nessun assorbente, ho poi raggiunto un’anemia ai limiti delle trasfusioni…) e sapendo che con ciò sarebbero aumentate le complicazioni nel trovare un trattamento risolutivo accettabile e i conseguenti tempi di ripresa.
Io ho una vita molto attiva, sportiva e girovaga, oltre ad un lavoro fisicamente impegnativo, e non potevo davvero permettere al “Coso” di prendersi le mie giornate e bloccarmi su un divano, senza combattere.
Quindi da subito mi sono detta: non aspettare! Trova il prima possibile un buon professionista, fai le adeguate valutazioni e poi affronta l’intervento. Risolvi la cosa e riprenditi la tua vita. Tanto, ad aspettare non è che il problema si auto-elimina… Non funziona così, purtroppo!
Quindi, ho iniziato a informarmi, farmi visitare da diversi ginecologi, e parallelamente a PARLARE con altre donne. Ho così scoperto che davvero in tante, tra le mie conoscenze, avevano avuto esperienza diretta o indiretta (madri, sorelle, zie…) con l’utero fibromatoso. Non lo sapevo, perché in poche ne parlano spontaneamente… e così non solo abbiamo l’impressione di essere da sole, ma oltretutto le informazioni non circolano!
Nella mia esperienza, ben vengano i consulti medici ma anche le chiacchierate aperte col giro di conoscenze, e i blog come Maledetto Fibroma: sono tutte fonti di informazioni, vissuti vari e consigli, con cui maturare consapevolezza e poi scegliere la strada giusta per se stesse. Per me è stato il modo per trovare la soluzione, e in prima battuta per non andare nel panico quando ho vissuto i momenti più complicati!
Per arrivare alla mia, di esperienza, eccola.
Fino a circa due anni fa il mio utero stava benissimo. Niente da segnalare, ciclo normale.
Poi, a fine 2021, le cose hanno iniziato a cambiare: cicli sempre più abbondanti e lunghi, con aumento di dolori vari… Ma c’era la pandemia, niente visite se non urgentissime, e insomma, lì per lì, pazienza. Poi nell’estate 2022 un rapido peggioramento, con sanguinamenti davvero molto abbondanti e cicli sempre più lunghi. Passaggi in bagno continui e pancia sempre gonfia e dolorante. Dalle analisi del sangue, risulta una anemia da tenere sotto controllo.
A settembre, vedo finalmente una ginecologa che mi trova dei fibromi che, appunto solo due anni prima, non esistevano. Mi propone un approccio soft, aspettare e vedere, niente farmaci, ma le perdite permangono preoccupanti e così mi rivolgo ad un altro ginecologo, consigliato da una conoscente. Riesco a vederlo a novembre, e nel frattempo il “Coso” più grosso e problematico era già grande come una mela. Il mio utero prova ma non riesce a contrarsi perché c’è lui, sulla parete sinistra e proteso verso l’interno, in basso, che non glielo permette, e quindi è dolorante e sanguina continuamente. Secondo questo ginecologo, data la necessità di arginare l’anemia che peggiora ancora, l’intervento è necessario, e mi parla di isterectomia: non tanto per la massa, bensì soprattutto per la posizione e il tipo di fibroma, ritiene infattibili altri interventi. Nel frattempo mi prescrive estrogeni e progesterone.
Qualche giorno prima di Natale finisco in pronto soccorso perché le perdite, davvero molto abbondanti, da novembre non si erano più fermate, e non mi reggo in piedi. Me le fermano con dei farmaci, e anche lì in ospedale mi dicono che si fa piuttosto urgente la necessità di intervenire, e che vista la posizione del fibroma non si può fare altro che togliere tutto l’utero.
Sono perplessa, ma sfinita dall’anemia e stufa di non avere più la mia vita, e accarezzo l’idea di fare l’isterectomia: soluzione certo radicale, che mi spaventa e sconforta, ma non posso più sostenere la situazione.
È in quei giorni che mi arriva il consiglio, sempre da conoscenti che hanno saputo del mio problema, di farmi visitare dal Dott. Bergamini, ginecologo e chirurgo, direttore dell’unità B dell’USD di chirurgia endoscopica mininvasiva all’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata del Borgo Trento a Verona.
Lo vedo a gennaio tramite visita privata, il fibroma è cresciuto, ma è ancora nella misura accettabile perché mi si proponga un’altra strada: Bergamini mi assicura di poter intervenire tramite miomectomia laparoscopica! Posso tenermi il mio utero! Senza contare la radicale differenza di intervento e del post operatorio con le proposte ricevute in precedenza…
E qui apro una parentesi. No, per chi lo chiederà: non ero una candidata all’embolizzazione. Per il tipo di fibroma, la sua posizione, e altri motivi. E sì: anche se a dirmelo è stato un ginecologo e non un radiologo interventista, ho ritenuto di fidarmi. Ciecamente. Mi sono affidata ad un chirurgo dall’esperienza pluridecennale che di pazienti e interventi ne ha visti e fatti a centinaia, che lavora in modalità multidisciplinare (sì, anche con radiologi interventisti) avendo maturato dunque tutte le competenze per valutare adeguatamente caso per caso. Possiamo tutte capire che ogni donna è fatta a modo suo, che ha il proprio quadro clinico composto da tante variabili, e che quindi non tutte le soluzioni vanno sempre bene per tutte…
Per chi ne vuol sapere di più: https://www.youtube.com/watch?v=UVLcQyJUqo8 (è un video di 12 anni fa… e posso ben pensare che l’esperienza sulla valutazione dei vari approcci sia ulteriormente aumentata!)
Inoltre, io ho sentito di potermi fidare del dott. Bergamini. Mi stava offrendo una strada che ero disposta a percorrere, in tempi sensatamente rapidi.
Abbiamo quindi deciso di procedere con l’intervento, di lì a un paio di mesi: a parte i tempi tecnici e la lista d’attesa purtroppo lunghetta, avevo prima bisogno di migliorare la mia anemia ormai davvero pesante e pericolosa, per arrivare all’intervento con dei valori accettabili e possibilmente evitando trasfusioni, attraverso infusioni di ferro in vena e integratori vari.
E arrivo al dunque. Intervento eseguito questo lunedì. Oggi è giovedì. Da ieri sono già a casa, e sono già in piedi!
Certo, non è stata propriamente una passeggiata, va detto, con i disagi e i pericoli del caso. Catetere e drenaggio sono fastidiosi, ma me li hanno tolti (con mani fatate: non ho sentito quasi nulla) già il giorno dopo. Ci sono tutti i vari farmaci e l’anestesia totale da smaltire. Ora ho un po’ di dolore alle ferite (sopportabilissimo), la pancia è ancora un po’ gonfia e i punti tirano, e tossire è una vera tortura. Ho pure imparato a farmi l’eparina, io che a malapena mi spinzetto le sopracciglia. Dovrò osservare qualche settimana di riposo per dare il tempo al corpo di risanarsi e riprendersi…
Ma ragazze, è andata!!
Mi sono stati rimossi 3 fibromi: il “Coso” più grosso e problematico, e altri due più piccoli, tramite miomectomia LPS. E il mio utero è ancora al suo posto.
La degenza è stata più che sostenibile, anzi: il personale del reparto è stato fantastico, super gentile e di grande umanità, dai medici agli infermieri agli oss sempre attenti e premurosi, mi sento di ringraziare veramente di cuore tutti quanti.
Ah, per non farmi mancare nulla, due giorni prima dell’intervento mi è pure venuto il ciclo, pesante come sempre. Ma oggi è già finito! Non mi sembra vero: ho di nuovo un corpo normale, al quale voler ancora più bene e da ringraziare perché si sta rimettendo con tutta la forza che ha.
Ecco, questa è la mia esperienza. So bene che, data l’età, i fibromi potranno ancora ripresentarsi, e dovrò tenere monitorata la situazione.
Ma ORA mi sento bene. Leggera e finalmente libera di riprendere le mie attività.
Sono contenta di aver agito subito e preso le decisioni necessarie in tempi rapidi.
Non aspettate, ragazze: cercate bene il medico giusto cui affidarvi, chiedete, parlate, informatevi, non cedete alla paura, non accontentatevi della prima soluzione che vi si propone ma comunque intervenite prima che la situazione diventi insostenibile. Fatevi questo regalo!!!