Federica ha 39 anni, abita a Padova e si è appena sottoposta ad un intevento di laparoscopia per la rimozione dei fibromi.
Ci ha scritto per raccontarci la sua esperienza, che magari potrà essere utile a molte di voi, e per sottolineare che troppo spesso il problema dei fibromi viene sottovalutato perché considerato di serie B rispetto a disturbi più gravi, mentre invece i fibromi costituiscono comunque un problema invalidante per molte donne, e bisognerebbe parlarne molto molto di più .. be’ .. noi siamo qui per questo!
Ciao a tutte,
Mi chiamo Federica e ho 39 anni. Sono reduce da un intervento di laparoscopia per la rimozione dei fibromi che stavano rendendo la mia vita un inferno. Ne avevo tre, almeno, questo dicevano le ecografie, una volta aperto però, il chirurgo ne ha trovati ben otto.
Ho già due figli e non ho intenzione e di averne altri, mi avevano proposto l’isterectomia ma mi sono opposta fermamente perché a neanche 40 anni, non me la sento di rinunciare al mio utero.
La laparoscopia non è stata la passeggiata che tutti raccontano.
Forse perché ci sono arrivata senza essere seguita adeguatamente, ero stata messa in terapia con esmya per tre mesi in previsione dell’intervento e poi nulla per altri tre mesi, in cui hanno continuato a posticipare l’intervento per problemi tecnici e il mio ciclo è tornato e con lui la mia fortissima anemia. Sono arrivata all’intervento con un valore di emoglobina piuttosto basso e questo non mi ha aiutato, soprattutto nella ripresa.
Senza contare il digiuno prolungato a cui mi sono dovuta sottoporre, i clisteri e tutto il resto…sono arrivata sotto i ferri che ero già devastata. Per fortuna mi hanno effettuato delle flebo di ferro dal giorno successivo all’intervento, ma se dovessi tornare indietro, non trascurerei il fatto che una persona deve arrivare a quel punto adeguatamente preparata e fisicamente in forze.
Sono contenta di essermi operata, anche se temo le recidive perché con un utero come il mio, penso ci sia poco da cantar vittoria. Il mio fibroma piu grande era di quasi 7 cm, seguiva uno da 4, altri da 3 e altri da un paio di cm. Ora cercherò un ginecologo che mi segua e mi possa accompagnare in questo viaggio che temo non sia finito con la laparoscopia. Grazie per le preziose informazioni che date. Buona continuazione e buona battaglia.
Leggere le sofferenze di Federica mi ha fatto pensare al mio primo intervento in laparotomia e soprattutto al fatto che è necessario che il protocollo ERAS si diffonda sempre più, fino a diventare il normale modus operandi di tutti gli ospedali. Ragazze chiedetelo, pretendetelo anche, perchè ne va davvero del vostro benessere!