Daniela mia ha scritto la prima volta quasi un anno fa, ma io la sua storia l’avevo persa per strada .. Nonstante le sue parole mi abbiano profondamente toccata, e commossa anche, poi chissà come non ho più raccontato qui quello che le accadeva.
Presto Daniela sarà una delle redattrici del mio blog, perciò mi piacerebbe parlarvi di lei.
Daniela ha iniziato la sua mail così: “Cara Sconosciuta, ho appena finito di leggere il tuo blog. Mi sono sentita meno sola, ed ho sorriso” e subito ho sentito il mio cuore riempirsi di emozione. Proprio come è successo pochi giorni fa, quando ho letto le parole di Simona, un’altra delle “mie” nuove redattrici: “Vi ho cercato tanto, come gruppo che viveva o aveva vissuto ciò che vivo io… Quando vi ho trovato, ho scritto e sono stata bene a leggere le storie di altri e avrei voluto dire tante cose, ma poi non l’ho fatto” (ma questa è un’altra storia, e va la racconterò un’altra volta).
Daniela ha 33 anni e negli ultimi 3 anni ha subito due miomectomie.
La prima, per un mioma intramurale di 13 cm asportato in laparoscopia, con un post operatrio veramente duro. Daniela ha avuto una forte anemia, 3 ematomi sull’utero e una ripresa lentissima. La seconda miomectomia, circa un anno fa, per l’asportazione di 8 miomi. Una sorprendente quantità di fibromi sparsi per tutto l’utero e presenti anche sulla vescica. Un paio erano fibromi peritoneali, a quanto pare più rari. Insomma, Daniela non si è fatta mancare proprio nulla!
Anche questo secondo intervento è stato particolarmente doloroso. Durante le successive 48 ore Daniela ha detto cose insensate, ha sperato le togliessero l’utero, anzi l’ha proprio richiesto. Era terrorizzata dall’idea di dover ripetere tutto per la terza volta.
Poi però il tempo è passato. E il tempo, si sa, riesce sempre a sistemare tutto, o quasi.
Daniela non ha figli e averne, mi scrive, “significherebbe compiere una corsa contro il tempo“. I maledetti si moltiplicano nel suo corpo alla velocità della luce, perciò lei non sa come potrebbe andare una gravidanza. La spaventa il voler quasi “forzare” la natura, le fa paura la possibilità che si formino nuovi fibromi durante la gravidanza, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero.
Nonstante questo dentro di sè sa che in qualche nodo troverebbe comunque la forza di sopportare altro malessere fisico, altro dolore, un altro intervento (un taglio cesareo). E qui apro una breve parantesi: una laparotomia per la rimozione di un fibroma e un taglio cesareo non hanno nulla a che vedere! Anche io, di fronte alla necessità di partorire col cesareo, ero terrorizzata dall’idea di rivivere ciò che avevo passato per l’asportazione del fibroma. La nascita di una bambino è sempre una specie di magia e lo stato d’animo di una donna in procinto di quest’evento è molto diverso dall’ansia che si prova prima di un intervento chirurgico. Non è questo il momento di approfondire .. ma sappiate che le due situazioni sono molto molto diverse, per fortuna!
Il ginecologo di Daniela, e chirurgo, è il suo unico punto di riferimento. Daniela con lui si sente al sicuro, e questa è già una gran fortuna, ma spesso sente il bisogno di condividere il suo peso con qualcuno che questa lotta ai fibromi l’ha vissuta, o la vive, sulla sua pelle. “Qualcuno che sappia cosa significhi avere un utero compromesso, addormentarsi in sala operatoria piene di
paura ma anche di tante speranze.”
Oggi Daniela non sa bene cosa vuole. Con un utero fibromatoso dovrebbe pensare ad avere un bambino nel più breve tempo possibile, ma come molte di voi sanno a volte non è così semplice. In testa si affollano così tanti pensieri e il ricordo di una grande sofferenza è sempre vivo e presente.
Per fortuna Daniela sa di non dover giustificare nessuna delle scelte che farà, o che non farà. E per questo io l’adoro!
Per cominciare, Ele, grazie per la precisazione su laparotomia e taglio cesareo… c’è chi mi ha detto: “fatti pure tagliare per togliere il fibroma, che tanto se ti salvano l’utero e poi resti incinta ti fanno il cesareo, per cui tanto vale…”. Ora so che invece non è affatto la stessa cosa! A parte che pareva anche a me che non potesse essere la stessa cosa: credo che per la gioia di un figlio si sopporti la sofferenza molto più che per tirare fuori uno str..zo di alien! 🙂
Io nelle prossime settimane ho appuntamento con due chirurghi (per sentire due campane), a cui chiederò se si sentono di provare a salvarmi l’utero, possibilmente in laparoscopia. Il mio intramurale si aggira sui 10 cm… e mi hanno anticipato che non è un intervento facile e togliere tutto sarebbe più semplice. Io non ho figli e non voglio togliere tutto!!! Ho sentito di altre con miomi intramurali grossi che hanno salvato l’utero. Perché io no? Mi piacerebbe sapere da Daniela dove è stata operata e avere consigli anche da altre fibroma fighters per un intervento in Emilia-Romagna. Mi hanno parlato bene di una clinica privata a Parma. Qualcuno ha esperienze che confermano… o altri consigli?
Ciao Bea! Condivido la tua determinazione nel provare a salvare l’ utero. Io mi sono operata alla Clinica Malzoni di Avellino, ottimo centro anche per la cura dell’endometriosi. In rete trovi tutte le informazioni. Mi fa piacere sapere che non dovrai ricorrere all’isterectomia! Non è già una buona notizia? Coraggio e in bocca al lupo, attendiamo le tue buone notizie.
Bea anche il mio fibroma misurava 10 cm.. Perché non provi a sentire il dr. Camanni? Non vorrei sbagliarmi ma credo operi anche a Parma, sennò a Milano.
Non ne trovo traccia a Parma, anche se in un vecchio post leggo che una delle protagoniste delle tue storie era indecisa se farsi operare da lui a Parma o Torino… sul web però trovo solo tanti riferimenti a Torino.
Ciao Ele, ho parlato con il chirurgo della mia città e mi ha detto che l’utero me lo salva. Questo non garantirà la fertilità, anche perché io ho anche un problema di endometriosi (cisti ovariche e aderenze) che prova a risolvere durante l’intervento, ma anche lì poi bisogna vedere come evolve nei mesi successivi. Ora cerchiamo di affrettare i tempi, farò una risonanza magnetica per veder meglio la situazione. Purtroppo ha parlato di taglio, verticale per di più. Dice che altrimenti non riesce a intervenire sulle ovaie che sono attaccate dietro l’utero, per via di queste aderenze del cavolo… Sentirò altri pareri… Non so se essere triste o felice dell’esito di questo incontro. Mi ha avvisato per bene che alla mia età e con questo quadro non è impossibile una gravidanza, ma ben difficile… 🙁
Ciao Daniela,
hai valutato l’intervento di embolizzazione? Questo tipo d’intervento è adatto per chi ha un utero fibromatoso come il mio, in pratica l’intervento agisce su tutti i fibromi contemporaneamente in pochi minuti. In passato ho fatto la miomectomia e la ripresa post intervento è stata pesante, perciò non volendo affrontare una seconda miomectomia ho deciso di fare l’embolizzazione che è tutta un’altra cosa. Se vuoi saperne, hai la mia disponibilità.
Cara Maddy, grazie per i preziosi consigli. In effetti ho pensato diverse volte all’embolizzazione: se i maledetti dovessero comparire per la terza volta comincerò a valutare seriamente questa possibilità! e nel caso, ti contatterò 🙂
Ciao donne! Mi hanno diagnosticato dei fibromi, tanti e di grosse dimensioni. Io mi sono rivolta all’ospedale Niguarda di Milano. É l’unico in Italia ad effettuare un intervento meno invasivo con gli ultrasuoni meno doloroso dell’embolizzazione. Purtroppo il primario mi ha detto che l’unica strada per risolvere il mio problema é la laparotomia e mi ha detto che mi salverà l’utero. Ora devo fare la risonanza, non so ancora quando mi opereró. Ho 36 anni e un figlio, beh, lo vorrei!
Luciana
Ciao cara Luciana, posso chiederti che dimensioni hanno i tuoi fibromi? Facciamo tutte il tifo per te, tienici aggiornate se ti va. Un abbraccio
Ciao Luciana, è passato un po’ di tempo dal tuo commento, ma spero tu possa darci buone notizie. Ti scrivo perché vorrei rivolgermi all’ospedale Niguarda di Milano per i miei fibromi. Tu come ti sei trovata? Hai fatto altre visite o l’intervento? Spero tu possa rispondermi. Ti ringrazio.
Antonella