Pubblico la testimonianza di Maria, che ho conosciuto durante l’ultima presentazione del mio libro, e che ha deciso di condividere con noi il suo bel lieto fine.
Il mio nome è Maria Galanti, ho 39 anni.
Ho un utero fibromatoso… Vi racconto la mia storia in merito…
Il problema principale era rappresentato da un fibroma intramurale che provocava flussi mestruali molto abbondanti, a causa dei quali soffrivo di anemia, con valori di emoglobina molto bassi…
Il ginecologo, che mi aveva in cura allora, mi disse che la situazione era particolarmente delicata, visto che il fibroma principale intramurale era attaccato all’endometrio. La posizione del fibroma avrebbe reso l’eventuale asportazione del fibroma particolarmente rischiosa, in quanto, una probabile emorragia durante l’intervento, avrebbe potuto indurre il chirurgo all’asportazione dell’utero.
La diagnosi, per niente incoraggiante, mi indusse a consultare altri ginecologi ma il risultato non cambiava… Alla fine di ogni visita ero in lacrime e disperata..
Tornai dal mio ginecologo, il quale mi consigliò di provare un nuovo farmaco “Esmya”; avrei dovuto assumerlo per tre mesi al fine di ottenere una riduzione delle dimensioni del fibroma, per poi asportarlo con minori rischi.
Iniziai ad assumere Esmya, con grandi aspettative, e sopportando gli effetti collaterali del farmaco (amenorrea, aumento di peso, capogiri, ecc.).
Dopo quasi tre mesi di cura con Esmya mi sottoposi ad ecografia. Il fibroma non aveva subìto alcuna variazione, non si era ridotto…
Il ginecologo mi consigliò di continuare ad assumere Esmya per altri tre mesi, sperando in una riduzione delle dimensioni del fibroma.
Ero confusa, non avevo alcuna certezza… Assumevo un farmaco che mi stava cambiando nel corpo e nell’umore e che non mi dava nessuna sicurezza di risoluzione del problema.
La mia famiglia, i miei amici cercavano di incoraggiarmi ma io ero sempre più triste.
Se avessi perso l’utero non so come avrei potuto reagire, questa eventualità mi terrorizzava.
Non mi fidavo più dei medici, nessuno di loro mi capiva e nessuno era in grado di darmi certezze e neanche speranze.
Cominciai, con mia sorella, a cercare su internet, a leggere, a studiare…
Un giorno, durante le nostre ricerche insieme, io e mia sorella entrammo in un forum nel quale numerose donne raccontavano la loro esperienza ed i loro problemi con i fibromi; molte di loro avevano risolto il problema grazie al Dr Lupattelli, mediante embolizzazione. Mi documentai sull’embolizzazione e immediatamente decisi di scrivere un messaggio sul sito del Dottor Lupattelli. Il giorno immediatamente successivo mi contattò la cara Nuccia, la segretaria del Dottore, e fissai un appuntamento per la settimana successiva.
Incontrai il Dr Lupattelli a Milano; dopo aver esaminato la mia risonanza magnetica, mi incoraggiò e mi disse che con l’embolizzazione avrei risolto il mio problema. Mi colpì, oltre alla sua evidente professionalità, la sua grande umanità, il suo sorriso rassicurante. Mi fidai immediatamente.
Era il 5 marzo 2015. Sospesi immediatamente Esmya (come consigliato dal Dr lupattelli) e mi sottoposi ad embolizzazione già il 19 marzo.
L’intervento di embolizzazione, eseguito dal Dr Lupattelli a Catania, in anestesìa locale, durò circa 15/20 minuti; tornata in stanza, il dolore veniva lenito mediante somministrazione di sedativi.
Il dolore, presente durante le prime ore successive all’ intervento, è indice della buona riuscita dell’intervento in quanto il fibroma, dopo l’ embolizzazione, va in necrosi.
Già il giorno successivo, il dolore era svanito e dopo due giorni di degenza tornai a casa. Dopo una settimana dall’intervento ero in piena forma.
Il ciclo mestruale saltò solo il primo mese successivo all’intervento, per tornare poi regolare; la cosa meravigliosa è che dopo l’embolizzazione sono spariti i flussi abbondanti! Il flusso è normale e regolare.
Alla prima RM, eseguita dopo un anno dall’embolizzazione, il mio utero era perfettamente vascolarizzato , tornato a dimensioni normali ed il fibroma intramurale si era notevolmente ridotto.
Oggi a circa due anni dall’embolizzazione il mio utero era perfettamente vascolarizzato , ed il fibroma intramurale, che misurava originariamente 10 cm, misura neanche tre cm.
Non credete a chi vi dice che l’unica possibilità in questi casi sia l’isterectomìa… La soluzione esiste!
Grazie infinite Dottor Lupattelli! Mi ha ridato la serenità e sul mio viso è tornato il sorriso!
Vorrei aggiungere una riflessione alla mia testimonianza.
Credo che sia diritto di ogni donna, afflitta da questa patologìa, poter salvare il proprio utero, a prescindere dall’età.
Purtroppo, ancora oggi, molti ginecologi non parlano di embolizzazione ed “impongono” alle pazienti la chirurgia per l’asportazione del fibroma, o peggio l’isterectomìa.
Fortunatamente oggi le donne hanno a disposizione diversi strumenti per informarsi, tra cui internet; che assume quindi una responsabilità immensa.
Pertanto, compito di internet e, nella fattispecie, di un blog è informare le donne afflitte da fibroma uterino che le strade da percorrere, per la soluzione del problema, possono essere diverse: l’embolizzazione, la miomectomia ed in casi estremi l’isterectomia.
La paziente non deve pertanto essere indirizzata verso una tecnica o verso uno specialista preciso, ma deve essere informata sulle tecniche esistenti ed indotta a sentire diversi pareri (ginecologo, radiologo interventista) al fine di decidere quale sia la soluzione più adatta alla propria situazione.
Grazie Maria per la tua bella storia! Ho pensato molto al discorso del non indirizzare chi legge verso una determinata tecnica o uno specifico professionista. Sono d’accordo perchè l’obiettivo è fare informazione e qui non si pubblicizza nessuno. Tra l’altro sono fortemente convinta che la “strada giusta” sia diversa per ciascuna di noi.
Quando però mi raccontate di un medico capace e disponibile, gentile e bravo nel suo lavoro, non posso che parlarne bene e consigliarlo perchè, credimi, sono davvero pochi i medici di cui siete contente, davvero pochi quelli da cui mi sento di indirizzarvi in piena fiducia. Per me fare informazione è anche questo. E’ stato scrivere il nome del medico che mi ha aperto la pancia con una cicatrice di 15cm per togliere un fibroma di 4cm. E’ stato scrivere il nome voleva convincermi che dovevo subire un’isterectomia. Così come è stato scrivere i nomi dei medici di cui mi avete raccontato professionalità e premura.
Se tu dovessi dare un consiglio ad una tua cara amica che soffre a causa di un fibroma, non faresti il nome di un medico di cui ti fidi? O la manderesti dal ginecologo che ti ha prescritto Esmya? 🙂
Cara Maria la ringrazio per la sua preziosa testimonianza.
Credo che Maria abbia sottolineato una cosa estremamente importante, e cioe’ la necessita’ di fare un informazione asettica permettendo a tutte le donne di conoscere ogni tipo di possibile approccio alla cura dei fibromi uterini, adenomiosi e varicocele pelvico, alcuni di questi meno conosciuti rispetto alla terapia medica e chirurgia tradizionali.
Non ritengo infatti che una sana informazione dovrebbe indirizzare verso uno o l’altro medico anche perché lo stesso medico, quando si trovi costretto ad indirizzare un paziente verso un collega, e’ sempre strettamente tenuto a fornire ai suoi pazienti una rosa di nomi di colleghi e mai un singolo nominativo proprio perché l’eventuale scambio di pazienti fra medici e’ considerato reato dalla legge italiana e risponde al nome di comparaggio. E così credo dovrebbe essere anche per un blog perché consigliare un medico e’ anche un’ importante responsabilità’ che chi non e’ del settore puo’ non riuscire bene a gestire.
Mi spieghero’ meglio. La Signora Manfrini nel suo Blog consiglia molto spesso un ginecologo perché nella sua esperienza, e cio’ e’ sicuramente inconfutabile e assolutamente vero, lei si e’ trovata molto bene ed il medico nei suoi confronti si e’ dimostrato umano e professionale. Tuttavia ci sono anche pazienti che, nei confronti di medici che sono stati consigliati proprio in questo blog, hanno espresso giudizi diametralmente opposti. Riporto infatti l’esperienza di un paio di mie pazienti che erano state indirizzate direttamente all’isterectomia senza essere nemmeno state informate dell’esistenza dell’embolizzazione. Per questi medici ginecologi ( da alcune, ripeto, veramente decantati e stimati) che le avevano inizialmente visitate non c’era nessun alternativa e possibilita’ se non quella di rimuovere l’utero. Fortunatamente queste pazienti si sono sottoposte invece ad embolizzazione e hanno tranquilllamente salvato l’utero. Capirete che le opinioni riguardo a questi colleghi appaiono ovviamente discordanti da paziente a paziente. Anche e proprio all’interno di questa pagina.
Per questo credo fermamente che lo scopo di ogni pagina medica sia quella di informare senza voler entrare nello specifico e nel personale perché altrimenti il presente blog non dovrebbe essere chiamato “maledetto fibroma” ma ” opinioni di Eleonora Manfrini ed i suoi lettori sul maledetto fibroma”. Che e’ molto molto differente.
Inoltre, cosa estremamente importante a mio parere, e lo dico anche contro il mio personale interesse perché in questo blog sono uno dei medici più nominati, indirizzare prevalentemente i pazienti verso i nostri medici di fiducia preclude la strada a tanti colleghi bravi e preparati in giro per l’Italia che ( se indirizziamo sempre verso i soliti Lupattelli, Camanni ecc ecc) vedranno un po’ piu’ limitate le loro possibilità’ di crescere e di farsi conoscere.
Per questo da oggi in poi io mi auguro che questo blog, dovrebbe cercare sempre più’ , anche se in questo e’ stato sicuramente utile e glie lo riconosciamo, di rendere consapevoli le pazienti che ad ogni problema può esserci un alternativa ben specifica senza togliere nulla alla terapia tradizionale che a volte rimane comunque la migliore scelta.
Diceva Don Milani: “E qual è mai il giornale che scrive per il fine che in teoria gli sarebbe primario cioè informare o non invece per quello di influenzare in una direzione.”
Anche se credo e spero che ogni giudizio di valore venga espresso qui in assoluta buona fede, indirizzare una paziente in maniera troppo diretta verso qualcuno comporta sempre dei rischi.
E se Lei Manfrini indirizzasse una paziente al ginecologo che lei più stima in assoluto e questi ritenesse che l’unica soluzione fosse quella di togliere l’utero anche quando poteva essere embolizzato e salvato, e’ veramente in grado di prendersi questa responsabilita’? E non rischierebbe così di creare un problema piuttosto che un valore aggiunto alla paziente?
Faccia in modo invece che le pazienti sappiano che non devono fermarsi all’isterectomia ma che ci sono molte più alternative per salvare l’utero. Avra’ fatto il massimo.
E’ proprio questo che intendeva Maria che credo e spero avra’ il piacere di commentare qui sotto.
Anche perché in questo blog lei Manfrini per un utero bicolle con fibromatosi ha indirizzato la paziente direttamente al ginecologo. Lei sa Manfrini che in un caso del genere l’embolizzazione sarebbe stata probabilmente molto piu’ semplice e meno rischiosa? Con rischio pari a ZERO di perdere l’utero. Credo assolutamente nella sua buona fede ma, secondo la mia esperienza, non credo abbia fatto la cosa giusta( ma questa e’ solamente la mia personale opinione, s’intende). Ma lei non e’ un medico e queste cose non può ovviamente immaginarle. Se avesse solo informato la paziente della possibilita’ di più alternative si sarebbe limitata a fare la cosa giusta. Ha cosi’ semplicemente precluso alla paziente la possibilita’ di informarsi pienamente, indirizzandola gia’ verso una determinata terapia. E questo, mi permetta, dovrebbe farlo un medico di base, non un blogger o una scrittrice.
Lei non e’ un medico e alcuni consigli anche sulle stesse procedure, mi permetta, non e’ in grado di dispensarli. Per concludere con un esempio e’ come se qualcuno che si fosse trovato coinvolto in una frana dentro un tunnel una volta ripresosi e dopo aver approfondito tutti gli aspetti dell’ incidente cominciasse a consigliare all’ impresa l’ingegnere per costruire gallerie nelle montagne più disparate. Gli direbbero: Mi scusi, capisco che ormai di tunnel lei ha malaguratamente una certa esperienza, ma ha per caso nel frattempo preso una laurea in ingegneria( con specializzazione annessa) per consigliarci l’ingegnere che dovra progettarci la prossima???
Dott. Tommaso Lupattelli
Ringrazio il Dr Tommaso Lupattelli per la precisazione.E’ proprio questo il concetto: compito di un Blog è informare sulle possibili soluzioni, fornendo spiegazioni utili sulle tecniche mediche esistenti ed ,eventualmente, una ” rosa” di nomi di Medici che le applichino. Eleonora, mi chiedi se parlando con un’ amica non mi sentirei di consigliare un medico specifico…Ti rispondo: un Blog deve avere sicuramente un approccio amichevole, ma deve comunque trasmettere un’ informazione neutrale. Le donne che raccontano la propria storia non sono spesso dei medici.Neanche io lo sono e proprio per questo motivo dico e consiglio alle donne afflitte da questa patologia di sentire sempre diversi pareri e di non prendere come “oro colato” le parole di ginecologi che spesso con grande leggerezza consigliano ” soluzioni” drastiche.
Mi scusi signora Maria…ho letto il suo commento su fb…ma in base a quali considerazioni si può asserire che il dott. Lupattelli sia il massimo esperto di embolizzazione? noi cerchiamo medici a Milano in una struttura pubblica, possibile che esista solo ed unicamente Tommaso Lupattelli sulla faccia della terra?
Se io, come le altre ragazze del post, stiamo cercando un medico a Milano ed in una struttura pubblica….basta a riproporre sempre lo stesso nome….non ne posso più, non esiste solo lui…Che ognuno scelga il proprio medico ma se sul post c’è scritto che cerchiamo un medico a Milano ed in una struttura pubblica deve già far comprendere che abbiamo bisogno di altri nomi….non più di Lupattelli….!!! Grazie per la comprensione.
Leggere i commenti della signora Maria su fb..mi sembra di leggere quelli del suo dottore….non so ma….forse hanno lo stesso stile di scrittura…mah…
Peccato che la signora non legga qui sul blog…vorrei dirle che c’è chi, come me, non sceglie Tommaso Lupattelli semplicemente perché l’ha conosciuto e non le è piaciuto….questo è assolutamente possibile lo sa?
CIAO Cristina hai trovato qualcuno a Milano nel pubblico?
Ciao Michela…sono in lista per l’embolizzazione al Niguarda di Milano
Potrebbe anche essere che chi è interessato ad eseguire embolizzazioni dei fibromi uterini si spende e cerca di far conoscere la pratica e di conseguenza si mette in evidenza? Poi ci sono anche i pionieri della situazione !!! Secondo me a loro comunque gli opportuni meriti.
p
Hai ragione Paola…certo i meriti vanno sicuramente a coloro che si prodigano per far conoscere questa tecnica che può salvare l’utero…ma non devono però ‘oscurare’ gli altri mettendosi sempre in prima linea….esistono tanti professionisti in gamba e che magari sanno anche appoggiarsi con i dovuti modi alla paziente
Volevo dire approcciarsi