Ultimamente oltre che della necessità secondo i vostri ginecologi di procedere con l’isterectomia mi scrivete anche del sospetto di sarcoma uterino paventato dai vostri medici.
Anche a me due simpatici ginecologi dell’ospedale Martini di Torino avevano detto che a parer loro il mio fibroma era un sarcoma, perchè lo trovavano anomalo (con aree di liquefazione) e perchè a parer loro era cresciuto molto in fretta. Come potrete immaginare non è stato un bel momento, e anche i giorni successivi non li ho passati granchè bene .. comunque ricordo che subito avevo iniziato le mie ricerche in merito, chiedendo il parere di altri ginecologi (e proprio così ero arrivata al dr. Camanni).
Ricordo che il dr. Lupattelli mi aveva molto rassicurata, citando uno studio effettuato su circa 1.700 donne con fibroma ritenute a rischio. Di queste, solo 300 avevano poi presentato fibromi con crescita così veloce da far pensare al sarcoma. Solo una, infine, presentava poi davvero un fibroma maligno.
Ho chiesto quindi al dr. Tommaso Lupattelli di approfondire l’argomento perchè vorrei rassicurarvi sul fatto che il sarcoma è un’eventualità davvero remotissima. Non sarà magari che visto che ormai disponiamo di molte informazioni e non accettiamo più l’isterectomia con tanta facilità certi ignobili personaggi abbiano ben deciso di giocarsi la carta del sarcoma per convincerci ad andare sotto i ferri?
Ricordate, sopratuttto, che il sarcoma è diagnosticabile con la risonanza magnetica o con un’isteroscopia diagnostica e che non è vero che non si può riconoscere finchè non si asporta l’utero.
Sentite un po’ cosa spiega il dr. Lupattelli!
Finalmente una risposta chiara e semplice su questo argomento, che viene putroppo usato come spauracchio da troppi ginecologi. Come ben sanno Antonella ed Eleonora anche a me vienne palesata l’ipotesi sarcoma, da una ginecologa che aveva molta fretta di togliermi l’utero. Penso che nel 2017 questo atteggiamento di molti ginecologi sia inaccettabile e poco professionale. Per fortuna che esistono ancora professionisti come Lupatelli, Morucci e Camanni (cito solo quelli che direttamente, o indirettamente grazie a quest blog, ho conosciuto) che aiutano le donne nel percorso di cura dei fibromi, senza fare terrorismi e mettendo la loro professionalità (e aggiungo umanità) al servizio delle pazienti.