Flaviana è di Foggia (pugliese come la mia mamma!) e non ha figli. In compenso, però, è una splendida zia.
L’isterectomia no!
Lo scorso ottobre un ginecologo (non il suo, ma uno nuovo, appena incontrato dopo la decisione di cambiare, per vari motivi ginecologo) le ha diagnosticato un fibroma di circa 10 cm sottosieroso, intramuscolare e sottocutaneo e la ha prospettato l’urgenza di un intervento. L’intervento proposto avrebbe potuto essere, con una forte probabilità, un’isterectomia totale.
Flaviana ha comprensibilmente reagito a questa inaspettata notizia con un forte shock, anche perchè questo medico non le ha proposto nessuna alternativa. Di fronte all’insistenza di Fabiana ha solo ammesso l’esistenza di alcuni farmaci a base di ormoni che possono contenere la crescita del mioma, conducendo la paziente ad una menopausa fittizia, della durata di tre mesi (parlava di Esmya?) ma gliene ha sconsigliata l’assunzione.
Laparoscopia?
Flaviana ha allora deciso di consultare un secondo medico. Ha quindi espresso tutte le sue remore ad un secondo ginecologo che l’ha tranquillizzata riguardo la buona riuscita della miectomia. Poichè il suo fibroma è posizionato sul fondo dell’utero, secondo questo medico è possibile intervenire facilmente, ma non in laparoscopia.
Il radiologo interventista?
Non ancora del tutto convinta, Flaviana ha proseguito le sue ricerche e si è recata a San Giovanni Rotondo per conoscere un radiologo interventista che sapeva praticasse l’embolizzazione. Anche questo incontro però si è rivelato una delusione: considerata l’età di Flaviana e l’assenza di precedenti gravidanze, secondo questo medico la soluzione migliore sarebbe procedere chirurgicamente.
Terapia ad ultrasuoni focalizzati?
Ma Flaviana non si da per vinta (grandissima!!), si sottopone a risonanza manetica e inoltra il referto al Dr. Napoli del Policlinico di Roma. Lui le risponde subito: purtroppo il fibroma è troppo grosso e la tecnologia ad ultrasuoni non è la strada da intraprendere.
Embolizzazione?
Flaviana ha questo punto ha una nuova carta da giocare! Si reca a Roma per incontrare il dr. Lupattelli, però purtroppo anche da lui ha riscontro negativo. A quantro pare, infatti, Flaviana fa parte di quella piccola percentuale di donne per le quali l’embolizzazione non sarebbe risolutiva. Il suo fibroma è troppo grande e attaccato ad un’estremità all’utero, sul fondo. Il fatto inoltre che sia cresciuto di 7 cm in meno di quattro mesi è inusuale, ed anche per questo sarebbe il caso di esportarlo chirurgicamente per farlo poi analizzare.
Il dr. Lupattelli è comunque stato molto disponibile ed ha contattato uno dei ginecologi con cui ora collabora, che ha fornito a Flaviana il recapito del professor Scambia, che opera anche a Campobasso, oltre che al Gemelli di Roma. Ma Flaviana al momento non è ancora riuscita a mettersi in contatto con lui.
Flaviana non demordere!
Inutile descrivere la delusione, il rammarico, la rabbia e la preoccupazione di Flaviana, che non desidera altro che svegliarsi e di accorgersi che queste complicate vicende sono accadute in un’altra vita, in un sogno. Flaviana ha paura ed io la capisco benissimo.
Io la ringrazio immensamente per avere condiviso la sua storia e soprattutto per la tenacia che stà dimostrando nella ricerca di una soluzione alternativa all’intervento chirurgico! E io le auguro con tutto il cuore di trovarla al più presto.
Voglio concludere questo post con una frase che mi ha scritto lei, che mi è piaciuta davvero tanto, e che voglio dedicare alle mie affeZzionate fibroma fighters e a tutte le nuove amiche che hanno appena scoperto il mio blog:
“Ogni sfida merita di essere raccontata!“
Ciao Flaviana,
spero che tu sia riuscita a contattare il dott. Scambia; io purtroppo al Gemelli
ho avuto a che fare con medici sbagliati che non auguro a nessuno di incontrarli,
invece il dott. Scambia da quello che ho saputo è un medico valido (da una serie di ricerche su internet ho trovato delle recensioni molto positive su di lui). Facci sapere come è andata e come ha detto Ele non dermordere siamo tutte con te!!