Maddalena che non sa se sottoporsi a laparatomia

Maledetto Fibroma Il Libro

Maddalena ha 34 anni ed abita a Milano. Ha scoperto il suo maledetto fibroma molti anni fa ma, dato che sia sua mamma che la nonna e la zia li avevano avuti, Maddalena dovette concludere che fosse abbastanza normale che anche il suo utero li sviluppasse.

Maddalena ha sempre preso, seppur a fasi alterne, la pillola anticoncezionale, ma circa un anno e mezzo fa ha deciso di interromperla perché le creava parecchi disturbi. Anche se il  compagno non era pronto all’idea di avere dei figli, Maddalena desiderava moltissimo una gravidanza, quindi  interrompere la pillola era stato un sollievo.

Otto mesi dopo la sospensione della pillola Maddalena ha scoperto che il suo fibroma era cresciuto di 1,5 cm ed aveva raggiunto la dimensione di circa 4 cm. Il suo ginecologo, che è lo stesso che aveva fatto partorire la sua mamma, è esperto in materia di miomi ed è sempre stato dell’idea che finchè i fibromi non sono sintomatici è meglio lasciarli dove si trovano.  Il fibroma di Maddalena poi è sottosieroso posteriore, quindi la crescita è esterna all’utero e farebbe di ostacolo ad un concepimento.

Ad ottobre Maddalena si è sottoposta ad un’altra ecografia ed ha scoperto che il fibroma era ulteriormente cresciuto ed aveva raggiunto i 5 cm.

Tre settimane fa infine l’ ennesima visita ginecologica ha rivelato che il fibroma misura già oltre 6cm! Il suo ginecologo le ha a questo punto proposto di intervenire per la rimozione, anche perché Maddalena inizio a soffrire di stitichezza e la “falda di douglas” (una sorta di incavo creato dallo spazio tra la parte posteriore dell’utero e la parte anteriore del retto) è completamente occupata dal fibroma.

Nel frattempo il fidanzato di Maddalena, spaventato dal suo forte desiderio di materintà, amplificato anche dagli ultimi eventi, se l’è letteralmente data a gambe levate.

Maddalena al momento è terrorizzata! Non ho mai subito un’anestesia totale e ha davvero timore per le maledette aderenze di cui legge in internet. Ha paura che qualcosa durante l’intervento non vada per il verso giusto e che, magari, non sia poi possibile salvare il suo utero.

Ha piena fiducia nel suo ginecologo, anche e soprattutto per il suo approccio conservatore, e nella sua proposta di procedere con un intervento chirurgico, ma  non sa davvero che cosa fare.

Io ho proposto a Maddalena di informarsi molto bene riguardo le altre tecniche meno invasive, come l’embolizzazione e gli ultrasuoni focalizzati, e di parlare con il dr. Lupattelli (che tra l’altro è amico di una sua amica!). Le ho scritto che un intervento in laparatomia come quello che propone il suo ginecologo non è certo una passeggiata e se lei decidera di sottporvicisi vorrei davvero che le sapesse molto bene a cosa va incontro.
Io non ne avevo idea e, proprio per questo, per me è stato particolarmente scioccante (prima o poi lo racconterò sul blog, visto che non l’ho ancora fatto).Insomma, ho illustrato a Maddalena le alternative possibili, compresa la laparoscopia, e le ho consigliato di chiedere, anche se si fida del suo ginecologo, almeno un altro parere.
Qualunque sia la decisione che prenderà, noi tutte saremo pronte ad aiutarla e supportarla. Giusto??

Coraggio Maddalena, non sei sola!

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