Il mio piano prevede ora di sentire il parere di altri ginecologici perchè vorrei ad un certo punto concludere che il dott. Lipari e il suo collega si siano sbagliati e chiudere questo tremendo capitolo della mia storia con il Maledetto.
Ho già contattato la dott.ssa Jacomuzzi, la ginecologa dell’Ospedale Mauriziano che mi ha seguita dall’incontro con la Numero 7 in poi, e il dott. Giovannonne, zio di una mia carissima amica, che avevo già avuto modo di incontrare 3 anni fa (quando ho scelto la laprarotomia piuttosto che la laparoscopia .. quante volte mi sono pentita di non aver invece ascoltato il suo consiglio!).
Ecco quindi quanto emerso dal confronto con questi medici.
La dott.ssa Elena Jacomuzzi
A quanto pare anche lei aveva ipotizzato che il mio fibroma potesse essere maligno e mi aveva appunto sottoposta a risonanza magnetica per togliere ogni dubbio (come io avevo segretamente sospettato).
Secondo lei dunque la risonanza avrebbe rivelato l’eventuale sgradita presenza di sarcoma dell’utero. Inoltre a suo avviso i tumori crescono molto più velocemente di quanto sia cresciuto il mio fibroma. In ogni caso non si sente di escludere al 100% che l’ipotesi del dott. Lipari e del suo collega sia fondata.
Lei propone un incontro con il professor Sismondi, specialista in Ginecologia e Ostetricia e specialista in Oncologia Clinica. Per fissare un incontro con lui devo richiamare lunedì prossimo la dott. ssa Jacomuzzi.
La dott.ssa Jacomuzzi è sempre gentile e disponibile e mai avara di spiegazioni. Ciò che maggiormente mi stupisce è però che si ricorda sempre perfettamente di me e della mia situazione, appena dico il mio nome. Quindi non so se le sono rimasta impressa perchè il mio caso è veramente complesso, perchè ho preso Esmya, perchè lei è una persona particolarmente attenta e ha una memoria di ferro o magari perchè, anche lei, ha temuto io potessi avere un tumore ..
Il dr. Marco Giovannone
Il dott. Giovannone è davvero una cara persona. E’ lo zio di una delle mie migliori amiche e già anni fa, quando dovevo subito l’intervento in laparatomia, avevo chiesto il suo parere (pentitissima di non averlo ascoltato!).
Il dott. Giovannone mi ha spiegato che, per diagnosticare con certezza la presenza di un tumore maligno nell’utero, esistono anche soluzioni diverse dall’isterectomia. Questa pratica così invasiva non è dunque l’unico sistema per aver una risposta sicura. Inanzittutto esistono diversi livelli di accuratezza delle ecografie trasvaginali.
Esistono ecografisti esperti, dotati di macchinari particolarmente evoluti, in grado ad esempio di tener conto anche della temperatura di ciò che viene rilevato all’interno dell’utero, in grado di offrire diagnosi precise nel 98% dei casi.
C’è la possibilità di effettuare una laparoscopia esplorativa, utile per vedere “de visu ” la situazione (a volte importante più di molti esami) ed effettuare eventualmente una biopsia e l’esame istologico sul materiale asportato.
Insomma alla mia età l’isterectomia non può e non deve essere effettuata “per sicurezza”, giusto per non incorrere in complicazioni future.
Le sue parole mi hanno rincuorata davvero, perchè ora almeno so che non esiste un unico percorso obbligato.
Lui mi ha consigliato di incontrare il Dr. Tessarolo, esperto in ecografie transvaginali, ed io ho deciso di seguire il suo consiglio.
Il mio medico di base
“Un sarcoma dall’utero alla sua età è quasi impossibile“. Altro non ha detto, non essendo in grado di pronunciarsi riguardo il referto dell’ecografia.
Il dr. Alessandro Napoli
Il dr. Napoli mi ha risposto poco dopo l’invio della mia mail. Durante il nostro incontro al Policlinico di Roma non mi aveva visitata, aveva solo visionato il referto della mia risonanza magnetica, perciò non ha potuto darmi un parere certo.
Mi ha però chiesto sulla base di cosa i due ginecologici dell’Ospedale Martini abbiano tratto le loro conclusioni: “.. la diagnosi è stata supposta sulla base di una isteroscopia o anche su un prelievo di cellule?“. Nessuno dei due! Nè isteroscopia nè prelievo cellule .. e questo mi conforta e mi fa pensare che in effetti si tratti di un’ipotesi un tantino infondata.
Il dr. Tommaso Lupattelli
Gentilissimo e disponibile, mi ha rassicurata riguardo l’inattendibilità dell’ipotesi “Sarcoma dell’utero“. L’eventualità che il mio utero presenti un tumore maligno è infatti remotissima (Il dr. Lupattelli mi ha esposto un caso clinico relativo allo studio effettuato su circa 1.700 donne con fibroma ritenute a rischio. Di queste, solo 300 hanno poi presentato fibromi con crescita così veloce da far pensare al sarcoma. Solo una, infine, presentava poi davvero il suddetto tumore). Mi ha spiegato che le aree di liquefazione evidenziate corrispondono ad uno stato finale del fibroma, noto in ginecologia, e non devono far pensare per forza al sarcoma. Soprattutto, non sulla base di una sola ecografia.
Il mio Maledetto Fibroma, inoltre, è cresciuto in due anni di “soli” 7 cm. Se si trattasse di un sarcoma avrei evidenziato una crescita molto più veloce, nonchè una serie di altri sintomi.
Insomma, il dr. Lupattelli mi ha parecchio tranquillizzata (Grazie!!). Mi consiglia tuttavia di effettuare le analisi del sangue previste relative ai Marker tumorali. Mi ha inoltre spiegato che il sarcoma dell’utero può essere identificato attraverso una biopsia che avviene con prelievo di tessuto dell’utero o per via addominale o per via tranvaginale.
In ogni caso non è necessario togliere l’utero per capire se c’è un tumore!
Come sono fortunata! Posso disporre del parere di molti medici esperti, di cui ho stima e nei quali ripongo la mia fiducia. Non molto tempo fa, davanti ad una diagnosi dubbia e spaventosa (come quando mi hanno detto che Giorgia aveva un’elevatissima possibilità di avere la sindrome di Down, o come quando ho programmato il cesareo d’urgenza perchè a causa della mia colestasi gravidica Giorgia rischiava la vita) non avrei saputo a chi chiedere e probabilmente non avrei fatto affidamento sul parere di nessuno.
Un grosso grazie a questi medici disponibili e competenti.
anche se probabilmente non c’entra niente con il tuo caso, voglio raccontarti che quando 3 anni fa andai da Lupattelli per esporre il mio caso di fibromi di 7,5 e 4 cm. chiesi mentre visionava la mia rm come si potesse essere certi che non fossero tumori e lui mi tranquillizzò dicendomi che se fossero stati dei tumori maligni dopo 4 anni che li avevo a quest’ora non sarei stata da lui a raccontarglielo…non so se mi capisci.
ciò non vuol dire che tu non faccia bene ad approfondire la questione ed a vederci chiaro finalmente.
forse non tutti i mali vengono per nuocere, questo brutto episodio che ti è accaduto e che ti ha portato in ospedale servirà a trovare le soluzioni migliori al tuo caso e sei fortunata a poter sentire il parere di tutti questi medici che si rendono tanto disponibili.
io mi ero sentita sola e persa e ho dovuto da sola prendere decisioni, cercare, capire, leggere per risolvere il mio problema e sono stata fortunata nella mia ricerca, mi ripeto non tutti i mali vengono per nuocere.
un bacio Loredana
Il tuo piano è ottimo, come ottimi sono i consigli che ti hanno dato i medici esperti e competenti che hai consultato e che fai benissimo a seguire.
Ora potrai effettuare gli ulteriori accertamenti più serenamente e trovare la migliore soluzione per te.
Aggiungo solo che anche a me è stato più volte ripetuto che l’ecografia è un esame operatore dipendente, cioé l’attendibilità diagnostica dipende appunto dall’esperienza e capacità di chi lo esegue, oltre che dal tipo di apparecchiature impiegate, come ti è stato giustamente detto.
Ciao Ele,
questo post oltre ad essere di chiarimento è anche confortante, mi dispiace solo che hai vissuto quel brutto episodio ed in questi casi è meglio contattare i medici a cui puoi fare affidamento….per fortuna li avevi già individuati.
Un Abbraccio.